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Topic: [SOGNANDO] Vivere senza lavorare grazie alle cripto, dove andreste? - page 10. (Read 5083 times)

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Io non sono in grado di concepire una vita da nomade per me stesso, o comunque senza una "casa" che per me definisca proprio il concetto della famosa "casa dolce casa".
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Bitcoin probabilmente, per chi come noi ha capito e ha capito in tempo, si tradurrà nella semplice e importantissima capacità di allontanarsi dal bestiame. Vivere la propria vita in pace, senza rompiscatole, allontanando da sè il più possibile i rischi e senza difficoltà economiche. Per pascolare il bestiame ci saranno sempre i politici, lascio a loro con gioia il mestiere del pastore.

Capisco benissimo quello che vuoi dire, senza parlare che spostarsi sempre alla fine costa sia denaro che fatica, ma sopratutto tempo.
Ogni volta traslocare, star leggeri non ti fa avere certezze ne radici quindi non pare proprio adatta a chi invece cerca certezze stabili e radici come te, come me. Magari a qualcuno la vita nomade piace.
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Io non sono in grado di concepire una vita da nomade per me stesso, o comunque senza una "casa" che per me definisca proprio il concetto della famosa "casa dolce casa". Possediamo ad esempio alcune sculture, un paio sono pannelli piuttosto grandicelli e pesanti, alcune in bronzo non voluminose ma comunque neppure grandi come una pentola a pressione. E ho fatto solo un esempio tra vari. Mi piacciono molto i tappeti, tanto per dire. Delle auto ho già accennato qualcosa, peggio ancora. Spostarsi ciclicamente per me sarebbe infattibile, come potrei gestire ad esempio le sculture piccole e non? Spostando tutto ogni volta e trovando una casa adatta? Da suicidio, oltretutto il trasporto è problematico, costoso e rischioso, lo posso garantire. Io non farò mai una vita da nomade perchè non mi piace per nulla. Mi piace sapere che quando apro un uscio, e solo quello al mondo, sono a casa e ci sono le mie cose e le mie passioni.
Condivido in toto. Io ho passato il periodo tra i 20 ed i 28 anni fuori casa per circa 6 o più mesi all'anno e per quanto sia bello viaggiare forse è ancora più bello tornare a casa e avere un posto che conosci, la tua stanza, il tuo letto, i tuoi ricordi... Se fai la vita da nomade bisogna scordarsi di possedere qualsiasi cosa al di fuori di un po' di vestiti, un computer, smartphone e basta, quello è. Mica ci si può spostare con soprammobili, televisori, libri, pentole etc ogni volta, è assurdo.

Mi sembra il classico discorso facile da fare per chi effettivamente non l'ha mai fatto e non ha idea di come sia realmente.

Non avrei neppure particolare voglia di trasferirmi in qualsiasi posto dove non possa parlare la mia lingua. Non voglio assolutamente passare la vita che mi resta a sforzarmi di impararne un'altra, già mi seccherebbe dovermi esprimere in inglese, che fortunatamente è per me ormai una seconda lingua... figuriamoci una lingua che ignoro totalmente. Faccio i complimenti a chi riesce a spostarsi perchè quello è ciò che vuole, a chi è felice di cambiare vita e integrarsi in un nuovo paese. Io non ho nè voglia nè forze. A me piace l'Italia, intesa come territorio, eccellenze, storia, cultura, anche lusso, perchè no;
Il discorso della lingua è un'altra cosa che in tanti sottovalutano: non farai mai delle esperienze reali se non la parli, sarai sempre un estraneo, un semplice turista che si ferma più tempo degli altri. Ti trasferisci in Thailandia, Giappone, Cina, quello che vuoi, e non parli la lingua locale? Dopo 2 settimane probabilmente starai impazzendo dal nervoso perché perfino le cose più semplici possono diventare insormontabili.

purtroppo constato, come tutti voi, che il degrado è sempre maggiore e la quantità di "bestiame", intesi come persone che non sanno E non vogliono fare nulla, di qualsiasi provenienza, anche dietro casa, è in costante aumento.

Da cinico, penso questo: si arriverà a un impoverimento sempre più accentuato del ceto medio, fino a non avere più un vero e proprio ceto medio, ma differenti livelli di indigenza, perchè io considero indigente anche chi non ha alcun risparmio e paga qualche rata: un imprevisto metterebbe la sua famiglia in ginocchio, quindi per me è indigente. Molti però per scelta, per cui per tutte queste persone non provo particolare compassione. Chi saprà uscire dal ceto medio, si ritroverà tra i benestanti, il divario tra il benestante e l'indigente sarà sempre maggiore e non ci si potrà fare nulla. L'importante è fin da ora fare quanto possibile per uscire, se lì si è al momento, dal ceto medio, per poter evitare gradualmente quanto più possibile il contatto col bestiame e i posti che frequenta. Un esempio semplice, senza etica e di basso livello: sono mister x, mi piace il lusso e la vita in quel contesto. A Milano Marittima nei sei mesi utili si aggirano da vari anni bande di ragazzini ubriachi, stranieri e non, che fanno a botte, a coltellate e vandalizzano; così vedo in tv e sui giornali. Scippatori a ogni angolo, bifolchi e così via. A Cortina e a Porto Cervo no. Bene, io mister x analizzo e, non essendo rimbecillito, stabilisco che preferisco Cortina e Porto Cervo, dove statisticamente non troverò bestiame. Il mio obiettivo quindi sarà di raggiungere un'indipendenza finanziaria considerevole e piazzare investimenti di buon livello per godermi il tempo di qualità (qualità per me, per qualcun altro potrei essere un materialista analfabeta, a ognuno il suo, purchè non dia noia) a Cortina e Porto Cervo. Milano Marittima per quanto mi riguarda potrà anche essere nuclearizzata o diventare un ghetto e le attività presenti fallire, auguri a loro. Un po' per volta arriveremo a questo, credo. L'Italia è un gran bel posto dove vivere, basta essere ricchi. Se non si è ricchi e non si ha lungimiranza in termini di risparmio e investimento, allora le strade sono due: o si lascia il paese o si vive in Italia da medio-poveri. Ipotesi che sta diventando sempre più una porcheria, mentre alcune decine di anni fa senza particolari entrate si poteva comunque vivere dignitosamente.

