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Topic: Stima consumo energetico rete bitcoin. - page 3. (Read 20115 times)

legendary
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Secondo la più recente analisi di Coinshares il mining bitcoin consuma al momento 4.7 GW (41 Tw/h annui).

L'hashrate è concentrato per il 60% in Cina (50% solo nella regione del Sichuan)

Il restante è diviso principalmente tra USA  , Canada, Paesi Scandinavi e Islanda.

.....

https://coinshares.co.uk/bitcoin-mining-cost-june-2019/

https://coinshares.co.uk/wp-content/uploads/2019/06/MiningWhitepaperJun2019FinalForeword.pdf
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.... (41 Tw/h annui)...
... (2.5 cent al Kw) ...
UM errate:
.... (41 Tw*h annui)...
... (2.5 cent al Kw*h) ...

EDIT: se li correggi cancello questo post. Se sbaglio ditemelo.


E' giusto come dici tu.

Ricordo che anche io frettolosamente feci lo stesso errore nei primi calcoli che abbozzai,
e tu giustamente me lo segnalasti.
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.... (41 Tw/h annui)...
... (2.5 cent al Kw) ...
UM errate:
.... (41 Tw*h annui)...
... (2.5 cent al Kw*h) ...

EDIT: se li correggi cancello questo post. Se sbaglio ditemelo.
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Secondo la più recente analisi di Coinshares il mining bitcoin consuma al momento 4.7 GW (41 Tw/h annui).

L'hashrate è concentrato per il 60% in Cina (50% solo nella regione del Sichuan)

Il restante è diviso principalmente tra USA  , Canada, Paesi Scandinavi e Islanda.

La mappa sotto rappresenta l'ubicazione delle principali mining farm nel mondo:



Ipotizzando che  i minatori usino la stessa percentuale di rinnovabili sui combustibili fossili della regione in cui operano, si stima un uso delle rinnovabili a livello mondiale del 74% rispetto ai consumi totali del mining

Si va dallo 0% dell'Iran al 100% del Quebec



Curioso che sia molto maggiore l'incidenza dei combustibili fossili in regioni  "occidentali" (es. l'Alberta) piuttosto che nell'area del Sichuan (Cina sud occidentale) dove è pieno di centrali idroelettriche e l'energia ha i costi più bassi al mondo (2.5 cent al Kw) soprattutto in questo periodo (stagione più piovosa) e per questo si concentra metà dell' hashrate mondiale



https://coinshares.co.uk/bitcoin-mining-cost-june-2019/
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Qui non si parla di bitcoin, ma è la prima volta che leggo di uno studio sull'impatto ambientale dei pagamenti in contanti. Il titolo mi pare significativo: https://it.businessinsider.com/i-contanti-fanno-male-allambiente-lo-dice-un-studio-olandese-carte-e-bancomat-inquinano-meno/

Direi che può essere una buona base di partenza per un raffronto serio con il consumo energetico della rete bitcoin, estesa ai pagamenti via LN.
A me sembra un altro tassello della lotta al contante.
LN metterà i bastoni tra le ruote a questa lotta in quanto non sortisce l'effetto voluto: controllare la gente.
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Qui non si parla di bitcoin, ma è la prima volta che leggo di uno studio sull'impatto ambientale dei pagamenti in contanti. Il titolo mi pare significativo: https://it.businessinsider.com/i-contanti-fanno-male-allambiente-lo-dice-un-studio-olandese-carte-e-bancomat-inquinano-meno/

Direi che può essere una buona base di partenza per un raffronto serio con il consumo energetico della rete bitcoin, estesa ai pagamenti via LN.
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posto grafico aggiornato Consumo rete/difficolta'/prezzi

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E il fatto che venga consumata tutta quella energia è uno dei motivi per cui ha valore, non credo ci sarà o sarà mai accettato un cambio dell'algoritmo di consenso.
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Qualcuno l'aveva previsto già due anni fa che il consumo del Proof of Work sarebbe diventato insostenibile.

