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Topic: Fisco / Tasse / Legge sul Bitcoin - page 101. (Read 254714 times)

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January 03, 2021, 03:51:54 PM
uno scudo fiscale sulle crypto? lo faranno sicuro prima o poi, probabilmente poi.
Conte ha scavato un buco durante sta pandemia a na certa i soldi dovranno pure prenderli da qualche parte!
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January 03, 2021, 03:35:40 PM
Altrimenti per assurdo tutti quelli che hanno BTC potrebbero tranquillamente dire che li hanno minati e quindi non pagherebbero tasse? (sempre considerando che il 26% lo trovo veramente alto...).

I Btc frutto di mining sono facilmente riconoscibili: basta guardare l'indirizzo sul quale la tx coinbase ha messo il reward per il mining del blocco.
Quindi sarebbe improbabile poter sostenere di avere Btc come frutto di mining se non per btc di parecchi anni fa.


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January 03, 2021, 03:34:20 PM

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa

Per chi ha minato in maniera non professionale (no P.iva e no possibilità di scaricare costi/fatture) ero rimasto al dichiarare come valore di acquisizione zero, corretto?



cioe non si versa nulla?
Mi pare di capire che sia l'esatto contrario, ovvero che non puoi detrarre nulla non essendoci una spesa di acquisto dimostrabile.

quindi rimane la cosa del 26% da dare al fisco? anche se se avrebbe poco senso visto che non ci sono state plusvalenze
In che senso non ci sarebbe la plusvalenza? Se hai una cosa presa a 0 e la vendi a 10, hai fatto 10 di plusvalenza. Se poi sia in qualche modo dimostrabile il consumo di energia elettrica per minare piuttosto che l'hardware dedicato per avere detrazioni è un altro discorso.

Altrimenti per assurdo tutti quelli che hanno BTC potrebbero tranquillamente dire che li hanno minati e quindi non pagherebbero tasse? (sempre considerando che il 26% lo trovo veramente alto...).

no ma è diverso dal tipo che compra a tot e rivende ad un altro prezzo generando una differenza, nel caso del minatore che li ha instaminati a costo zero, non c'è stato nessun investimento, sono stati regalati praticamente, quindi non andrebbe inquadrata come plusvalenza
Per quanto capisca il tuo discorso dubito che per lo Stato funzioni così, altrimenti il concetto di "mi è stato regalato uno strumento finanziario che genera guadagno ma dato che non l'ho pagato non devo pagare le tasse sul guadagno" si applicherebbe a tutto: compro io le azioni di X, le regalo a mio padre/fratello/amico, questa persona le vende per migliaia di euro e quindi non paga nulla sul guadagno? Sarebbe troppo facile, no?
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January 03, 2021, 02:39:14 PM

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa

Per chi ha minato in maniera non professionale (no P.iva e no possibilità di scaricare costi/fatture) ero rimasto al dichiarare come valore di acquisizione zero, corretto?



cioe non si versa nulla?
Mi pare di capire che sia l'esatto contrario, ovvero che non puoi detrarre nulla non essendoci una spesa di acquisto dimostrabile.

quindi rimane la cosa del 26% da dare al fisco? anche se se avrebbe poco senso visto che non ci sono state plusvalenze
In che senso non ci sarebbe la plusvalenza? Se hai una cosa presa a 0 e la vendi a 10, hai fatto 10 di plusvalenza. Se poi sia in qualche modo dimostrabile il consumo di energia elettrica per minare piuttosto che l'hardware dedicato per avere detrazioni è un altro discorso.