Bitcoin probabilmente, per chi come noi ha capito e ha capito in tempo, si tradurrà nella semplice e importantissima capacità di allontanarsi dal bestiame. Vivere la propria vita in pace, senza rompiscatole, allontanando da sè il più possibile i rischi e senza difficoltà economiche. Per pascolare il bestiame ci saranno sempre i politici, lascio a loro con gioia il mestiere del pastore.
Il peggioramento generale dei paesi del primo mondo mi sembra un fenomeno a livello globale, non solo italiano: gli Stati Uniti sono un paese che a livello sociale è spaccato in base alle razze; in Europa situazione simile con gli immigrati e figli di immigrati, basta vedere cosa succede nelle varie capitali. Mi sembra chiaro che il multiculturalismo è un concetto estremamente complicato quando ci sono persone che vengono da fuori e non sono interessate minimamente ad integrarsi ma puntano solo a ottenere il massimo facendo il minimo.
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Beh in moltissimi contesti il prestito non ha alternative, come fai altrimenti a pagarti delle spese molto alte: semplicemente non potresti. Non a caso anni fa nasce il sistema di pagamento a rate, in modo che le famiglie possono ammortizzare il costo nel tempo. Non la vedo una cosa sbagliata. Se poi esageri colpa tua.
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Io non sono in grado di concepire una vita da nomade per me stesso, o comunque senza una "casa" che per me definisca proprio il concetto della famosa "casa dolce casa". Possediamo ad esempio alcune sculture, un paio sono pannelli piuttosto grandicelli e pesanti, alcune in bronzo non voluminose ma comunque neppure grandi come una pentola a pressione. E ho fatto solo un esempio tra vari. Mi piacciono molto i tappeti, tanto per dire. Delle auto ho già accennato qualcosa, peggio ancora. Spostarsi ciclicamente per me sarebbe infattibile, come potrei gestire ad esempio le sculture piccole e non? Spostando tutto ogni volta e trovando una casa adatta? Da suicidio, oltretutto il trasporto è problematico, costoso e rischioso, lo posso garantire. Io non farò mai una vita da nomade perchè non mi piace per nulla. Mi piace sapere che quando apro un uscio, e solo quello al mondo, sono a casa e ci sono le mie cose e le mie passioni.

Non avrei neppure particolare voglia di trasferirmi in qualsiasi posto dove non possa parlare la mia lingua. Non voglio assolutamente passare la vita che mi resta a sforzarmi di impararne un'altra, già mi seccherebbe dovermi esprimere in inglese, che fortunatamente è per me ormai una seconda lingua... figuriamoci una lingua che ignoro totalmente. Faccio i complimenti a chi riesce a spostarsi perchè quello è ciò che vuole, a chi è felice di cambiare vita e integrarsi in un nuovo paese. Io non ho nè voglia nè forze. A me piace l'Italia, intesa come territorio, eccellenze, storia, cultura, anche lusso, perchè no; purtroppo constato, come tutti voi, che il degrado è sempre maggiore e la quantità di "bestiame", intesi come persone che non sanno E non vogliono fare nulla, di qualsiasi provenienza, anche dietro casa, è in costante aumento.

Da cinico, penso questo: si arriverà a un impoverimento sempre più accentuato del ceto medio, fino a non avere più un vero e proprio ceto medio, ma differenti livelli di indigenza, perchè io considero indigente anche chi non ha alcun risparmio e paga qualche rata: un imprevisto metterebbe la sua famiglia in ginocchio, quindi per me è indigente. Molti però per scelta, per cui per tutte queste persone non provo particolare compassione. Chi saprà uscire dal ceto medio, si ritroverà tra i benestanti, il divario tra il benestante e l'indigente sarà sempre maggiore e non ci si potrà fare nulla. L'importante è fin da ora fare quanto possibile per uscire, se lì si è al momento, dal ceto medio, per poter evitare gradualmente quanto più possibile il contatto col bestiame e i posti che frequenta. Un esempio semplice, senza etica e di basso livello: sono mister x, mi piace il lusso e la vita in quel contesto. A Milano Marittima nei sei mesi utili si aggirano da vari anni bande di ragazzini ubriachi, stranieri e non, che fanno a botte, a coltellate e vandalizzano; così vedo in tv e sui giornali. Scippatori a ogni angolo, bifolchi e così via. A Cortina e a Porto Cervo no. Bene, io mister x analizzo e, non essendo rimbecillito, stabilisco che preferisco Cortina e Porto Cervo, dove statisticamente non troverò bestiame. Il mio obiettivo quindi sarà di raggiungere un'indipendenza finanziaria considerevole e piazzare investimenti di buon livello per godermi il tempo di qualità (qualità per me, per qualcun altro potrei essere un materialista analfabeta, a ognuno il suo, purchè non dia noia) a Cortina e Porto Cervo. Milano Marittima per quanto mi riguarda potrà anche essere nuclearizzata o diventare un ghetto e le attività presenti fallire, auguri a loro. Un po' per volta arriveremo a questo, credo. L'Italia è un gran bel posto dove vivere, basta essere ricchi. Se non si è ricchi e non si ha lungimiranza in termini di risparmio e investimento, allora le strade sono due: o si lascia il paese o si vive in Italia da medio-poveri. Ipotesi che sta diventando sempre più una porcheria, mentre alcune decine di anni fa senza particolari entrate si poteva comunque vivere dignitosamente.