Il problema ambientale in questi ultimi anni sta (giustamente) preoccupando e allarmando governi e cittadini comuni. Il consumo elettrico elevato, sopratutto quando non deriva da fonti rinnovabili, é bene evitarlo.
In quest ottica sembra molto più vivibile una tecnologia PoS per un futuro più green. che dite?
POS ha altri problemi che non sono in grado di elencare ma, anche se non ne avesse, i miner non accetteranno mai di cambiare algoritmo.
Nel bene e nel male sono i miner che decidono. Sono gli unici che scrivono la blockchain btc.
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Qualcuno l'aveva previsto già due anni fa che il consumo del Proof of Work sarebbe diventato insostenibile.

Il problema ambientale in questi ultimi anni sta (giustamente) preoccupando e allarmando governi e cittadini comuni. Il consumo elettrico elevato, sopratutto quando non deriva da fonti rinnovabili, é bene evitarlo.
In quest ottica sembra molto più vivibile una tecnologia PoS per un futuro più green. che dite?
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Interessante discussione (come sempre nel caso dei 3d gbianchi, arulbero, picchio, plutosky ecc)
vi lascio il link di un articolo di plutosky, linkato da lui in un altro 3d della sez.italiana, per una vostra opinione sul tema

https://www.bitcoinedintorni.org/home/il-mining-come-forma-di-risparmio-della-produzione-energetica
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April 03, 2019, 02:22:24 PM
La minaccia più grande che la centralizzazione del mining può causare alla rete bitcoin non è tanto quella di costosi e lesionistici attacchi frontali di brute force, ma è  quella di veto nei confronti delle transazioni da mettere nel blocco, il che riconduce il discorso all'unico vero tallone d'Achille di bitcoin, la loro fungibilità. Usando l'unico vero potere che i miners hanno: quello di scrittura nella blockchain.

Invece  che spendere miliardi in attacchi di hashrate sarebbe più semplice mettersi d'accordo per bannare delle transazioni violando il principo della non censurabilità delle transazioni e facendo piombare il valore (reale non speculativo) di bitcoin a zero in un amen. Andrebbero contro i loro interessi e non ragionerebbero in termini economici, visto che il loro interesse diretto è quello di selezionare le transazioni con fees più alte, indipendentemente da chi sono le parti coinvolte, e quello indiretto è accrescere il più possibile il valore del token bitcoin .

In futuro si potrà evitare questo problema se verranno implementate le transazioni "bulletproof", sostanzialmente transazioni totalmente anonime in stile Monero.
Da quanto ho letto sarebbe possibile implementarle senza bisogno di hard-fork, quindi e' una cosa abbastanza fattibile.
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LOL what you looking at?
December 29, 2018, 07:28:06 AM
Qualcuno l'aveva previsto già due anni fa che il consumo del Proof of Work sarebbe diventato insostenibile.
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December 27, 2018, 08:49:02 AM
Quote
Per avere una sicurezza analoga ai 2 miliardi di dollari per gli asic, con 2 miliardi a 200 dollari l'una si dovrebbero impiegare 10 milioni di cpu. Ma gli utenti che hanno effettivamente le chiavi private dei propri bitcoin non saranno più di 2-3 milioni, quindi del tutto irrealizzabile.

Quanto costerebbe acquisire allora diciamo 400k cpu?  80 milioni di dollari contro i 2 miliardi per gli asic, cioè una sicurezza ridicola in confronto a quella attuale.  Anzi sarebbe ancora peggio, il valore di quella sicurezza è ancora minore in quanto si potrebbe in maniera ancora più economica creare una botnet con il computer di mia nonna compreso per tentare un 51% attack. Trovare migliaia di cpu non protette nel mondo è molto facile. Provate invece ad accedere da remoto a un asic.

Il fatto che non sia troppo facile (anzi che sia volutamente estremamente costoso e assolutamente non alla portata di tutti) poter scrivere nella blockchain implica necessariamente che pochi possano specializzarsi in questa attività e va bene così, quando io cerco qualcuno che sia bravo (medico, ingegnere, professionista) so che dovrò necessariamente rivolgermi solo a persone che hanno speso una parte considerevole del loro tempo per poter fare molto bene quel tipo di attività (tutto ciò crea selezione), oppure deve essere un diritto democratico per tutti quello di fare il medico, all'improvviso, se lo desideri comprare Stendra
(avanafil online), o l'ingegnere senza spendere troppa fatica e indipendentemente dai risultati/capacità?


