Una nuova norma su bitcoin.
Ennesimo pasticcio all'italiana, mi verrebbe da dire:
TL;DR: L'anagrafe tributaria che già oggi esiste per le valute FIAT detenute in Italia, viene estesa alle criptovalute.
Cosa vuol dire questo?
Che tutti prestatori di servizi italiani (Exchange, payment processor (chi sono, tra l'altro?), o qualsiasi altro soggetto che maneggi crypto per conto di un retail italiano), sono costritti a passsare quelle informazioni all'OAM.
In teoria anche tuti i soggetti stranieri che operano verso cittadini italiani sarebbero tenuti alla medesima comunicazione. Ma dato che non hanno sede in Italia, by definition, ce li vedete a consegnare una lista del genere alle autorità italiane? Non scherziamo.
Tenete presente che per la SEC funziona in maniera ancora più "stretta": se un qualsiasi ente finanziario vuole fare business con un qualsioasi cittadino US in qualunque parte del mondo, devono sottostare alle loro regole. Ovvio che poi queste regole hanno un effetto ben diverso rispetto alle nostre, dato che loro hanno le capacità di farle rispettare!
Se vi interessa l'argomento: un approfondimento qui:
L’APPROVAZIONE DEL REGISTRO SPECIALE DEI PRESTATORI DI SERVIZI RELATIVI ALLA VALUTA DIGITALE È IMMINENTE: LUCI E QUALCHE OMBRA