Bitcoin probabilmente, per chi come noi ha capito e ha capito in tempo, si tradurrà nella semplice e importantissima capacità di allontanarsi dal bestiame. Vivere la propria vita in pace, senza rompiscatole, allontanando da sè il più possibile i rischi e senza difficoltà economiche. Per pascolare il bestiame ci saranno sempre i politici, lascio a loro con gioia il mestiere del pastore.
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not your keys not your coins
Provo a dire la mia sulla questione casa.
Principalmente se una persona è single e libera da affetti la soluzione migliore è e resta quello dell'affitto, ma se parliamo di famiglia allora il discorso cambia e non proprio lievemente! Nessuno vieta che una famiglia debba vivere in affitto ma la domanda esce spontanea, perché buttare soldi per un immobile che alla fine non è tuo? Risparmiare sulle manutenzioni? Secondo me irrilevante, le manutenzioni dispendiose capitano raramente almeno che non compri un immobile già fatiscente! Potrei capire più che altro per non andare incontro a disastri climatici, che magari creano un danno al cappotto o al tetto o al fotovoltaico se presente! Però potrebbero esserci le assicurazioni che in parte possono coprire il danno. Io comunque sia l'acquisto di un immobile lo vedo come un investimento se studiato bene, dovrai pagare una percentuale alla banca ok ma alla fine ti rimane il bene materiale. Lo puoi mettere in affitto se magari ha più di un appartamento e recuperare spesa, ti rimane come eredità per la prole ecc ecc

Avrà sicuro dei pro e anche tanti contro, ma a mio avviso non dovrebbe essere una idea scartata a priori

Da single se non hai ancora trovato un lavoro stabile (come prassi in questi tempi disastrati) ovviamente la soluzione principe pare proprio questa: affitto e non acquisto.
Ho visto molti colleghi ansiosi di comprare casa e poi doverla svendere a causa di aver trovato lavoro migliore altrove. Pare banale, ma capita spesso.
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Si, sono ragionamenti ad ampio respiro, servono ad aggiustare il tiro.
La questione emerge nel momento in cui uno dispone di certe somme e tendenzialmente si tende a spendere molto nell'immobiliare. Inoltre, volendo essere un pò cinici, tutte le spese che ruotano intorno ad una famiglia tendono a indebitare e impoverire l'individuo, poi chiaramente bisogna fare i conti con la realtà pratica e i compromessi... ma come dicevo scopriremmo dinamiche molto interessanti o discutibili intorno alla questione famiglia, casa, etc.
Probabilmente alcuni errori possono essere evitati.
Chiaro, qualsiasi persona in più che hai a carico è una spesa ma non mi sembra neanche una forma troppo naturale di ragionare altrimenti, scusa se suona brutto dirlo, se i tuoi genitori avessero ragionato in quel modo tu non saresti qui a scrivere sul forum  Grin
Io e mia moglie poco più di un anno fa abbiamo adottato un cane, è una scelta finanziariamente logica? Assolutamente no dato che è solo una spesa però siamo contentissimi di potergli aver dato una seconda possibilità e ci riempie di amore, queste non sono cose che puoi valutare in termini economici secondo me.

Se ci fai caso a quasi tutti rode un pò il fatto di aver venduto a meno rispetto che ai bei tempi passati o che a parità di costo della vita con la vendita dell'immobile ci si possano fare meno cose.
Meglio che niente, ad avercela una casa pronta da abitare o vendere, quello che dico è che tendenzialmente la casa è un bene abbastanza "pesante" da gestire, la probabilità che si porti appresso spese e perdite superiori a quelle attese è molto alto!
Sarà che vivendo negli USA probabilmente vedo in un giorno più homeless di quanti ne abbia mai visti in tutta la mia vita, quindi il concetto il avere un tetto sopra la testa inizia ad assumere una connotazione diversa e magari ci si rende conto di certe cose che in Italia (ed Europa) si danno per scontate, però continuo a non capire perché continui a mettere di mezzo di vendite delle case: c'è gente che sta bene dove sta e non gli importa che i prezzi vadano su o giù perché tanto da li non si muove. È come se tu avessi un pezzo da collezione che ieri valeva 10, oggi vale 15 e domani varrà 12 ma tanto tu non lo vuoi vendere quindi che ti importa?

Probabilmente meglio donare al tuo circolo più ristretto.
Ad esempio se ti interessa un settore, oltre che frequentarlo, magari decidi di dare una mano economicamente a qualcuno che ritieni affidabile per un progetto, tanto delle spese le avresti comunque sostenute per passione. Ad esempio piccoli progetti nel settore agricolo o turistico. I contesti sono numerosi ma alla fine è un modo intelligente per non starsene lì con le braccine corte a sorvegliare i propri soldi, si ridistribuisce la ricchezza ed in genere è un modo per entrare a stretto contatto con persone e costruirci qualcosa di mutuo vantaggio.

Esempio che mi è capitato di frequente... se uno ha disponibilità economiche potrebbe pensare di sistemare in un certo modo un immobile in zona frequentata da viaggiatori o turisti. Io ad esempio ho visto delle realtà che con successo sono riuscite a creare piccoli giri di turismo responsabile (quindi non quello di massa che alla fine sono meri consumatori) mentre al contempo si organizzavano piccoli eventi culturali o tematici sul posto o esterni al posto, cosa che porta a conoscere gente interessante o di valore, che a sua volta può creare relazioni interessanti. Alla fine a volte i clienti o visitatori finiscono per diventare i tuoi amici e magari ci si scambia favori Wink (anche qui poi dipende da come si impostano le cose).

Queste strategie sono interessanti da applicare ovunque, ma all'estero ancor di più... possono fare la differenza perché spesso quello che proprio manca sono gli agganci, diversificare il giro, qualcuno di cui fidarsi, etc.
Capisco quello che dici ma mi sembrano veramente cose da persona molto più che benestante, per permettersi di poter affrontare rischi del genere a metà tra l'investimento e tra il fare del bene comune, secondo me, bisognerebbe avere almeno almeno un milione che non si sa proprio dove mettere.
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Si chiaramente sulla questione casa bisogna vedere caso per caso, le mie considerazioni di certo non rappresentano la norma.

D'altra parte non è un mistero che la casa rappresenta una delle voci di costo più importanti (spesso anche se si sta in affitto) e probabilmente è anche quel bene su cui banche e stato cercano di vessare di più il cittadino. Ecco perché bisogna valutare bene il proprio caso.

Sul tema casa non è raro trovare persone che hanno fatto scelte discutibili e, anche se sembrerà eccessivo, in realtà l'idea di farsi una famiglia non è detto che sia la discriminante principale per l'acquisto.
La ragione è che in realtà osserviamo una grande quantità di coppie che dopo un pò litigano e si separano. Certo, è anche vero che in una coppia le decisioni si prendono in due e molto probabilmente si propenderà all'acquisto, per questioni di sicurezza, pratiche, etc. anche se magari nel momento sbagliato.