È abbastanza ambiguo, come una persona che ha molti amici di medici, posso dire che non è così semplice.
legendary
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December 20, 2018, 04:58:12 PM
...
quindi, centralizzato o no, bisognerebbe cercare di tirare fuori il buono, che e'
minimizzare il costo del consumo energetico, e puntare apertamente tutta
la sicurezza sul costo dell'HW.

per fare questo, il PoW andrebbe cambiato in un PoA Prof of ASICs
con un ASIC progettato su misura in modo da consumare pochissima energia
ed avere un costo abbastanza significativo. Sarebbe il costo
di questa apparecchiatura a garantire la sicurezza della rete, e non il suo consumo.
...
 
Mi viene in mente il POS, costruire un hardware dedicato farebbe guadagnare chi li produce e non mi pare una vera rivoluzione.
Se vuoi far spendere soldi per minare tanto vale che comprino BTC. Magari si inserisce il concetto di masternode e diamo una botta anche all'anonimato.
Ma i miner non approveranno e continueranno a minare, chi vuole POS cambia moneta ... chi vuole BTC compra BTC che i miner mineranno.
Fino a quando non ci saranno computer quantistici la vedo dura cambiare algoritmo.
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December 20, 2018, 03:40:03 PM
Sono 2 cose distinte. Far fare qualcosa a chi si è specializzato nel fare quel qualcosa vuol dire ottenere il miglior rapporto qualità / costi poichè chi ha investito molto del suo tempo nell'imparare un mestiere (superando una forte competizione) ha costi marginali bassissimi nell'eseguire il suo compito a fronte di una certa perizia nell'eseguirlo.
Questo non vuol dire che tu ti fidi ciecamente del professionista, il controllo a posteriori c'è sempre (sai quanti ricorsi e pendenze giudiziarie varie ci sono in Italia contro i medici che sbagliano?)  I full node controllano soprattutto a posteriori i blocchi dopo che sono stati minati.

La mia obiezione non era sulla verifica che viene fatta a posteriori dai full node ma su quanto accade a monte, a livello dei miner. E' di loro che non mi fido.
Il discorso della maggior efficienza regge ma solo se NON si arrivasse a casi limite (estremizzazione). Facciamo come in matematica dove una possibilità per dimostrare un teorema è la dimostrazione per assurdo, ok ?   Cheesy
Bene, se per assurdo l'efficienza massima ci portasse ad avere un solo miner, tu ti fideresti?
Continuerebbero ad esserci i full node con le verifiche conseguenti, ma se tutta l'HP fosse in mano ad un miner non pensi che ci sarebbe un serio rischio di "catastrofe" ?
E' un ragionamento per assurdo ma a questo mi riferivo quando dicevo che la maggior efficienza può avere senso solo senza arrivare a casi estremi. E siccome l'autoregolamentazione in questo settore è piuttosto rara, ecco perché mi spaventa l'idea di una centralizzazione troppo spinta.

Sul fatto che sia utile mantenere una pluralità di soggetti attivi anche nel mondo dei miner, permettimi di rafforzare la mia idea riportando questo grazioso aforisma  (leggi il paragrafo dal titolo "Il testo più conosciuto"):

https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_vennero...

è un po' OT in effetti, ma questo pensiero mi torna in mente ogni volta che sento qualcuno dire "la cosa non mi riguarda di persona perciò non partecipo". Se tutti la pensassero così, prima o poi non avremmo più possibilità di controbattere perché non sarebbe rimasto nessun altro a darci man forte....   Wink
Non è totalmente slegato dal tema mining, se ci pensi.....   Wink



Passo oltre: non rispondo alla parte centrale della tua risposta perché mi piace e mi trova d'accordo (tranne per il punto 2 visto che è legata al punto qui sopra).

