Allora hai approfondito male.
Mah, sarà.
Non so che sito di Blackrock abbia guardato tu, ma io lo vedo in mezzo agli ETF, con continui riferimenti agli ETF:
BITCOIN ETFs: A NEW ERA OF ACCESS
Puoi addirittura compararlo con altri ETF:
https://www.talkimg.com/images/2024/02/13/vKVZf.jpegCome l’ETF sull’oro non è regolato dal Securities act del 1940, ma non è che questo non ne faccia un ETF.
IBIT è un Grantor Trust ETF secondo i dettami del 1933 Act.
Del resto anche IVV è un Trust, anche se regolato dal Comoany Act del 1940. Ma quello ha a che fare con la natura del sottostante, non del “contentitore”.
Nell'immagine io vedo due Trust in mezzo ad un ETF, come del resto c'è scritto.
Una volta ho scritto su queste pagine una cosa probabilmente non comprensibile,
assurda, bislacca ovvero che la finanza può dire che in Agosto, nel nostro emisfero, qui nella nostra zona geografica,
nevica e fa abbastanza freddo.
Si instilla questo pensiero, la gente piano piano, inizia in effetti a ricordare che in effetti quando erano bambini
ricordano di essere stati a Rimini con lo slittino sulle piste da sci.
Non siamo mica molto lontani.
Lascio questo testo e questa immagine:
The iShares Bitcoin Trust is not an investment company registered under the Investment Company Act of 1940, and therefore is not subject to the same regulatory requirements as mutual funds or ETFs registered under the Investment Company Act of 1940.
The Trust is not a commodity pool for purposes of the Commodity Exchange Act. Before making an investment decision, you should carefully consider the risk factors and other information included in the prospectus.Per me non esiste un Grantor Trust ETF, esiste un Grantor Trust (
https://www.investopedia.com/terms/g/grantortrustrules.asp ) o un ETF (
https://www.investopedia.com/terms/e/etf.asp ).
Lascio qui una riflessione.
Si potrebbe pensare che la finanza sia qualcosa che... boh... dei signori che si ritrovano tutti i giorni
a scambiarsi dei fogli a costruire bolle, carta, cosa inutili.
Potrei dire che la
finanza crea dei
processi, per poter controllare quello che non sarebbe controllabile.
Un contadino produce e vende insalata, una persona va dal contadino e compra l'insalata.
Processo lineare, semplice,
diretto.
Al limite il cliente potrebbe non comprare l'insalata con un
qualsiasi tipo di moneta,
magari l'acquisisce barattando qualcosa, al limite come in antico barattando lavoro per un pagamento in natura,
non vietato nemmeno attualmente.
Difficile però controllare migliaia di contadini diversi, in migliaia, milioni di luoghi diversi,
con milioni e milioni di clienti diversi... modalità di acquisto diverse.
Adesso si vende l'insalata lavata e preparata in busta, al supermercato. Una cosa decisamente più comoda, ma molto più complessa.
Intanto il contadino NON vende più la sua insalata direttamente, la vende ad un INTEMERDIARIO alla CENTRALE DI ACQUISTO.
Da tanti singoli clienti ad uno o due giganteschi.
La centrale di acquisto la fa lavorare in un centro di lavaggio e preparazione di insalata che deve rispettare una SERIE DI NORME;
igienico sanitarie, di processo, fiscali, ecc.
Per lavare e lavorare l'insalata che arriva grezza dai campi, serve un impianto industriale e dei macchinari, costosi, magari per
acquistarli serve di fare un leasing, dei finanziamenti erogati da banche specializzate.
Bisogna assumere e coordinare del personale; qui si apre tutto un ramo:
buste paga, contributi, pensione, regolamentazione, politica, sindacati
Bisogna poi comprare anche delle buste, ci sarà quindi una industria
una struttura che produce la busta.
Bisogna avere un impianto di packaging ed imballaggio,
magari bisogna incaricare una società di grafica/marketing che crei un marchio commerciale, logo, ecc.
Poi bisogna occuparsi dei vari trasporti intermedi, trasporto del prodotto finito, affidati ad aziende specializzate.
Poi il prodotto va nel supermercato: volantini, sistemazione a scaffale, controllo sulle scadenze, controllo qualità,
poi bisogna andare alla cassa, magari passare la
tessera punti che traccia il fatto che ho comprato una certa
quantità d'insalata insieme ad altre cose, generando
un dato di consumo che poi è elaborato da altre
società per
altri fini socio-economici.
Magari per investire in una società quotata che vende insalata in busta, perché si capisce che c'è domanda
e c'è margine di guadagno ampio.
Questo si sa perché la gente confluisce nei supermercati, se si disperdesse in mille rivoli, non si potrebbe
contare agevolmente.
In tutto questo processo, ovviamente occorrono controlli, dalle analisi chimiche alle analisi di qualità,
bisogna produrre
contratti di fornitura, ci sono una serie di contratti assicurativi dai danni alle
macchine di linee di produzione, al fatto che per errore producendo una partita di insalata
non conforme si possano avvelenare delle persone, RC auto di tutti i mezzi implicati nei trasporti, ecc... ecc...
Infine la busta vuota va buttata e smaltita in qualche maniera.
Insieme a prodotto non conforme, prodotto invenduto scaduto, residui e scarti
di lavorazione, ecc.
Ci sono aziende specializzate in questo nonché strutture; nonché
altre
norme e tributi che servono a pagare questi servizi.
Un cesto d'insalata fresco costa, non lo so, € 1 al kg. in busta € 15 al kg. e
sappiamo che nelle buste d'insalata c'è una carica batterica non del tutto salutare.
In ogni caso non è un prodotto fresco.
Si è creato un prodotto di qualità peggiore ad un prezzo maggiore.
Controllato nella produzione ma più che altro nella distribuzione.
Poi si inserisce la politica e le politiche economiche se si capisce che produrre l'insalata
qui in Europa costa 1, se si fa arrivare all'estero 0,01; qui poi ci sono i trattori per le strade
e politicanti a fare trattati di import - export.
Penso che l'ETF su Bitcoin sia l'insalata in busta.
Pensiero mio del tutto personale.
Bitcoin però prometteva di assumere valore, maggior valore rispetto al altri sistemi, proprio perché conservava al suo interno
in maniera efficiente la ricchezza prodotta, senza disperdersi in mille rivoli.
Un sistema coibentato, al di fuori dei
processi ordinari.
Mi sembra che si sia presa un'altra strada... chi vivrà vedrà.