Tuttavia, considerato che qui si parlava anche di estero, credo che la discriminante ideale sia quando si è convinti di voler continuare a risiedere in un luogo a prescindere dagli eventi. Anche se uno/a si lascia con tizia/caio, si cambia lavoro etc., la casa uno se la ritrova e in teoria l'idea di fare le valigie non dovrebbe presentarsi.

Basta farsi i conti e non dare per scontato niente.
In passato sono stato allergico a contrarre prestiti, sbagliando. Perche in alcuni contesti il tasso era tale che mi avrebbe permesso di tenermi piu liquido e investire in ritorni sicuri e quindi guadagnare qualcosa
o meglio, piu che guadagnare proteggere il valore dall'inflazione
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E' un tema importante, io stesso ci sto girando intorno da un pò. Al momento sono in affitto, quindi liquido al 100%, e tra famiglia e quelli che conosco bene o male tutti premono per l'acquisto di una casa, che implica indebitarsi con una banca o far evaporare un sacco di liquidità tutta in un colpo.
Dipende sempre dai tassi di interesse alla fine: non ho idea di quanto siano in Italia ma dove sto io sono a circa il 7,5%, una follia. Se uno dovesse pagare un 2% allora ci può stare perché alla fine se investendo i soldi che avresti utilizzato per pagare tutto in una volta (ipotizzando che uno possa permetterselo) ci tiri fuori un 8/10% all'anno allora mi sembra un falso problema.

L'errore che molti commettono è credere che l'acquisto del classico immobile sia un investimento. In realtà, tendenzialmente, è un acquisto in perdita perché tra manutenzione, spese straordinarie, varie ed eventuali di fatto il ritorno non lo vedi mai se non quando vendi, ma di questi tempi non è assolutamente detto che uno vada in attivo.
Però vedo anche l'errore al contrario, come nel tuo caso: chi dice che la casa debba necessariamente essere un investimento? Se e quando comprerò casa (sono in affitto al momento) sarà perché per me è una necessità (dato che mi stabilirò fisso in un certo posto) e uno sfizio (dato che potrò personalizzarla come preferisco). A parte una differenza di costi e di reale utilità non vedo troppo diverso l'acquisto di una casa da quello di una supercar o di una vacanza di lusso: possiamo farne a meno? Sì. Averle migliorerebbe la qualità della nostra vita? Probabilmente. Sono cose che si fanno per avere un ritorno economico? Direi di no.

Si, sono ragionamenti ad ampio respiro, servono ad aggiustare il tiro.
La questione emerge nel momento in cui uno dispone di certe somme e tendenzialmente si tende a spendere molto nell'immobiliare. Inoltre, volendo essere un pò cinici, tutte le spese che ruotano intorno ad una famiglia tendono a indebitare e impoverire l'individuo, poi chiaramente bisogna fare i conti con la realtà pratica e i compromessi... ma come dicevo scopriremmo dinamiche molto interessanti o discutibili intorno alla questione famiglia, casa, etc.
Probabilmente alcuni errori possono essere evitati.

Infatti chi aveva acquistato anni fa una villa oggi si ritrova segato dal mercato dei bilocali e monolocali che vanno molto di più, specie nelle città, costretto quindi a vendere al ribasso, mentre l'inflazione preme al rialzo il costo della vita!
Si infatti, diciamo che il nomadismo fa molto figo e cool, ho conosciuto persone che ci sono passate, solo che poi bisogna vedere da dove partivano. Alcuni scopri che hanno il "materasso" della famiglia  o comunque non stanno a zero, altri magari hanno la pellaccia e quindi se la sanno cavare molto meglio, finché c'è la salute.
In generale il nomadismo non è sostenibile perché scopri che hai bisogno di costruire o consolidare qualcosa da qualche parte, credo valga per la maggior parte delle persone, senza contare che fisicamente è più faticoso.
Non sottovalutare la questione dell'aiutare gli altri. Qui si tratta di cambiare... punto di vista.
E' assai probabile che per essere felice tu abbia bisogno di meno quello che credi, quella parte restante la puoi investire in qualche modo verso, diciamo, cause esterne. Quando ridistribuisci la ricchezza verso gli altri, fatto con buon senso ovviamente, in genere quella ricchezza ti ritorna moltiplicata di X volte.
Ma non è che ti torna indietro necessariamente il denaro (l'ottimale sarebbe anche quello)... ti tornano indietro favori, momenti di condivisione, consigli, conoscenza, contatti, la fiducia e stima delle persone, etc. tutte quelle cose che sono difficili da comprare!
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Potresti fare qualche esempio pratico? Non sto capendo se tu intenda tipo donare ad associazioni benefiche o piuttosto pagare le rate dell'auto al tuo migliore amico. Stai parlando di donare in generale o di aiutare il tuo circolo più stretto?
Probabilmente meglio donare al tuo circolo più ristretto.
Ad esempio se ti interessa un settore, oltre che frequentarlo, magari decidi di dare una mano economicamente a qualcuno che ritieni affidabile per un progetto, tanto delle spese le avresti comunque sostenute per passione. Ad esempio piccoli progetti nel settore agricolo o turistico. I contesti sono numerosi ma alla fine è un modo intelligente per non starsene lì con le braccine corte a sorvegliare i propri soldi, si ridistribuisce la ricchezza ed in genere è un modo per entrare a stretto contatto con persone e costruirci qualcosa di mutuo vantaggio.

Esempio che mi è capitato di frequente... se uno ha disponibilità economiche potrebbe pensare di sistemare in un certo modo un immobile in zona frequentata da viaggiatori o turisti. Io ad esempio ho visto delle realtà che con successo sono riuscite a creare piccoli giri di turismo responsabile (quindi non quello di massa che alla fine sono meri consumatori) mentre al contempo si organizzavano piccoli eventi culturali o tematici sul posto o esterni al posto, cosa che porta a conoscere gente interessante o di valore, che a sua volta può creare relazioni interessanti. Alla fine a volte i clienti o visitatori finiscono per diventare i tuoi amici e magari ci si scambia favori Wink (anche qui poi dipende da come si impostano le cose).