Andando invece avanti:

Se ne infetti tanti il peso ce l'hanno eccome, e andrebbe tutto a diminuire il costo di un attacco (e di conseguenza ad aumentare il peso delle fee che gli utenti dovrebbero pagare per ottenere una data sicurezza con un netto calo del rapporto qualità / costi).

Non è così facile come può sembrare.
Un conto è infettare un pc per fare spam o crearsi una botnet per usi impropri, questo lo fai facilmente - se ne hai le competenze.
Altra cosa è infettare per minare.
Per minare sai bene che devi passare al nodo tutte le tx in coda (o almeno quelle con fee più alta), ma le devi passare in fretta perché anche pochi secondi di ritardo abbassano drasticamente la probabilità di contribuire con successo al mining.
Uno dei vantaggi delle mining farm (oltre ad usare asic e algoritmi probabilmente migliorati dal team interno) è proprio che possono scambiare dati tra i nodi a velocità elevatissime.
Nel caso del pc "della nonna" le tx da usare per il mining arriverebbero con troppo ritardo rendendo inutile il tutto. Terresti il pc acceso senza alcuna probabilità di trovare blocchi....   sulla lentezza delle reti ti riporto solo il mio esempio: io fino a 2 anni fa avevo un'adsl da 3 Mbps !!! e abito a poche decine di km da Milano, non su un'isola sperduta nel Mediterraneo.



Come fa un miner a impedirti di accedere ai tuoi btc?

Come dicevo prima (nella risposta che hai quotato), ovvero con un atteggiamento distruttivo.
Un miner così forte potrebbe decidere di mettere in ginocchio la rete e così facendo il valore di btc crollerebbe. A quel punto sarebbe facile per lui fare "razzia" e lasciare che con il tempo le quotazioni riprendano quota facendolo "ricco". In un caso di questo tipo tu non potresti farci nulla......


Il caso poi citato da Plutosky è ancor più interessante (non ci avevo pensato) e non sarebbe totalmente da escludere.





legendary
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December 20, 2018, 07:12:28 AM
Secondo me la vera debolezza insita nella centralizzazione è che restringe il target di possibili attacchi. Perché spendere miliardi per mettere insieme da zero HW e potenza sufficienti, quando investendo al limite qualche milione (ordini di grandezza in meno) in analisi e risorse specialistiche di cyber-security, si potrebbero compromettere e prendere il controllo (anche solo per lo stretto tempo necessario a condurre un attacco devastante per la rete) dei pochi player dominanti già esistenti?
E tutto questo sorvolando su possibili ingerenze di governi ostili, che potrebbero senza troppi problemi infiltrare propri agenti nelle aziende leader di mercato o eventualmente cooptare qualche dipendente per compiere un inside job.
legendary
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December 20, 2018, 02:32:39 AM
La minaccia più grande che la centralizzazione del mining può causare alla rete bitcoin non è tanto quella di costosi e lesionistici attacchi frontali di brute force, ma è  quella di veto nei confronti delle transazioni da mettere nel blocco, il che riconduce il discorso all'unico vero tallone d'Achille di bitcoin, la loro fungibilità. Usando l'unico vero potere che i miners hanno: quello di scrittura nella blockchain.

Invece  che spendere miliardi in attacchi di hashrate sarebbe più semplice mettersi d'accordo per bannare delle transazioni violando il principo della non censurabilità delle transazioni e facendo piombare il valore (reale non speculativo) di bitcoin a zero in un amen. Andrebbero contro i loro interessi e non ragionerebbero in termini economici, visto che il loro interesse diretto è quello di selezionare le transazioni con fees più alte, indipendentemente da chi sono le parti coinvolte, e quello indiretto è accrescere il più possibile il valore del token bitcoin .

Perchè dovrebbero farlo quindi?

Ad esempio perchè sono obbligati dalle autorità o dalla legge come nel caso dei due iraniani che sono stati messi nella blacklist dalle autorità USA dopo che queste hanno identificato i loro address (https://bitcointalksearch.org/topic/m.48332503).

Secondo una possibile interpretazione legale, un miner che inserisse in un blocco delle transazioni in uscita (o addirittura in entrata) da quegli address sarebbe perseguibile in base alle norme americane.