Altrimenti per assurdo tutti quelli che hanno BTC potrebbero tranquillamente dire che li hanno minati e quindi non pagherebbero tasse? (sempre considerando che il 26% lo trovo veramente alto...).

no ma è diverso dal tipo che compra a tot e rivende ad un altro prezzo generando una differenza, nel caso del minatore che li ha instaminati a costo zero, non c'è stato nessun investimento, sono stati regalati praticamente, quindi non andrebbe inquadrata come plusvalenza
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January 03, 2021, 12:44:55 PM

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa

Per chi ha minato in maniera non professionale (no P.iva e no possibilità di scaricare costi/fatture) ero rimasto al dichiarare come valore di acquisizione zero, corretto?



cioe non si versa nulla?
Mi pare di capire che sia l'esatto contrario, ovvero che non puoi detrarre nulla non essendoci una spesa di acquisto dimostrabile.

quindi rimane la cosa del 26% da dare al fisco? anche se se avrebbe poco senso visto che non ci sono state plusvalenze
In che senso non ci sarebbe la plusvalenza? Se hai una cosa presa a 0 e la vendi a 10, hai fatto 10 di plusvalenza. Se poi sia in qualche modo dimostrabile il consumo di energia elettrica per minare piuttosto che l'hardware dedicato per avere detrazioni è un altro discorso.

Altrimenti per assurdo tutti quelli che hanno BTC potrebbero tranquillamente dire che li hanno minati e quindi non pagherebbero tasse? (sempre considerando che il 26% lo trovo veramente alto...).
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January 03, 2021, 10:49:10 AM

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa

Per chi ha minato in maniera non professionale (no P.iva e no possibilità di scaricare costi/fatture) ero rimasto al dichiarare come valore di acquisizione zero, corretto?



cioe non si versa nulla?
Mi pare di capire che sia l'esatto contrario, ovvero che non puoi detrarre nulla non essendoci una spesa di acquisto dimostrabile.

quindi rimane la cosa del 26% da dare al fisco? anche se se avrebbe poco senso visto che non ci sono state plusvalenze

Sopra i famosi 51k di plusvalenza di asset detenuti per oltre 7 giorni lavorativi con valore preso ad inizio anno da exchange scelto a piacimento, possibilmente non fallito, c'è il 26%, sopra i 15k solo il monitoraggio. Questo è quello che un cittadino modello dovrebbe fare, semplice, no?
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January 03, 2021, 04:04:10 AM

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa

Per chi ha minato in maniera non professionale (no P.iva e no possibilità di scaricare costi/fatture) ero rimasto al dichiarare come valore di acquisizione zero, corretto?



cioe non si versa nulla?
Mi pare di capire che sia l'esatto contrario, ovvero che non puoi detrarre nulla non essendoci una spesa di acquisto dimostrabile.

quindi rimane la cosa del 26% da dare al fisco? anche se avrebbe poco senso visto che non ci sono state plusvalenze
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January 02, 2021, 05:38:46 PM

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa

Per chi ha minato in maniera non professionale (no P.iva e no possibilità di scaricare costi/fatture) ero rimasto al dichiarare come valore di acquisizione zero, corretto?



cioe non si versa nulla?
Mi pare di capire che sia l'esatto contrario, ovvero che non puoi detrarre nulla non essendoci una spesa di acquisto dimostrabile.
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January 02, 2021, 02:59:47 PM

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa

Per chi ha minato in maniera non professionale (no P.iva e no possibilità di scaricare costi/fatture) ero rimasto al dichiarare come valore di acquisizione zero, corretto?



cioe non si versa nulla?
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January 02, 2021, 12:53:31 PM

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa

Per chi ha minato in maniera non professionale (no P.iva e no possibilità di scaricare costi/fatture) ero rimasto al dichiarare come valore di acquisizione zero, corretto?