Queste strategie sono interessanti da applicare ovunque, ma all'estero ancor di più... possono fare la differenza perché spesso quello che proprio manca sono gli agganci, diversificare il giro, qualcuno di cui fidarsi, etc.
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E' un tema importante, io stesso ci sto girando intorno da un pò. Al momento sono in affitto, quindi liquido al 100%, e tra famiglia e quelli che conosco bene o male tutti premono per l'acquisto di una casa, che implica indebitarsi con una banca o far evaporare un sacco di liquidità tutta in un colpo.
Dipende sempre dai tassi di interesse alla fine: non ho idea di quanto siano in Italia ma dove sto io sono a circa il 7,5%, una follia. Se uno dovesse pagare un 2% allora ci può stare perché alla fine se investendo i soldi che avresti utilizzato per pagare tutto in una volta (ipotizzando che uno possa permetterselo) ci tiri fuori un 8/10% all'anno allora mi sembra un falso problema.

L'errore che molti commettono è credere che l'acquisto del classico immobile sia un investimento. In realtà, tendenzialmente, è un acquisto in perdita perché tra manutenzione, spese straordinarie, varie ed eventuali di fatto il ritorno non lo vedi mai se non quando vendi, ma di questi tempi non è assolutamente detto che uno vada in attivo.
Però vedo anche l'errore al contrario, come nel tuo caso: chi dice che la casa debba necessariamente essere un investimento? Se e quando comprerò casa (sono in affitto al momento) sarà perché per me è una necessità (dato che mi stabilirò fisso in un certo posto) e uno sfizio (dato che potrò personalizzarla come preferisco). A parte una differenza di costi e di reale utilità non vedo troppo diverso l'acquisto di una casa da quello di una supercar o di una vacanza di lusso: possiamo farne a meno? Sì. Averle migliorerebbe la qualità della nostra vita? Probabilmente. Sono cose che si fanno per avere un ritorno economico? Direi di no.


Infatti chi aveva acquistato anni fa una villa oggi si ritrova segato dal mercato dei bilocali e monolocali che vanno molto di più, specie nelle città, costretto quindi a vendere al ribasso, mentre l'inflazione preme al rialzo il costo della vita!
Se ha comprato per rivendere, ok, ma se ha comprato per rimanere lì il fatto che la sua casa valga di meno conta relativamente dato che non c'è una necessità di vendere.

Si infatti, diciamo che il nomadismo fa molto figo e cool, ho conosciuto persone che ci sono passate, solo che poi bisogna vedere da dove partivano. Alcuni scopri che hanno il "materasso" della famiglia  o comunque non stanno a zero, altri magari hanno la pellaccia e quindi se la sanno cavare molto meglio, finché c'è la salute.
In generale il nomadismo non è sostenibile perché scopri che hai bisogno di costruire o consolidare qualcosa da qualche parte, credo valga per la maggior parte delle persone, senza contare che fisicamente è più faticoso.
Ma si tratta anche del resto della famiglia: se hai figli di pochi anni cosa fai? Ogni 6 mesi li iscrivi in una scuola diversa? Magari perfino in un paese diverso? Inizi la prima elementare in Thailandia, completi l'anno a Singapore e poi via con la seconda in Messico e fine anno in Canada? Non so voi ma mi stressa la sola idea di fare una cosa del genere. Se si è single e non bisogna rendere conto a nessuno allora il discorso cambia totalmente, ovviamente, ma vuol dire che c'è la possibilità di passare il resto della propria vita da soli perché hai voglia comunque a coltivare qualche amicizia cambiando paese ogni tot mesi.
Per tornare all'esempio che facevo di quei fotografi la motivazione principale che li ha portati ad abbandonare quello stile di vita, stanchezza a parte, era anche il desiderio di avere un posto che potessero veramente chiamare casa e poter avere una famiglia. Parlo di gente che è oltre il 40 anni, quindi non ragazzini, probabilmente hanno capito che stavano per arrivare veramente al limite per certe cose. Poi nessuno vieta di avere figli a 50 anni però...

Non sottovalutare la questione dell'aiutare gli altri. Qui si tratta di cambiare... punto di vista.
E' assai probabile che per essere felice tu abbia bisogno di meno quello che credi, quella parte restante la puoi investire in qualche modo verso, diciamo, cause esterne. Quando ridistribuisci la ricchezza verso gli altri, fatto con buon senso ovviamente, in genere quella ricchezza ti ritorna moltiplicata di X volte.
Ma non è che ti torna indietro necessariamente il denaro (l'ottimale sarebbe anche quello)... ti tornano indietro favori, momenti di condivisione, consigli, conoscenza, contatti, la fiducia e stima delle persone, etc. tutte quelle cose che sono difficili da comprare!
Potresti fare qualche esempio pratico? Non sto capendo se tu intenda tipo donare ad associazioni benefiche o piuttosto pagare le rate dell'auto al tuo migliore amico. Stai parlando di donare in generale o di aiutare il tuo circolo più stretto?
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Si chiaramente sulla questione casa bisogna vedere caso per caso, le mie considerazioni di certo non rappresentano la norma.

D'altra parte non è un mistero che la casa rappresenta una delle voci di costo più importanti (spesso anche se si sta in affitto) e probabilmente è anche quel bene su cui banche e stato cercano di vessare di più il cittadino. Ecco perché bisogna valutare bene il proprio caso.

Sul tema casa non è raro trovare persone che hanno fatto scelte discutibili e, anche se sembrerà eccessivo, in realtà l'idea di farsi una famiglia non è detto che sia la discriminante principale per l'acquisto.
La ragione è che in realtà osserviamo una grande quantità di coppie che dopo un pò litigano e si separano. Certo, è anche vero che in una coppia le decisioni si prendono in due e molto probabilmente si propenderà all'acquisto, per questioni di sicurezza, pratiche, etc. anche se magari nel momento sbagliato.

