Buon giorno volevo solo una conferma veloce e vero che si può fare un cash out di 2k euro al anno esentasse?
Non è vero e non so da dove salti fuori questa informazione. I 2k euro sono il limite di plusvalenza che ti comportano le criptoattività o il limite di plusvalenza dalla loro rivendita. Se fai cashout per 1999 euro e vuoi farlo esentasse prima devi aver dichiarato quanti btc possiedi, averli affrancati e che tipo di cripto-attività fai e pagarci la tassa del 26 o 14, SOLO POI se hai una plusvalenza inferiore a 2k non paghi tasse SULLA PLUSVALENZA.
L'affrancamento del valore è un'altra cosa ed è come dichiarare il tuo imponibile sul quale pagherai le tasse, idem tale e quale, poi dall'anno successivo un omino con la camicetta sgualcita ed un cartellino con su scritto "Agenzia delle Entrate" controllerà l'andamento dei tuoi asset e da dove potrà succhiare altro facile nettare per le casse dello stato dal momento che non sa nemmeno cosa sta controllando ma tu non sai nemmeno come difenderti perchè non esiste una jromativa ma solo delle linee guida.
Attualmente conviene mantenere a costo della morte le proprie cripto senza cashout e sperare in una applicazione rapida nei prossimi anni dei pagamenti in criptovaluta per poterli "spendere" qualora c'è ne fosse la necessità.
Pagare il 26% per dire all'agenzia che tu ne hai è come andare in piazza a dire che hai un milione di euro in contanti a casa per poi trovarti tutto il campo rom sotto casa che vuole la tua cassaforte
Pagare il 14% nel caso si volesse fare cashout conviene solo se veramente e strettamente necessario e se le cripto sono state comprate quando btc valeva pochi euro, inoltre, è previsto un pagamento dilazionato in tre anni con il 3% di tasso d'interesse che porterebbe il tasso totale al 23% (come pulirsi il sedere con i coriandoli).
Considerate SEMPRE che:
1- lo stato incassa il 26% sui profitti fatti da investimenti controllati da banche e finanziarie le quali vi succhiano a loro volta qualche altro percento per la gestione di non si sa cosa (forse per pagare una comoda sedia a rotelle allo stagista che per 400 euro mensili preme un pulsante per approvare una operazione)
2- lo stato incassa il 12.5% netto e bello pulito su debito che ello stesso emette sulla plusvalenza del tuo 2.5% - 3% - 4% di btp, bot, bfp e su quello ci impasta solo lui
3- in un sistema in cui le banche non impastano e lo stato non impasta ti propongono un 14% o un 26% per "metterti in regola" (su cosa non lo so*), francamente mi aspetto che dopo aver affrancato mi ritrovo a casa minimo l'FBI la DEA e l'omino con la camicia sgualcita tutti a caccia della loro fetta di torta che poi sarebbero soldi miei. A me sembra una trappola per topi.
*chiarisco l'asterisco off topic: nel 1959 bob compra una automobile da alice per 1000 euro, bob tiene l'automobile fino al 2023 la quale nel frattempo diventa d'epoca e bob decide venderla con una ottima plusvalenza del 2000% a 20k; ora, bob non pagherà nessuna imposta perchè si presume che alice abbia pagato il corrispettivo iva nel 1959, ma nel 1959 l'iva non esisteva (è entrata in vigore solo nel 1973) però essiteva l'imposta IGE pagata in ciclo produttivo e non a carico del consumatore finale come ora (mannggia a loro). Quindi bob vende un'auto con una plusvalenza del 2000% e non paga imposte perchè si presume che l'imposta sia stata già pagata a monte nonostante un periodo nel quale non esisteva il valore aggiunto (IVA).
Ora, tizio acquista 10 btc nel 2010 in un mercato non normato sul quale per la produzione dei 10 btc sono state pagate imposte di corrente elettrica e hardware, si ritrova nel 2023 con un controvalore di 250k e vogliono farlgi pagare una imposta tramite una linea guida inserita in una norma omnibus di un mercato non normato; siamo alla follia più totale. Anche bob allora dovrebbe pagare l'imposta postuma sul valore aggiunto. Due pesi due misure.