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January 02, 2021, 11:27:08 AM
Visto l'esordio spero che continuerai a scrivere e contribuire. Ciao.
Grazie per i chiarimenti ed i complimenti! Smiley
Purtroppo ho poco tempo da dedicare al modo cripto, sono un ex minatore e fino ad ora non mi sono preoccupato dell'aspetto fiscale di quello che parecchi anni era poco più di un gioco. Con l'ultima run ho preferito fare una "full immersion" e assicurarmi di non restare più avanti col cerino in mano Wink
Sono ancora sotto soglia 51k e farò in modo di restarci, monetizzando quando e se mi ci avvicinerò troppo (piuttosto metterò quello che monetizzo in un fondo legato a bitcoin, almeno non devo preoccuparmi troppo di plusvalenze varie). Per l'RW, speriamo che più avanti ci siano chiarimenti ulteriori, ora sono sinceramente indeciso sul da farsi: ho una piccola quota su Poloniex ed il resto in diversi wallet, e quest'anno potrei evitare di compilarlo se considerassi i wallet come "territorio nazionale". E' anche vero che far apparire una somma di qualche migliaio di euro dal nulla nel 2021 è probabilmente meglio che farne apparire una ben più sostanziosa dal nulla nel 2022.

Per adesso mi sto muovendo in questo senso:
- Sto ripercorrendo la blockchain dei miei wallet e ricostruendo i proventi del mining, oltre ad entrate e uscite, documentandoli per quanto possibile (mannaggia a me e agli screenshot degli accrediti dalle mining pool che non ho mai fatto, ormai non esistono più). Questo per provare la provenienza dei miei fondi a un eventuale controllo, visto che non ho mai fatto bonifici da/verso cripto.
- Nel breve sposterò da Polo a The Rock Trading per rendere più "trasparenti" eventuali bonifici verso il mio cc, inevitabili se il trend continua.
- Sto anche cercando di capire a livello fiscale come potrebbe essere vista una "donazione" di un paper wallet ad altro membro della famiglia, al fine sempre di stare distanti dai 51k.

Va a finire che spererò in un crollo del prezzo per stare più tranquillo Cheesy Cheesy
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January 02, 2021, 11:02:31 AM
Il metodo di calcolo è il LIFO. A questo riguardo vanno seguite le seguenti regole:

Quote
il calcolo delle plusvalenze deve essere eseguito utilizzando il metodo denominato Lifo che impone di abbinare ogni scarico di valuta prioritariamente con il carico più recente e quindi, in caso di incapienza del carico più recente, procedere a ritroso abbinando in sequenza gli ulteriori carichi sempre dando priorità ai più recenti sui più antichi.

Quindi se ho ben capito, ipotizzando di aver comprato 1 BTC il 1/6/2015 e 1 BTC il 1/6/2016,

se oggi 2/1/2021 vendo 1 BTC, il capital gain va calcolato rispetto ai soldi spesi per il bitcoin acquistato nel 2016, giusto?

Si. e se ne vendi 1.5 ti devi confrontare con 1 del 2016 + 1/2 del 2015

questo discorso vale solo per chi ha comprato, ma per chi ha minato è tutt'altra cosa
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January 02, 2021, 10:07:53 AM
Il metodo di calcolo è il LIFO. A questo riguardo vanno seguite le seguenti regole:

Quote
il calcolo delle plusvalenze deve essere eseguito utilizzando il metodo denominato Lifo che impone di abbinare ogni scarico di valuta prioritariamente con il carico più recente e quindi, in caso di incapienza del carico più recente, procedere a ritroso abbinando in sequenza gli ulteriori carichi sempre dando priorità ai più recenti sui più antichi.

Quindi se ho ben capito, ipotizzando di aver comprato 1 BTC il 1/6/2015 e 1 BTC il 1/6/2016,

se oggi 2/1/2021 vendo 1 BTC, il capital gain va calcolato rispetto ai soldi spesi per il bitcoin acquistato nel 2016, giusto?

Si. e se ne vendi 1.5 ti devi confrontare con 1 del 2016 + 1/2 del 2015
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January 02, 2021, 09:25:24 AM
Il metodo di calcolo è il LIFO. A questo riguardo vanno seguite le seguenti regole:

Quote
il calcolo delle plusvalenze deve essere eseguito utilizzando il metodo denominato Lifo che impone di abbinare ogni scarico di valuta prioritariamente con il carico più recente e quindi, in caso di incapienza del carico più recente, procedere a ritroso abbinando in sequenza gli ulteriori carichi sempre dando priorità ai più recenti sui più antichi.