Tuttavia, considerato che qui si parlava anche di estero, credo che la discriminante ideale sia quando si è convinti di voler continuare a risiedere in un luogo a prescindere dagli eventi. Anche se uno/a si lascia con tizia/caio, si cambia lavoro etc., la casa uno se la ritrova e in teoria l'idea di fare le valigie non dovrebbe presentarsi.
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Provo a dire la mia sulla questione casa.
Principalmente se una persona è single e libera da affetti la soluzione migliore è e resta quello dell'affitto, ma se parliamo di famiglia allora il discorso cambia e non proprio lievemente! Nessuno vieta che una famiglia debba vivere in affitto ma la domanda esce spontanea, perché buttare soldi per un immobile che alla fine non è tuo? Risparmiare sulle manutenzioni? Secondo me irrilevante, le manutenzioni dispendiose capitano raramente almeno che non compri un immobile già fatiscente! Potrei capire più che altro per non andare incontro a disastri climatici, che magari creano un danno al cappotto o al tetto o al fotovoltaico se presente! Però potrebbero esserci le assicurazioni che in parte possono coprire il danno. Io comunque sia l'acquisto di un immobile lo vedo come un investimento se studiato bene, dovrai pagare una percentuale alla banca ok ma alla fine ti rimane il bene materiale. Lo puoi mettere in affitto se magari ha più di un appartamento e recuperare spesa, ti rimane come eredità per la prole ecc ecc

Avrà sicuro dei pro e anche tanti contro, ma a mio avviso non dovrebbe essere una idea scartata a priori
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Ok quello che dici riguardo al voler comprare casa, mi ci ritrovo. Dipende dal caso, in ogni caso (scusate il giro di parole simili): da cosa vuoi fare nella vita, da se hai famiglia e via dicendo.
Forse la tua soluzione risulta quella efficiente in assoluto, ma non sempre la puoi praticare.
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Con certe somme una strategia intelligente sarebbe quella di darsi un pò al "nomadismo", diciamo a livello soft, girare un pò di posti, muoversi leggeri e fare svariate esperienze.
Poi quando uno si è chiarito dove e come vorrebbe vivere i soldi possono veramente dare una mano a inserirsi meglio nel contesto ambientale-culturale.
Anche se è un pò che non viaggio mi sono fatto parecchi giri all'estero e un'altra opzione appresa è che avendo certe somme non è neanche detto che uno debba rimanere fisso all'estero ma potrebbe spostarsi a livello stagionale tra Italia e paese X.

Il mio sogno e i miei progetti futuri sono proprio questi.
Nomadismo con nessuna casa di proprietà, solo affitti su base semestrale/annuale. E si badi bene: non di mega-ville, case decorose, ma senza alcun lusso particolare in modo da avere il massimo del tempo libero per dedicarmi alle mie passioni.

La casa di proprietà è solamente una palla al piede che ti rende schiavo e io se veramente devo sognare....sogno la libertà totale.
E' un tema importante, io stesso ci sto girando intorno da un pò. Al momento sono in affitto, quindi liquido al 100%, e tra famiglia e quelli che conosco bene o male tutti premono per l'acquisto di una casa, che implica indebitarsi con una banca o far evaporare un sacco di liquidità tutta in un colpo.

L'errore che molti commettono è credere che l'acquisto del classico immobile sia un investimento. In realtà, tendenzialmente, è un acquisto in perdita perché tra manutenzione, spese straordinarie, varie ed eventuali di fatto il ritorno non lo vedi mai se non quando vendi, ma di questi tempi non è assolutamente detto che uno vada in attivo.
Infatti chi aveva acquistato anni fa una villa oggi si ritrova segato dal mercato dei bilocali e monolocali che vanno molto di più, specie nelle città, costretto quindi a vendere al ribasso, mentre l'inflazione preme al rialzo il costo della vita!
Discorso diverso se uno ha in mente un progetto particolare dove l'immobile diventa asset logistico per fare attività o altro.

Importante anche prendere una casa esattamente adatta alle proprie esigenze: inutile stare appresso a spese e gestioni solo di facciata, tante persone tendono a complicarsi la vita sovraccaricando l'immobile di cose che alla fine non migliorano sostanzialmente la vita.

Pensare di svoltare andando a vivere all'estero soltanto considerando la questione fiscale non è mai realistico, anche in possesso di certe somme.
Beh, aspetta, parliamone: se tu avessi 4 mln di controvalore di bitcoin e decidessi venderli saresti felice di lasciare oltre 1 mln allo stato? Hai presente quante cose puoi fare con 1 mln?
Certo, con 4 milioni teoricamente uno si può permettere svariati errori, e si fa in tempo a riallocarsi altrove.

Con somme meno proibitive il contesto ambientale e culturale (quindi possibili relazioni che si possono creare) risulta determinante. Passato l'effetto "wow" iniziale alla fine i soldi diventano più un mezzo per godere meglio del contesto e delle relazioni in cui uno va ad approdare.
In altre parole, ci si può permettere un abitazione più che dignitosa, di non pensare troppo alle spese e più opportunità di fare esperienze e conoscere persone. Perfino diventare una sorta di supporto per quelli meno avvantaggiati, cosa che nel medio-lungo termine aiuta a creare legami e amicizie più solide.
Ma se si sbaglia paese-regione target e contesto culturale i soldi da soli non sono sufficienti imho.
Perdonami ma se una persona che possiede qualche mln di euro (o dollari) sbaglia il paese allora è veramente un cretino perché vuol dire non aver fatto nessun tipo di ricerca e preparazione. Oserei dire che si meriti di perdere quei soldi a quel punto.

Mi sembra invece esagerato il discorso che fai di "diventare una sorta di supporto per quelli meno avvantaggiati" perché per quanto qualche mln di euro sia un cifra sicuramente importante non è poi così grande: se uno vuole campare di rendita senza lavorare vorrebbe dire avere la maggior parte di quei fondi investiti, e poi sicuramente un fondo di emergenza. Se già bisogna mantenere 3-4 persone, una casa, una macchina, e tutto il resto delle spese quotidiane e, perché no, vacanze e altri piaceri personali, siamo sicuri che avanzino così tanti soldi da aiutare anche gli altri? Per me no.