Essendo il mining diffuso nel mondo ed essendo comunque fattibile anche dietro TOR è un pericolo per il momento più astratto che concreto.

Ma in ogni caso si torna sempre lì: rendere anonime e non tracciabili le identità degli utilizzatori della rete bitcoin è un elemento imprescindibile al loro successo e il loro più grande (se vogliamo unico) limite attuale.
legendary
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December 19, 2018, 04:32:23 PM
L'esempio del medico/ingegnere secondo me non è adattissimo..... loro sono per definizione figure con alta specializzazione, e nel momento in cui ti rivolgi a loro ti metti nelle loro mani. Riponi tutta la tua fiducia in loro, non vai a discutere quel che un medico ti dice di fare (se no non ti saresti rivolto a lui).
Questo riporre fiducia in uno (o pochi) soggetti, non è però l'esatto contrario del mantra di base di bitcoin ?  (che è qualcosa del tipo "non dare fiducia a nessuno, verifica tutto tu")

Sono 2 cose distinte. Far fare qualcosa a chi si è specializzato nel fare quel qualcosa vuol dire ottenere il miglior rapporto qualità / costi poichè chi ha investito molto del suo tempo nell'imparare un mestiere (superando una forte competizione) ha costi marginali bassissimi nell'eseguire il suo compito a fronte di una certa perizia nell'eseguirlo.
Questo non vuol dire che tu ti fidi ciecamente del professionista, il controllo a posteriori c'è sempre (sai quanti ricorsi e pendenze giudiziarie varie ci sono in Italia contro i medici che sbagliano?)  I full node controllano soprattutto a posteriori i blocchi dopo che sono stati minati.

Lo chiedo non per polemica ma perché io vedo di buon occhio una rete di 100 mila cpu al posto di una centralizzata con Asic - parlando ovviamente solo del punto sulla decentralizzazione, non certo dell'efficienza energetica.

Probabilmente era l'idea originaria del paper di satoshi, ma poichè fare mining è un lavoro con un compenso è inevitabile che chi lo sa fare meglio ( ovvero è in grado di fornire un servizio migliore (+ hash al secondo) al miglior prezzo al sistema bitcoin) accentri nelle sue mani questo lavoro. La sicurezza non deriva dal numero di dispositivi usati ma solo dalla potenza computazionale messa in gioco. Numero di dispositivi != numero di persone.

Poter accedere e utilizzare la rete bitcoin in modo democratico è un discorso, scrivere materialmente le transazioni nella blockchain è un altro (il primo è il vero servizio/valore che gli utenti cercano e che contribuiscono essi stessi a far crescere, il secondo è un lavoro accessorio utile per supportare il sistema). Il lavoro è ciò che fai per gli altri, il mining si fa perchè qualcun altro dà valore a quello che stai facendo (calcolare hash non ha nessun valore in sè per il miner), la rete la utilizzi invece perchè ti interessa, quindi è un servizio che tu utente richiedi e al quale tu utente con la tua richiesta e con il tuo utilizzo contribuisci direttamente a dare valore.

Detta altrimenti, ci sono almeno 3 livelli nel sistema bitcoin, e per ciascuno dei quali lo scopo è tirare fuori il massimo valore possibile:

1) sviluppo software
2) mining (scrivere le transazioni)
3) utilizzare bitcoin e la sua rete per fare transazioni

I protagonisti del caso 1) sono gli sviluppatori, ci sono diversi software anche se il principale è Core, codice aperto, chiunque potenzialmente con le capacità necessarie può contribuire ma alla fine non sono tantissimi proprio perchè bisogna essere molto competenti (matematici, crittografi, ....)

Nel caso 2) abbiamo già detto dei miner e degli asic, il discorso è sempre volto al conseguimento della maggiore efficienza possibile (più sicurezza possibile al minor prezzo)

Nel caso 3) i protagonisti sono gli utenti, il cui compito fondamentale è utilizzare e quindi fornire valore a bitcoin (e quindi indirettamente fornire senso al lavoro di sviluppatori e miner).  Come si fa a dare più valore possibile a bitcoin? Utilizzandolo sempre di più e aumentando il numero di persone che lo supportano (e magari aumentare anche il numero dei full node). Il caso 3) è l'unico livello nel quale più persone ci sono, maggiore è il valore che si ottiene (a differenza dei livelli 1) e 2)).