Quindi se ho ben capito, ipotizzando di aver comprato 1 BTC il 1/6/2015 e 1 BTC il 1/6/2016,

se oggi 2/1/2021 vendo 1 BTC, il capital gain va calcolato rispetto ai soldi spesi per il bitcoin acquistato nel 2016, giusto?
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January 02, 2021, 09:15:33 AM
Ciao a tutti,
scrivo questo post per sintetizzare quanto ho compreso in merito alla tassazione sulle nostre criptomonete, con la speranza di ricevere conferme o smentite ed eventualmente fugare i mei dubbi. Scusate il post lunghetto.
Non sono un fiscalista e quanto scrivo è frutto delle molte letture fatte qua e là sul web.
E' ormai assodato che il nostro fisco assimila la detenzione di btc o similari alla detenzione di valute estere, pertanto la tassazione è in buona parte sovrapponibile. Ci sono due macrotematiche da considerare:
- Il monitoraggio fiscale (cioè il fisco vuole sapere da noi, in fase di dichiarazione dei redditi, quante monete virtuali possediamo)
- La tassazione sulle plusvalenze (cioè capire se e quanto dobbiamo effettivamente versare per essere in regola).

Parto dal presupposto che si decida di rispettare la normativa, quindi dichiarare e versare quanto va dato.

Per il monitoraggio fiscale (quadro RW del 730), il fisco ci chiede di indicare il controvalore in euro della somma dei nostri possedimenti in valute estere (virtuali o reali) a inizio e fine anno, escluse quelle già alla "luce del sole", cioè quelle detenute presso intermediari nazionali. Per dollari e similari è abbastanza chiaro, per le criptovalute c'è un primo problema con diverse interpretazioni:
- Vanno inseriti solo i btc presso exchange esteri? Vanno inseriti anche i btc nei nostri wallet? E quelli hostati presso exchange italiani?
In ogni caso, questa indicazione non comporta oneri (sempre se si vuole restare nella legalità) e leggo che l'interpretazione più diffusa è quella di indicare tutto. Va ricordato che le valute estere vanno comprese nella somma.
Iniziando ad indicare questi importi nel RW probabilmente un domani sarà più semplice giustificare il possedimento di una somma in criptomonete, e magari in seguito alla segnalazione di un bonifico "anomalo" fatto dalla nostra banca, l'AdE potrebbe farsi bastare il rigo compilato per evitare troppi approfondimenti.

Chiusa la parte del monitoraggio fiscale, vediamo la tassazione: il nostro fisco ci chiede di pagare le plusvalenze su quanto riscattiamo, se e solo se il controvalore dell'ammontare dei nostri possedimenti in valuta estera + cripto, calcolato con il tasso del 1 Gennaio (importante!) è superiore a 51.645,69 Euro per più di 7 giorni. Questo ammontare comprende, tutti sembrano concordare, wallet ed exchange di ogni genere, quindi ci sono meno interpretazioni che per l'RW. Va usato il tasso del 1/1, è fondamentale e vediamo perché con un esempio:
A inizio 2020 avevamo 5 btc (controvalore al 1/1 di 6000€*5 = 30k€) e nient'altro in valuta estera, e non abbiamo aumentato questa quota (o ancora meglio, abbiamo acquistato un altro btc e siamo arrivati a 6btc diciamo ad agosto). Arriviamo quindi al recente Natale con 6btc*20000€ (tasso del 25/12) = 120k€ ma, attenzione, calcolando sempre il tasso al 1/1 siamo rimasti sotto la soglia dei 51K (6btc*6000€/btc) quindi il fisco non ci considera ancora operatori degni di tassazione. In questo caso, decidendo di monetizzare non si paga plusvalenza (e si incassano i 120k puliti). Se invece si decide di tenere fino al 1/1/2021 si parte col nuovo tasso di 23000€/btc e ci troviamo per un giorno ben fuori la soglia fatidica. Per quanto ho capito, se ci "liberiamo" di 4btc entro 7 giorni, monetizzando, e restiamo con 2btc (quindi controvalore 23000*2) torniamo nel girone dei "semplici cittadini" non sottoposti alla tassazione sulle plusvalenze.
Restare sotto i 51k significa non doversi affidare per forza ad un commercialista capace: ho perso un po' di tempo a capire il metodo di calcolo delle plusvalenze (LIFO), ed è un vero casino.. Non è che si paga il 26% e finisce lì. Inoltre si aprono altri nmila interrogativi: le transazioni fra diverse criptovalute sono soggette al calcolo? E l'acquisto di un buono amazon? E chi fa trading intraday? E il lending? E la documentazione degli exchange che per forza di cose non è ufficiale? Dopo aver letto un po' mi è passata la voglia di trovarmi in questa situazione e forse a questo punto (non è un consiglio!) sarebbe meglio restare "nell'ombra" in attesa di chiarimenti/sanatorie varie.
Scritto così sembra facile ma non saprei chi farebbe un bonifico da exchange alla propria banca di 92k "per non avere problemi con le plusvalenze" Cheesy.

