Una crisi mai vista, e con nessuna prospettiva. Il cigno nero superiore anche alle torri gemelle è finalmente arrivato.
Beh al momento questo possiamo dirlo solo per i mercati finanziari.
In effetti il calo delle Borse mondiali è già in percentuale superiore a quello del 2008.
Stupisce poi come sia avvenuto rapidamente. Non più tardi di qualche settimana fa festeggiavano tutti l'ennesimo ATH, quando già in Cina la diffusione era notevole.
Sembrava una cosa lontana e circoscrivibile, come la Sars del 2003.
Appena questa scommessa si è rivelata sbagliata, siamo passati dal non preoccuparsi per nulla al panico totale.
Per quelli che sono gli effetti sull'economia reale ad oggi è innegabile che i mercati stiano al momento rispondendo in maniera esagerata, come se invece che il coronavirus fosse arrivata l'apocalisse zombie. Anche perchè stimare quali saranno questi effetti a livello globale al momento è molto difficile, così come la capacità di recupero una volta che il virus sarà sconfitto.
Invece in due giorni abbiamo avuto il secondo e terzo maggiore calo percentuale della storia della borsa americana .
L'iniziale indifferenza e la successiva reazione smodata a questo "cigno nero" sono l'ennesima dimostrazione di quanto sia cresciuta la componente speculativa pura nei mercati azionari e di quanto questa abbia influito nell'interminabile corsa rialzista degli ultimi anni e nella conseguente bolla.
Fiumi di denaro buttati guardando sempre di più i grafici del prezzo piuttosto che i valori reali delle aziende. Con la droga della moneta facile e dei conseguenti buyback a esaltare il fenomeno.
Ieri la seduta drammatica di Wall Street è stata ulteriormente affossata da questa notizia
https://www.cnbc.com/2020/03/15/jpmorgan-bank-of-america-citigroup-suspend-stock-buybacks-due-to-pandemic.html La cosa positiva per l'economia mondiale è che per ora il coronavirus non ha creato shock dal lato dell'offerta. Fin quando sono i consumi a calare, le banche centrali possono sempre inondare il mercato di liquidità e provare a creare artificialmente tutta la domanda che serve, almeno fin quando questo giochino funziona.
Ma se ne dovesse risentire la capacità produttiva, soprattutto di beni primari, allora questo genererebbe inflazione, l'unico male che non si può far finta di curare con l'espansione monetaria. In quel caso sarebbero dolori.