Con certe somme una strategia intelligente sarebbe quella di darsi un pò al "nomadismo", diciamo a livello soft, girare un pò di posti, muoversi leggeri e fare svariate esperienze.
Poi quando uno si è chiarito dove e come vorrebbe vivere i soldi possono veramente dare una mano a inserirsi meglio nel contesto ambientale-culturale.
Anche se è un pò che non viaggio mi sono fatto parecchi giri all'estero e un'altra opzione appresa è che avendo certe somme non è neanche detto che uno debba rimanere fisso all'estero ma potrebbe spostarsi a livello stagionale tra Italia e paese X.
Sono assolutamente d'accordo col tuo ultimo punto, per me è l'opzione migliore. Fare una vita da nomade al 100% può essere bello e interessante all'inizio ma dopo un po' diventa pesante non avere un punto fisso. A me piace la fotografia e seguo alcuni fotografi che per svariati anni hanno tenuto quello stile di vita, alla fine vi hanno rinunciato perché col passare del tempo era diventato troppo impegnativo, alla fine significa vivere con la valigia in mano tutto il tempo.
Beh a volte chi dispone di ingenti somme (eredità di immobili ad es.) magari non è detto abbia fatto tante esperienze di vita o sappia intuire le mosse più adatte per insediarsi all'estero. Il succo della mia affermazione era più riferito a questo.

Si infatti, diciamo che il nomadismo fa molto figo e cool, ho conosciuto persone che ci sono passate, solo che poi bisogna vedere da dove partivano. Alcuni scopri che hanno il "materasso" della famiglia  o comunque non stanno a zero, altri magari hanno la pellaccia e quindi se la sanno cavare molto meglio, finché c'è la salute.
In generale il nomadismo non è sostenibile perché scopri che hai bisogno di costruire o consolidare qualcosa da qualche parte, credo valga per la maggior parte delle persone, senza contare che fisicamente è più faticoso.

Non sottovalutare la questione dell'aiutare gli altri. Qui si tratta di cambiare... punto di vista.
E' assai probabile che per essere felice tu abbia bisogno di meno quello che credi, quella parte restante la puoi investire in qualche modo verso, diciamo, cause esterne. Quando ridistribuisci la ricchezza verso gli altri, fatto con buon senso ovviamente, in genere quella ricchezza ti ritorna moltiplicata di X volte.
Ma non è che ti torna indietro necessariamente il denaro (l'ottimale sarebbe anche quello)... ti tornano indietro favori, momenti di condivisione, consigli, conoscenza, contatti, la fiducia e stima delle persone, etc. tutte quelle cose che sono difficili da comprare!
Che poi è quello che molti benestanti o alto borghesi proprio non riescono a capire, e li vedi abbrutiti quando cominciano ad arrivare verso i 50-60 perché accumulano e accumulano ma non sanno nemmeno loro perché e per chi.
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Pensare di svoltare andando a vivere all'estero soltanto considerando la questione fiscale non è mai realistico, anche in possesso di certe somme.
Beh, aspetta, parliamone: se tu avessi 4 mln di controvalore di bitcoin e decidessi venderli saresti felice di lasciare oltre 1 mln allo stato? Hai presente quante cose puoi fare con 1 mln?
Certo, con 4 milioni teoricamente uno si può permettere svariati errori, e si fa in tempo a riallocarsi altrove.

Con somme meno proibitive il contesto ambientale e culturale (quindi possibili relazioni che si possono creare) risulta determinante. Passato l'effetto "wow" iniziale alla fine i soldi diventano più un mezzo per godere meglio del contesto e delle relazioni in cui uno va ad approdare.
In altre parole, ci si può permettere un abitazione più che dignitosa, di non pensare troppo alle spese e più opportunità di fare esperienze e conoscere persone. Perfino diventare una sorta di supporto per quelli meno avvantaggiati, cosa che nel medio-lungo termine aiuta a creare legami e amicizie più solide.
Ma se si sbaglia paese-regione target e contesto culturale i soldi da soli non sono sufficienti imho.
Perdonami ma se una persona che possiede qualche mln di euro (o dollari) sbaglia il paese allora è veramente un cretino perché vuol dire non aver fatto nessun tipo di ricerca e preparazione. Oserei dire che si meriti di perdere quei soldi a quel punto.

Mi sembra invece esagerato il discorso che fai di "diventare una sorta di supporto per quelli meno avvantaggiati" perché per quanto qualche mln di euro sia un cifra sicuramente importante non è poi così grande: se uno vuole campare di rendita senza lavorare vorrebbe dire avere la maggior parte di quei fondi investiti, e poi sicuramente un fondo di emergenza. Se già bisogna mantenere 3-4 persone, una casa, una macchina, e tutto il resto delle spese quotidiane e, perché no, vacanze e altri piaceri personali, siamo sicuri che avanzino così tanti soldi da aiutare anche gli altri? Per me no.

Con certe somme una strategia intelligente sarebbe quella di darsi un pò al "nomadismo", diciamo a livello soft, girare un pò di posti, muoversi leggeri e fare svariate esperienze.
Poi quando uno si è chiarito dove e come vorrebbe vivere i soldi possono veramente dare una mano a inserirsi meglio nel contesto ambientale-culturale.
Anche se è un pò che non viaggio mi sono fatto parecchi giri all'estero e un'altra opzione appresa è che avendo certe somme non è neanche detto che uno debba rimanere fisso all'estero ma potrebbe spostarsi a livello stagionale tra Italia e paese X.
Sono assolutamente d'accordo col tuo ultimo punto, per me è l'opzione migliore. Fare una vita da nomade al 100% può essere bello e interessante all'inizio ma dopo un po' diventa pesante non avere un punto fisso. A me piace la fotografia e seguo alcuni fotografi che per svariati anni hanno tenuto quello stile di vita, alla fine vi hanno rinunciato perché col passare del tempo era diventato troppo impegnativo, alla fine significa vivere con la valigia in mano tutto il tempo.
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Con certe somme una strategia intelligente sarebbe quella di darsi un pò al "nomadismo", diciamo a livello soft, girare un pò di posti, muoversi leggeri e fare svariate esperienze.
Poi quando uno si è chiarito dove e come vorrebbe vivere i soldi possono veramente dare una mano a inserirsi meglio nel contesto ambientale-culturale.
Anche se è un pò che non viaggio mi sono fatto parecchi giri all'estero e un'altra opzione appresa è che avendo certe somme non è neanche detto che uno debba rimanere fisso all'estero ma potrebbe spostarsi a livello stagionale tra Italia e paese X.