Se avete osservazioni vi prego di farmele, ho letto diverse pagine del thread ma non tutte quindi probabilmente si tratta di cose già scritte, in questo caso chiedo venia.

Ci sarebbe poi il discorso dell'antiriciclaggio, cioè come dimostrare all'AdE la provenienza delle proprie cripto, ma questa è un'altra storia che comunque ognuno di noi dovrebbe includere quando valuta che strada prendere.

Wow, utente con il miglior primo post della storia del forum  Grin

Bravo (o brava) ottimo riassunto.

Alcune piccole integrazioni:

1)Il monitoraggio RW è necessario solo se il controvalore (attenzione! calcolato al cambio di chiusura dell'anno quindi al 31/12) è > 15.000€

2)In termini di legge andrebbe dichiarato nel quadro RW SOLO e SOLTANTO quanto posseduto su exchange aventi sede all'estero. TUTTAVIA. in base all'opinione del 100% dei commercialisti da me contattati (non sono pochi) e per quanto si legge in giro, in via prudenziale è meglio dichiarare TUTTO anche perchè è solo monitoraggio e non c'è da pagare nulla

3)Se si supera la soglia, stando a quanto dice la legge alla lettera (..... Wink ) , QUALSIASI plusvalenza è oggetto di tassazione. Quindi anche crypto vs crypto, anche buono amazon, anche lending. A maggior ragione anche trading intraday. Il metodo di calcolo è il LIFO. A questo riguardo vanno seguite le seguenti regole:

Quote
il calcolo delle plusvalenze deve essere eseguito utilizzando il metodo denominato Lifo che impone di abbinare ogni scarico di valuta prioritariamente con il carico più recente e quindi, in caso di incapienza del carico più recente, procedere a ritroso abbinando in sequenza gli ulteriori carichi sempre dando priorità ai più recenti sui più antichi. La norma va interpretata nel senso che il metodo Lifo deve essere utilizzato in riferimento alla posizione complessiva del contribuente e non in riferimento al singolo conto corrente. Ciò significa che deve essere creata una serie di abbinamenti con il criterio Lifo tra ciascuno scarico ed i precedenti carichi tenendo in considerazione tutte le movimentazioni riconducibili al contribuente per la medesima valuta. Ad esempio, quindi se un contribuente disponesse di un conto denominato in sterline e di un conto in dollari americani dovrebbero essere create due serie di abbinamenti: una per ciascuno dei conti correnti dato che questi sono denominati in valute diverse tra loro. Ma se al contrario lo stesso contribuente detenesse due conti correnti, anche presso diversi intermediari, entrambi denominati in sterline, la serie di abbinamenti da creare dovrebbe essere unica e gli abbinamenti dovrebbero avvenire indipendentemente dal conto in cui sono avvenuti gli accrediti o gli addebiti.

4)I 7 giorni sono lavorativi e continui.


