Sono stato via dal forum per qualche giorno, e mi trovo questa discussione che ha preso una piega molto diversa dall'ultimo mio post.
Pensavo veramente che certe cose non le avrei mai più lette.
Del resto, purtroppo,credo che sia sempre la stessa storia. Si fa presto ad augurare tutti i mali del mondo, quando non se ne viene toccati. Se vogliamo, può essere veramente visto come una forma di
darwinismo sociale.
Te l'avevo detto che citare continuamente Dennett e Dawkins è pericoloso!
Questa inversione della colpa, che a volte si sente ripetere quando si viene a sapere di qualche nuovo scam, l'ho sempre trovata inaccettabile e criminogena: quando ci sono un truffatore e un truffato, o un rapinatore e un rapinato, la colpa è sempre del primo, non di chi si è fatto truffare/rapinare, che rimane la vera vittima. E che ha tutte le ragioni per pretendere che venga fatta giustizia.
La colpa sarà anche del ladro, ma se esco di casa e lascio la porta d'ingresso spalancata prima di tutto me la prendo con me stesso nel caso in cui venissi svaligiato. Anche un carabiniere ti considererebbe un fessacchiotto mentre sporgi denuncia: fare affidamento sull'onestà degli altri almeno nella nostra società porta solo a prendere batoste.
ma in questo caso il paragone non sta in piedi... Chiudere la porta di casa a chiave è un'azione semplice, sicura, quasi automatica, invece non farlo (per sbadataggine o altro) sarebbe la vera anomalia. Qui parliamo di eliminare qualunque connessione con il sistema bancario, bello da dire a parole, ma nella pratica quasi impossibile da realizzare, almeno per il 99,9% dei risparmiatori, e comunque scegliendo alternative tutt'altro che prive di rischi.
il problema, come già scritto sopra, è che non è possibile scindere le banche dal tessuto economico produttivo, visto che le imprese ad oggi hanno ancora bisogno delle banche per ottenere finanziamenti
Bah. In questi anni le banche non hanno prestato un tubo a tantissime imprese e moltissime imprese si autofinanziano. Non essendo indebitate non rischiano alcun fallimento.
non sarò certo io a difendere le banche, sia chiaro, visto che di porcate ne hanno fatte di ogni, prestando allegramente ad amici e gruppi clientelari vari, e negando invece ad imprenditori sani ma fuori dal cerchio magico. Dico solo che tutto è talmente interconnesso che se le banche fallissero in massa, come conseguenza della bancarotta statale, non si salverebbe quasi nessuno: i costi sociali sarebbero enormi e insostenibili.
Che significa poi che le imprese si autofinanziano? Non esiste impresa che non usi qualche forma di leva finanziaria, almeno nella fase di avviamento.
Se l'unico apporto di capitale venisse dai soci fondatori, significherebbe che solo chi è già ricco può fare l'imprenditore: sarebbe un mondo di immobilismo sociale dove chi è già ricco è destinato a diventarlo sempre di più, e chi non ha mezzi non avrà mai opportunità di migliorare la propria posizione, anche se dotato di idee e capacità imprenditoriale.
Se non sono le banche a finanziare l'attività di impresa, lo farà qualche investitore o VC, se non esiste più risparmio perché il default ha fatto terra bruciata, potranno essere solo investitori esteri, che di nuovo significa che stiamo svendendo le nostre attività produttive, cedendole in mani straniere: non esattamente il modo migliore per ripartire e riacquistare sovranità economica e finanziaria.