E' solo al livello 3) che si produce il senso generale del sistema e la vera decentralizzazione sta qui, non da altre parti. Ma è anche qui che sta a mio avviso il vero punto debole di bitcoin, poichè servono tantissime persone per creare fiducia (valore) in questa moneta, e il comportamento di tantissime persone non è per nulla prevedibile. Se domani uscisse una nuova moneta potrebbero cambiare opinione su bitcoin e passare ad altro.

Attenzione ad una cosa però: trovare migliaia di cpu non protette è molto facile - hai ragione - però sono cpu "di tua nonna", non sono certo cpu di computer recenti o di geek/appassionati (che hanno cpu ovviamente più potenti).
Non perché "tua nonna" non possa permettersi la cpu recente, ma semplicemente perché a quel tipo di pubblico non interessa affatto la tecnologia perciò probabilmente usa un pc di 6 o 7 anni fa.
Pc di quel tipo sono probabilmente anche non protetti e quindi facili da violare, mentre un pc recente o di un appassionato no.
Per tornare al tuo discorso: la botnet che infetta pc probabilmente andrebbe a infettare pc che avrebbero poco peso nella globalità della rete e quindi dell'HP.

Se ne infetti tanti il peso ce l'hanno eccome, e andrebbe tutto a diminuire il costo di un attacco (e di conseguenza ad aumentare il peso delle fee che gli utenti dovrebbero pagare per ottenere una data sicurezza con un netto calo del rapporto qualità / costi).

Ma non è il mining la componente centrale di bitcoin, non è esso che dà valore a bitcoin, il mining aiuta solo a proteggerlo così come le guardie di una banca proteggono i valori custoditi al loro interno ma non sono essi che generano quel valore.

Hai ragione su questo punto - oltretutto riconosco che è un punto di estremo interesse (non scherzo eh!).
Devo però proseguire con una riflessione: guarda la cosa dal punto di vista dell'utente e riprendo l'esempio delle guardie della banca.
Non sono le guardie di una banca a generare il valore che custodiscono (vero!), ma quando tu utente entri in banca e vedi le guardie lì fuori, non provi un pizzico di preoccupazione al pensiero che quelle guardie potrebbero domani "impedirti" di accedere in banca ?
Con i miner è uguale: non sono loro a generare valore, ma se decidessero di impedirti di accedere ai btc ?  ovviamente con un atteggiamento distruttivo che farebbe crollare il valore di tutta la baracca ma verso il quale (atteggiamento) tu saresti a quel punto impotente!
A me sta cosa non è che faccia stare molto tranquillo, per questo NON vedo bene questa concentrazione di HP nelle mani dei miner.....

Come fa un miner a impedirti di accedere ai tuoi btc?
Quando tu crei una tx e la invii a tutta la rete il miner ha come unico interesse quello di includere la tua tx in un blocco per guadagnarci. Ricorda che i compensi dei blocchi andranno a calare molto nei prossimi anni. Perchè un miner dovrebbe lavorare gratis (cioè produrre hash contro la doppia spesa senza intascare le fee delle transazioni?)
In questo periodo dove i compensi per blocco sono ancora alti comunque il miner vede la sua retribuzione legata al valore del btc, che senso economico avrebbe per lui impedire le transazioni azzerando così il valore dei token che ha in mano?

Se parli poi di atteggiamento distruttivo nel senso di attacco ostile dall'esterno della rete di cui si parlava qualche post fa, i numeri per ora dicono che ci vogliono più di 2 miliardi di dollari per avere delle possibilità, questa è la misura della sicurezza attuale.  
Il fatto che i miner rimasti dopo una dura selezione siano pochi (ma chi sa veramente quanti pochi sono? Certo non 100.000 ma nemmeno 2) non rende per forza più probabile un loro attacco, nel senso che per essere rimasti tra quei pochi devi avere investito pesantemente e lavorato duramente, penso (spero) che se solo uno di essi provasse un'azione autodistruttiva (e quindi antieconomica per eccellenza) gli altri reagirebbero alla grande.
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December 19, 2018, 03:38:36 PM
Mi sembra quasi di intromettermi in quello che ormai è diventato un dialogo tra voi due   Cheesy 
però ci provo perché in quest'ultimo scambio ho letto alcune cose che non mi convincono del tutto.