Visto l'esordio spero che continuerai a scrivere e contribuire. Ciao.

legendary
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January 02, 2021, 09:14:00 AM
Ciao, la strategia della vendita anticipata è spiegata anche qui:

https://www.youtube.com/watch?v=0ngT9z05EXU
jr. member
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January 02, 2021, 07:50:02 AM
Ciao a tutti,
scrivo questo post per sintetizzare quanto ho compreso in merito alla tassazione sulle nostre criptomonete, con la speranza di ricevere conferme o smentite ed eventualmente fugare i mei dubbi. Scusate il post lunghetto.
Non sono un fiscalista e quanto scrivo è frutto delle molte letture fatte qua e là sul web.
E' ormai assodato che il nostro fisco assimila la detenzione di btc o similari alla detenzione di valute estere, pertanto la tassazione è in buona parte sovrapponibile. Ci sono due macrotematiche da considerare:
- Il monitoraggio fiscale (cioè il fisco vuole sapere da noi, in fase di dichiarazione dei redditi, quante monete virtuali possediamo)
- La tassazione sulle plusvalenze (cioè capire se e quanto dobbiamo effettivamente versare per essere in regola).

Parto dal presupposto che si decida di rispettare la normativa, quindi dichiarare e versare quanto va dato.

Per il monitoraggio fiscale (quadro RW del 730), il fisco ci chiede di indicare il controvalore in euro della somma dei nostri possedimenti in valute estere (virtuali o reali) a inizio e fine anno, escluse quelle già alla "luce del sole", cioè quelle detenute presso intermediari nazionali. Per dollari e similari è abbastanza chiaro, per le criptovalute c'è un primo problema con diverse interpretazioni:
- Vanno inseriti solo i btc presso exchange esteri? Vanno inseriti anche i btc nei nostri wallet? E quelli hostati presso exchange italiani?
In ogni caso, questa indicazione non comporta oneri (sempre se si vuole restare nella legalità) e leggo che l'interpretazione più diffusa è quella di indicare tutto. Va ricordato che le valute estere vanno comprese nella somma.
Iniziando ad indicare questi importi nel RW probabilmente un domani sarà più semplice giustificare il possedimento di una somma in criptomonete, e magari in seguito alla segnalazione di un bonifico "anomalo" fatto dalla nostra banca, l'AdE potrebbe farsi bastare il rigo compilato per evitare troppi approfondimenti.

Chiusa la parte del monitoraggio fiscale, vediamo la tassazione: il nostro fisco ci chiede di pagare le plusvalenze su quanto riscattiamo, se e solo se il controvalore dell'ammontare dei nostri possedimenti in valuta estera + cripto, calcolato con il tasso del 1 Gennaio (importante!) è superiore a 51.645,69 Euro per più di 7 giorni. Questo ammontare comprende, tutti sembrano concordare, wallet ed exchange di ogni genere, quindi ci sono meno interpretazioni che per l'RW. Va usato il tasso del 1/1, è fondamentale e vediamo perché con un esempio:
A inizio 2020 avevamo 5 btc (controvalore al 1/1 di 6000€*5 = 30k€) e nient'altro in valuta estera, e non abbiamo aumentato questa quota (o ancora meglio, abbiamo acquistato un altro btc e siamo arrivati a 6btc diciamo ad agosto). Arriviamo quindi al recente Natale con 6btc*20000€ (tasso del 25/12) = 120k€ ma, attenzione, calcolando sempre il tasso al 1/1 siamo rimasti sotto la soglia dei 51K (6btc*6000€/btc) quindi il fisco non ci considera ancora operatori degni di tassazione. In questo caso, decidendo di monetizzare non si paga plusvalenza (e si incassano i 120k puliti). Se invece si decide di tenere fino al 1/1/2021 si parte col nuovo tasso di 23000€/btc e ci troviamo per un giorno ben fuori la soglia fatidica. Per quanto ho capito, se ci "liberiamo" di 4btc entro 7 giorni, monetizzando, e restiamo con 2btc (quindi controvalore 23000*2) torniamo nel girone dei "semplici cittadini" non sottoposti alla tassazione sulle plusvalenze.
Restare sotto i 51k significa non doversi affidare per forza ad un commercialista capace: ho perso un po' di tempo a capire il metodo di calcolo delle plusvalenze (LIFO), ed è un vero casino.. Non è che si paga il 26% e finisce lì. Inoltre si aprono altri nmila interrogativi: le transazioni fra diverse criptovalute sono soggette al calcolo? E l'acquisto di un buono amazon? E chi fa trading intraday? E il lending? E la documentazione degli exchange che per forza di cose non è ufficiale? Dopo aver letto un po' mi è passata la voglia di trovarmi in questa situazione e forse a questo punto (non è un consiglio!) sarebbe meglio restare "nell'ombra" in attesa di chiarimenti/sanatorie varie.
Scritto così sembra facile ma non saprei chi farebbe un bonifico da exchange alla propria banca di 92k "per non avere problemi con le plusvalenze" Cheesy.

