Ciao a tutti,
scrivo questo post per sintetizzare quanto ho compreso in merito alla tassazione sulle nostre criptomonete, con la speranza di ricevere conferme o smentite ed eventualmente fugare i mei dubbi. Scusate il post lunghetto.
Non sono un fiscalista e quanto scrivo è frutto delle molte letture fatte qua e là sul web.
E' ormai assodato che il nostro fisco assimila la detenzione di btc o similari alla detenzione di valute estere, pertanto la tassazione è in buona parte sovrapponibile. Ci sono due macrotematiche da considerare:
- Il monitoraggio fiscale (cioè il fisco vuole sapere da noi, in fase di dichiarazione dei redditi, quante monete virtuali possediamo)
- La tassazione sulle plusvalenze (cioè capire se e quanto dobbiamo effettivamente versare per essere in regola).
Parto dal presupposto che si decida di rispettare la normativa, quindi dichiarare e versare quanto va dato.
Per il monitoraggio fiscale (quadro RW del 730), il fisco ci chiede di indicare il controvalore in euro della somma dei nostri possedimenti in valute estere (virtuali o reali) a inizio e fine anno, escluse quelle già alla "luce del sole", cioè quelle detenute presso intermediari nazionali. Per dollari e similari è abbastanza chiaro, per le criptovalute c'è un primo problema con diverse interpretazioni:
- Vanno inseriti solo i btc presso exchange esteri? Vanno inseriti anche i btc nei nostri wallet? E quelli hostati presso exchange italiani?
In ogni caso, questa indicazione non comporta oneri (sempre se si vuole restare nella legalità) e leggo che l'interpretazione più diffusa è quella di indicare tutto. Va ricordato che le valute estere vanno comprese nella somma.
Iniziando ad indicare questi importi nel RW probabilmente un domani sarà più semplice giustificare il possedimento di una somma in criptomonete, e magari in seguito alla segnalazione di un bonifico "anomalo" fatto dalla nostra banca, l'AdE potrebbe farsi bastare il rigo compilato per evitare troppi approfondimenti.
Chiusa la parte del monitoraggio fiscale, vediamo la tassazione: il nostro fisco ci chiede di pagare le plusvalenze su quanto riscattiamo, se e solo se il controvalore dell'ammontare dei nostri possedimenti in valuta estera + cripto, calcolato con il tasso del 1 Gennaio (importante!) è superiore a 51.645,69 Euro per più di 7 giorni. Questo ammontare comprende, tutti sembrano concordare, wallet ed exchange di ogni genere, quindi ci sono meno interpretazioni che per l'RW. Va usato il tasso del 1/1, è fondamentale e vediamo perché con un esempio:
A inizio 2020 avevamo 5 btc (controvalore al 1/1 di 6000€*5 = 30k€) e nient'altro in valuta estera, e non abbiamo aumentato questa quota (o ancora meglio, abbiamo acquistato un altro btc e siamo arrivati a 6btc diciamo ad agosto). Arriviamo quindi al recente Natale con 6btc*20000€ (tasso del 25/12) = 120k€ ma, attenzione, calcolando sempre il tasso al 1/1 siamo rimasti sotto la soglia dei 51K (6btc*6000€/btc) quindi il fisco non ci considera ancora operatori degni di tassazione. In questo caso, decidendo di monetizzare non si paga plusvalenza (e si incassano i 120k puliti). Se invece si decide di tenere fino al 1/1/2021 si parte col nuovo tasso di 23000€/btc e ci troviamo per un giorno ben fuori la soglia fatidica. Per quanto ho capito, se ci "liberiamo" di 4btc entro 7 giorni, monetizzando, e restiamo con 2btc (quindi controvalore 23000*2) torniamo nel girone dei "semplici cittadini" non sottoposti alla tassazione sulle plusvalenze.
Restare sotto i 51k significa non doversi affidare per forza ad un commercialista capace: ho perso un po' di tempo a capire il metodo di calcolo delle plusvalenze (LIFO), ed è un vero casino.. Non è che si paga il 26% e finisce lì. Inoltre si aprono altri nmila interrogativi: le transazioni fra diverse criptovalute sono soggette al calcolo? E l'acquisto di un buono amazon? E chi fa trading intraday? E il lending? E la documentazione degli exchange che per forza di cose non è ufficiale? Dopo aver letto un po' mi è passata la voglia di trovarmi in questa situazione e forse a questo punto (non è un consiglio!) sarebbe meglio restare "nell'ombra" in attesa di chiarimenti/sanatorie varie.
Scritto così sembra facile ma non saprei chi farebbe un bonifico da exchange alla propria banca di 92k "per non avere problemi con le plusvalenze"
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Se avete osservazioni vi prego di farmele, ho letto diverse pagine del thread ma non tutte quindi probabilmente si tratta di cose già scritte, in questo caso chiedo venia.
Ci sarebbe poi il discorso dell'antiriciclaggio, cioè come dimostrare all'AdE la provenienza delle proprie cripto, ma questa è un'altra storia che comunque ognuno di noi dovrebbe includere quando valuta che strada prendere.