Il fatto che non sia troppo facile (anzi che sia volutamente estremamente costoso e assolutamente non alla portata di tutti) poter scrivere nella blockchain implica necessariamente che pochi possano specializzarsi in questa attività e va bene così, quando io cerco qualcuno che sia bravo (medico, ingegnere, professionista) so che dovrò necessariamente rivolgermi solo a persone che hanno speso una parte considerevole del loro tempo per poter fare molto bene quel tipo di attività (tutto ciò crea selezione), oppure deve essere un diritto democratico per tutti quello di fare il medico o l'ingegnere senza spendere troppa fatica e indipendentemente dai risultati/capacità?

L'esempio del medico/ingegnere secondo me non è adattissimo..... loro sono per definizione figure con alta specializzazione, e nel momento in cui ti rivolgi a loro ti metti nelle loro mani. Riponi tutta la tua fiducia in loro, non vai a discutere quel che un medico ti dice di fare (se no non ti saresti rivolto a lui).
Questo riporre fiducia in uno (o pochi) soggetti, non è però l'esatto contrario del mantra di base di bitcoin ?  (che è qualcosa del tipo "non dare fiducia a nessuno, verifica tutto tu")

Lo chiedo non per polemica ma perché io vedo di buon occhio una rete di 100 mila cpu al posto di una centralizzata con Asic - parlando ovviamente solo del punto sulla decentralizzazione, non certo dell'efficienza energetica.


Anzi sarebbe ancora peggio, il valore di quella sicurezza è ancora minore in quanto si potrebbe in maniera ancora più economica creare una botnet con il computer di mia nonna compreso per tentare un 51% attack. Trovare migliaia di cpu non protette nel mondo è molto facile. Provate invece ad accedere da remoto a un asic.

Attenzione ad una cosa però: trovare migliaia di cpu non protette è molto facile - hai ragione - però sono cpu "di tua nonna", non sono certo cpu di computer recenti o di geek/appassionati (che hanno cpu ovviamente più potenti).
Non perché "tua nonna" non possa permettersi la cpu recente, ma semplicemente perché a quel tipo di pubblico non interessa affatto la tecnologia perciò probabilmente usa un pc di 6 o 7 anni fa.
Pc di quel tipo sono probabilmente anche non protetti e quindi facili da violare, mentre un pc recente o di un appassionato no.
Per tornare al tuo discorso: la botnet che infetta pc probabilmente andrebbe a infettare pc che avrebbero poco peso nella globalità della rete e quindi dell'HP.



Ma non è il mining la componente centrale di bitcoin, non è esso che dà valore a bitcoin, il mining aiuta solo a proteggerlo così come le guardie di una banca proteggono i valori custoditi al loro interno ma non sono essi che generano quel valore.

Hai ragione su questo punto - oltretutto riconosco che è un punto di estremo interesse (non scherzo eh!).
Devo però proseguire con una riflessione: guarda la cosa dal punto di vista dell'utente e riprendo l'esempio delle guardie della banca.
Non sono le guardie di una banca a generare il valore che custodiscono (vero!), ma quando tu utente entri in banca e vedi le guardie lì fuori, non provi un pizzico di preoccupazione al pensiero che quelle guardie potrebbero domani "impedirti" di accedere in banca ?
Con i miner è uguale: non sono loro a generare valore, ma se decidessero di impedirti di accedere ai btc ?  ovviamente con un atteggiamento distruttivo che farebbe crollare il valore di tutta la baracca ma verso il quale (atteggiamento) tu saresti a quel punto impotente!
A me sta cosa non è che faccia stare molto tranquillo, per questo NON vedo bene questa concentrazione di HP nelle mani dei miner.....


Scusate l'OT rispetto al tema del consumo energetico   Cheesy




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