Se avete osservazioni vi prego di farmele, ho letto diverse pagine del thread ma non tutte quindi probabilmente si tratta di cose già scritte, in questo caso chiedo venia.

Ci sarebbe poi il discorso dell'antiriciclaggio, cioè come dimostrare all'AdE la provenienza delle proprie cripto, ma questa è un'altra storia che comunque ognuno di noi dovrebbe includere quando valuta che strada prendere.
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December 31, 2020, 12:16:47 PM
Per me questo è il punto peggiore. Pagare il 26% sulla plusvalenza, anche se non è mai simpatico, ci sta.
Diciamo che per i veri hodlers e tutti coloro che hanno comprato BTC quando aveva un valore a 3 cifre, pagare il 26% sarebbe comunque un sacco di soldi. Con questo non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, voglio solo rimarcare che a quel punto la plusvalenza sarebbe quasi il 100% del valore perché se uno avesse comprato a $500 e poi vendesse a $50k staremmo parlando di una differenza dell'1%, più tutto lo sbatti per recuperare le vecchie transazioni etc. E il 26% di $50k sono $13k, mica poco per aver tenuto qualcosa per anni e anni col rischio di perdere tutto in qualsiasi momento.
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December 31, 2020, 04:35:23 AM
... avrei delle domande sulle tasse e le criptovalute in italia.

ho letto questo thread e avevo l'impressione che ci sono sopratutto due cose che preoccupano la gente.

-) AML il rischio di perdere i guadagni perche non sei in grado di documentare origine delle tue valute and guadagni

...

- Poi alla fine l'AML. Non conosco la situazione in italia forse c'è una toleranza molto bassa a fondi potenzialmente legati ad attivita criminali a causa della mafia etc. Per quello non posso dire quali sono i problemi associati con questo ma io lo trovo difficile di credere che possono tenere i tui guadagni solo perche non sei in grado di provare la provenienza. Anche in Italia ci dovrebbe essere la presunzione d'innocenza. Se non hai niente da nascondere, ad un certo punto non possono piu tenere quello che hai guadagnato se non possono provare un attivita criminale?

Comunque nonostante questo protrebbe essere un esperienza poco piacevole e forse dovresti pagare per un avvocato o meglio prendere un avvocato/notaio prima di fare un transferimento sul tuo conto di banca.

Che ne pensate?

Per me questo è il punto peggiore. Pagare il 26% sulla plusvalenza, anche se non è mai simpatico, ci sta.

Invece l'incertezza derivante dal fatto di dover essere tu a dimostrare che non stai riciclando denaro sporco non la sopporto, dovrebbe esistere appunto la presunzione d'innocenza e soprattutto l'onere della prova dovrebbe essere sempre a carico dello Stato, mai a carico del cittadino.

