Il ministero del Tesoro dovrà rifinanziare titoli del debito nel 2023 per 310-320 miliardi contro i 285 del 2022.
Il costo di questo finanziamento, per effetto dell'aumento dei tassi, è salito di 17 volte nel 2022 rispetto al 2021 e ovviamente salirà ancora nel 2023
https://www.finanzaonline.com/notizie/btp-boom-costi-emissioni-paura-2023Si prevede infatti che la spesa per interessi sul debito sfonderà il muro degli 80 miliardi (81.2), 9.2 in più del 2022, raggiungendo l'astronomica cifra del 4% del PIL italiano.
Il "debito rende schiavi" significa proprio questo: immaginate quante cose si potrebbero fare con 80 miliardi invece di buttarli letteralmente dalla finestra nella più improduttiva delle spese che va ad ingrassare perlopiù banche e Stati stranieri.
Da questa sciagura, a cascata, derivano quasi tutti i problemi economici italiani, compresa l'impossibilità ad abbassare la abnorme pressione fiscale la quale, in abbinamento all'inflazione galoppante, disintegra il potere d'acquisto dei salari.
in Italia, caso unico nel mondo civilizzato, abbiamo avuto retribuzioni reali in calo del 12% negli ultimi 15 anni (spoiler alert: andrà sempre peggio)
https://www.agensir.it/italia/2022/12/02/salari-reali-in-italia-calati-del-12-negli-ultimi-15-anni-rosas-oil-creare-occupazione-di-qualita-che-dia-dignita/Per il momento i conti pubblici stanno tenendo grazie all'inflazione e al fatto che la BCE sta mantenendo, come è ovvio che sia, tassi reali negativi.
Se lo Stato ha emesso un titolo che valeva 100€ anni fa restituirà alla scadenza 100€ ma nel frattempo i 100 di oggi non valgono quanto i 100 di ieri.
Questo vale ad esclusione dei titoli indicizzati all'inflazione che però, grazie ai bassi tassi degli anni passati, pesano solo per il 10% del ns debito.
E' bene però non farsi molte illusioni: anche per i debitori spaziali come il nostro Stato l'inflazione è un beneficio temporaneo.
Come dimostrano le previsioni del 2023 nei prossimi 2-3 anni il nostro Paese dovrà emettere debito a tassi crescenti e sempre più indicizzati all'inflazione.
Se l'inflazione dovesse scendere sarebbe la nostra rovina perchè ci troveremmo a pagare interessi reali positivi annullando il beneficio dell'inflazione sul debito.
Per questo sono convinto che la BCE, al di là delle parole da marinaio, non permetterà mai più all'inflazione di tornare ai livelli vicini o addirittura inferiori al famigerato 2%.
Il futuro che ci attende sarà, per anni e forse decenni, ad inflazione decisamente alta nonostante gli effetti demografici e la peggiore distribuzione della ricchezza spingano nella direzione opposta.
In questo scenario credo che il mondo avrà tutto il tempo per capire che bitcoin non è un asset speculativa ma l'ultima via di fuga al delirio che ci circonda.