Il mio sogno e i miei progetti futuri sono proprio questi.
Nomadismo con nessuna casa di proprietà, solo affitti su base semestrale/annuale. E si badi bene: non di mega-ville, case decorose, ma senza alcun lusso particolare in modo da avere il massimo del tempo libero per dedicarmi alle mie passioni.

La casa di proprietà è solamente una palla al piede che ti rende schiavo e io se veramente devo sognare....sogno la libertà totale.
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Ci aggiungo anche il poter continuare a coltivare le proprie passioni, che può essere complicato. Io ad esempio ho anche molto interesse per il motorismo storico, sarebbe estremamente difficile per me ipotizzare di trasferirsi all'estero, dovrei impormi di lasciar perdere quella passione e probabilmente vendere i (pochi) mezzi che possiedo, perchè difficilmente avrei modo di godermeli. E così immagino accada anche per altri tipi di hobby e passioni.
In effetti è anche un pò questo... i soldi dovrebbero poter facilitare un certo stile di vita. C'è da capire che priorità uno ha e come i soldi possono supportare questo processo.

Pensare di svoltare andando a vivere all'estero soltanto considerando la questione fiscale non è mai realistico, anche in possesso di certe somme.
Beh, aspetta, parliamone: se tu avessi 4 mln di controvalore di bitcoin e decidessi venderli saresti felice di lasciare oltre 1 mln allo stato? Hai presente quante cose puoi fare con 1 mln?
Certo, con 4 milioni teoricamente uno si può permettere svariati errori, e si fa in tempo a riallocarsi altrove.

Con somme meno proibitive il contesto ambientale e culturale (quindi possibili relazioni che si possono creare) risulta determinante. Passato l'effetto "wow" iniziale alla fine i soldi diventano più un mezzo per godere meglio del contesto e delle relazioni in cui uno va ad approdare.
In altre parole, ci si può permettere un abitazione più che dignitosa, di non pensare troppo alle spese e più opportunità di fare esperienze e conoscere persone. Perfino diventare una sorta di supporto per quelli meno avvantaggiati, cosa che nel medio-lungo termine aiuta a creare legami e amicizie più solide.
Ma se si sbaglia paese-regione target e contesto culturale i soldi da soli non sono sufficienti imho.

Con certe somme una strategia intelligente sarebbe quella di darsi un pò al "nomadismo", diciamo a livello soft, girare un pò di posti, muoversi leggeri e fare svariate esperienze.
Poi quando uno si è chiarito dove e come vorrebbe vivere i soldi possono veramente dare una mano a inserirsi meglio nel contesto ambientale-culturale.
Anche se è un pò che non viaggio mi sono fatto parecchi giri all'estero e un'altra opzione appresa è che avendo certe somme non è neanche detto che uno debba rimanere fisso all'estero ma potrebbe spostarsi a livello stagionale tra Italia e paese X.
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Ci aggiungo anche il poter continuare a coltivare le proprie passioni, che può essere complicato. Io ad esempio ho anche molto interesse per il motorismo storico, sarebbe estremamente difficile per me ipotizzare di trasferirsi all'estero, dovrei impormi di lasciar perdere quella passione e probabilmente vendere i (pochi) mezzi che possiedo, perchè difficilmente avrei modo di godermeli. E così immagino accada anche per altri tipi di hobby e passioni.

Quella guarda forse ti fa capire davvero quando sei ricco davvero. Avere tempo di fare quello che vuoi senza dover pensare a proteggere il capitale. I ricconi hanno questi pensieri in effetti, quindi nemmeno loro sono totalmente liberi.
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Pensare di svoltare andando a vivere all'estero soltanto considerando la questione fiscale non è mai realistico, anche in possesso di certe somme.
Beh, aspetta, parliamone: se tu avessi 4 mln di controvalore di bitcoin e decidessi venderli saresti felice di lasciare oltre 1 mln allo stato? Hai presente quante cose puoi fare con 1 mln?

Ci aggiungo anche il poter continuare a coltivare le proprie passioni, che può essere complicato. Io ad esempio ho anche molto interesse per il motorismo storico, sarebbe estremamente difficile per me ipotizzare di trasferirsi all'estero, dovrei impormi di lasciar perdere quella passione e probabilmente vendere i (pochi) mezzi che possiedo, perchè difficilmente avrei modo di godermeli. E così immagino accada anche per altri tipi di hobby e passioni.
Se si vogliono raggiungere certi risultati allora vanno per forza di cose fatti certe sacrifici. C'è chi sceglie di sacrificare tutto anche restando nel suo paese natale "semplicemente" dedicandosi 24/7 a quello che sta creando, quindi manca il tempo per le altre cose anche se sono lì a portata di mano. Purtroppo a meno che non si nasca già ricchi non ci sono alternative, non esiste una via per diventare ricchi (o benestanti) rapidamente a parte le classiche botte di culo che capitano ad uno su un milione, tipo vincere la lotteria.
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Ci aggiungo anche il poter continuare a coltivare le proprie passioni, che può essere complicato. Io ad esempio ho anche molto interesse per il motorismo storico, sarebbe estremamente difficile per me ipotizzare di trasferirsi all'estero, dovrei impormi di lasciar perdere quella passione e probabilmente vendere i (pochi) mezzi che possiedo, perchè difficilmente avrei modo di godermeli. E così immagino accada anche per altri tipi di hobby e passioni.
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ci sono dei pro e dei contro, come in tutte le cose
mi pare un po' come l'eterna diatriba, per lavorare e avere piu opportunita resto nella terra natia (es terronia) o mi sposto all'estero/nord?
Ovviamente spostarsi ti da dei vantaggi, ma spostarsi vuol dire perdere delle cose

lo stesso si applica secondo me a questo contesto, devi decidere quanto vuoi perdere x e guadagnare y
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