Se uno ha comprato dei bitcoin 7 anni fa tramite contanti in uno scambio tra privati non ha modo quindi di documentare quel trasferimento; e dal momento che in 7 anni la quotazione ha fatto un x300, 1000 euro utilizzati allora sarebbero diventati 300k oggi. E non ci sono pezze d'appoggio. Non parliamo poi se la quotazione dovesse salire ulteriormente come è probabile nel prossimo futuro.  
newbie
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December 31, 2020, 04:04:10 AM
non sono italiano, scusate il mio italiano non e molto buono  Cheesy

ma nonostante questo avrei delle domande sulle tasse e le criptovalute in italia.

ho letto questo thread e avevo l'impressione che ci sono sopratutto due cose che preoccupano la gente.

-) l'incertezza sopratutto che c'è la possibilita di pagare le tasse per niente e dopa si trova che le persone private non erano neanche obligate a pagarle

-) AML il rischio di perdere i guadagni perche non sei in grado di documentare origine delle tue valute and guadagni

Alora le mie domande sono:

- Secondo voi quali sono i rischi piu importanti legati al la tassazione di bitcoin in italia per una persona privata?

- E veramente un grande problema di pagare il 26% dei guadagni? A me sembra ancora una tassa abbastanza bassa, ci sara una tassa ad un certo punto se non c'è adesso. Sembra che investimenti finanziari non vengono tassati piu del 26% (azioni, forex, CFD etc..) di solito, allora se qualcuno paga 26% non chiederanno (molto) di piu, piu tardi o mi sbaglio?

- C'è il rischio che i guadagni bitcoin vengono aggiunti ad una tassa progressiva?

- C'è il rischio che il trading(speculativo) come persona private viene classificato come attivita professionale/ o un attivita d'impresa se uno supera un certo numero di transazioni o investe una somma piu alta o se uno non ha altri guadagni/occupazione?

La mia impressione e che questo applicate solo a gli exchange o persone che fanno i scambi per altre persone ma non i trader/hodler.

Dicono

Quote
persone fisiche che detengono i bitcoin al di fuori dell’attività d’impresa,

Quale sarebbe la definizione di attività d’impresa? Si puo svolgere un attività d'impresa solo essendo un trader su binance?

poi

Quote
Su queste premesse la Corte di giustizia dell'Ue, nella sentenza del 22 ottobre 2015, causa C-264/14, ha stabilito che l'attività di intermediazione di valute tradizionali con bitcoin, fatta in modo professionale ed abituale, costituisce un'attività rilevante oltre agli effetti dell'Iva anche dell'Ires e dell'Irap, soggetta agli obblighi di adeguata verifica della clientela, di registrazione e di segnalazione.

Io credo che questo si riferisce solo a gli exchange e persone che offrano servizi simili?

- La percentuale che si paga e veramente un totale di 26% ci sono delle tasse aggiuntive che (forse) vengono applicate?

- Sapete se gli utility tokens comprate e vendute da persone private vengono trattati come il bitcoin?

- Credete che il governo protrebbe introdurre delle tasse retroattive? Non conosco la situazione in italia ma ho letto che questo e sucesso tanti anni fa negli stati uniti(non per il bitcoin). Governi possono fare queste cose. Ma non mi sembra cosi probabile perche 26% è gia che si paga per altri instrumenti finanziari e tasse alte retroattive sono estreme. Secondo me cercerano d'evitarlo ma forse mi sbaglio.

- Poi alla fine l'AML. Non conosco la situazione in italia forse c'è una toleranza molto bassa a fondi potenzialmente legati ad attivita criminali a causa della mafia etc. Per quello non posso dire quali sono i problemi associati con questo ma io lo trovo difficile di credere che possono tenere i tui guadagni solo perche non sei in grado di provare la provenienza. Anche in Italia ci dovrebbe essere la presunzione d'innocenza. Se non hai niente da nascondere, ad un certo punto non possono piu tenere quello che hai guadagnato se non possono provare un attivita criminale?

Comunque nonostante questo protrebbe essere un esperienza poco piacevole e forse dovresti pagare per un avvocato o meglio prendere un avvocato/notaio prima di fare un transferimento sul tuo conto di banca.

Che ne pensate?
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