L'esempio del medico/ingegnere secondo me non è adattissimo..... loro sono per definizione figure con alta specializzazione, e nel momento in cui ti rivolgi a loro ti metti nelle loro mani. Riponi tutta la tua fiducia in loro, non vai a discutere quel che un medico ti dice di fare (se no non ti saresti rivolto a lui).
Questo riporre fiducia in uno (o pochi) soggetti, non è però l'esatto contrario del mantra di base di bitcoin ? (che è qualcosa del tipo "non dare fiducia a nessuno, verifica tutto tu")
Sono 2 cose distinte. Far fare qualcosa a chi si è specializzato nel fare quel qualcosa vuol dire ottenere il miglior rapporto qualità / costi poichè chi ha investito molto del suo tempo nell'imparare un mestiere (superando una forte competizione) ha costi marginali bassissimi nell'eseguire il suo compito a fronte di una certa perizia nell'eseguirlo.
Questo non vuol dire che tu ti fidi ciecamente del professionista, il controllo a posteriori c'è sempre (sai quanti ricorsi e pendenze giudiziarie varie ci sono in Italia contro i medici che sbagliano?) I full node controllano soprattutto a posteriori i blocchi dopo che sono stati minati.
Lo chiedo non per polemica ma perché io vedo di buon occhio una rete di 100 mila cpu al posto di una centralizzata con Asic - parlando ovviamente solo del punto sulla decentralizzazione, non certo dell'efficienza energetica.
Probabilmente era l'idea originaria del paper di satoshi, ma poichè fare mining è un lavoro con un compenso è inevitabile che chi lo sa fare meglio ( ovvero è in grado di fornire un servizio migliore (+ hash al secondo) al miglior prezzo al sistema bitcoin) accentri nelle sue mani questo lavoro. La sicurezza non deriva dal numero di dispositivi usati ma solo dalla potenza computazionale messa in gioco. Numero di dispositivi != numero di persone.
Poter accedere e utilizzare la rete bitcoin in modo democratico è un discorso, scrivere materialmente le transazioni nella blockchain è un altro (il primo è il vero servizio/valore che gli utenti cercano e che contribuiscono essi stessi a far crescere, il secondo è un lavoro accessorio utile per supportare il sistema). Il lavoro è ciò che fai per gli altri, il mining si fa perchè qualcun altro dà valore a quello che stai facendo (calcolare hash non ha nessun valore in sè per il miner), la rete la utilizzi invece perchè ti interessa, quindi è un servizio che tu utente richiedi e al quale tu utente con la tua richiesta e con il tuo utilizzo contribuisci direttamente a dare valore.
Detta altrimenti, ci sono almeno 3 livelli nel sistema bitcoin, e per ciascuno dei quali lo scopo è tirare fuori il massimo valore possibile:
1) sviluppo software
2) mining (scrivere le transazioni)
3) utilizzare bitcoin e la sua rete per fare transazioni
I protagonisti del caso 1) sono gli sviluppatori, ci sono diversi software anche se il principale è Core, codice aperto, chiunque potenzialmente con le capacità necessarie può contribuire ma alla fine non sono tantissimi proprio perchè bisogna essere molto competenti (matematici, crittografi, ....)
Nel caso 2) abbiamo già detto dei miner e degli asic, il discorso è sempre volto al conseguimento della maggiore efficienza possibile (più sicurezza possibile al minor prezzo)
Nel caso 3) i protagonisti sono gli utenti, il cui compito fondamentale è utilizzare e quindi fornire valore a bitcoin (e quindi indirettamente fornire senso al lavoro di sviluppatori e miner). Come si fa a dare più valore possibile a bitcoin? Utilizzandolo sempre di più e aumentando il numero di persone che lo supportano (e magari aumentare anche il numero dei full node). Il caso 3) è l'unico livello nel quale più persone ci sono, maggiore è il valore che si ottiene (a differenza dei livelli 1) e 2)).
E' solo al livello 3) che si produce il senso generale del sistema e la vera decentralizzazione sta qui, non da altre parti. Ma è anche qui che sta a mio avviso il vero punto debole di bitcoin, poichè servono tantissime persone per creare fiducia (valore) in questa moneta, e il comportamento di tantissime persone non è per nulla prevedibile. Se domani uscisse una nuova moneta potrebbero cambiare opinione su bitcoin e passare ad altro.
Attenzione ad una cosa però: trovare migliaia di cpu non protette è molto facile - hai ragione - però sono cpu "di tua nonna", non sono certo cpu di computer recenti o di geek/appassionati (che hanno cpu ovviamente più potenti).
Non perché "tua nonna" non possa permettersi la cpu recente, ma semplicemente perché a quel tipo di pubblico non interessa affatto la tecnologia perciò probabilmente usa un pc di 6 o 7 anni fa.
Pc di quel tipo sono probabilmente anche non protetti e quindi facili da violare, mentre un pc recente o di un appassionato no.
Per tornare al tuo discorso: la botnet che infetta pc probabilmente andrebbe a infettare pc che avrebbero poco peso nella globalità della rete e quindi dell'HP.
Se ne infetti tanti il peso ce l'hanno eccome, e andrebbe tutto a diminuire il costo di un attacco (e di conseguenza ad aumentare il peso delle fee che gli utenti dovrebbero pagare per ottenere una data sicurezza con un netto calo del rapporto qualità / costi).
Ma non è il mining la componente centrale di bitcoin, non è esso che dà valore a bitcoin, il mining aiuta solo a proteggerlo così come le guardie di una banca proteggono i valori custoditi al loro interno ma non sono essi che generano quel valore.
Hai ragione su questo punto - oltretutto riconosco che è un punto di estremo interesse (non scherzo eh!).
Devo però proseguire con una riflessione: guarda la cosa dal punto di vista dell'utente e riprendo l'esempio delle guardie della banca.
Non sono le guardie di una banca a generare il valore che custodiscono (vero!), ma quando tu utente entri in banca e vedi le guardie lì fuori, non provi un pizzico di preoccupazione al pensiero che quelle guardie potrebbero domani "impedirti" di accedere in banca ?
Con i miner è uguale: non sono loro a generare valore, ma se decidessero di impedirti di accedere ai btc ? ovviamente con un atteggiamento distruttivo che farebbe crollare il valore di tutta la baracca ma verso il quale (atteggiamento) tu saresti a quel punto impotente!
A me sta cosa non è che faccia stare molto tranquillo, per questo NON vedo bene questa concentrazione di HP nelle mani dei miner.....
Come fa un miner a impedirti di accedere ai tuoi btc?
Quando tu crei una tx e la invii a tutta la rete il miner ha come unico interesse quello di includere la tua tx in un blocco per guadagnarci. Ricorda che i compensi dei blocchi andranno a calare molto nei prossimi anni. Perchè un miner dovrebbe lavorare gratis (cioè produrre hash contro la doppia spesa senza intascare le fee delle transazioni?)
In questo periodo dove i compensi per blocco sono ancora alti comunque il miner vede la sua retribuzione legata al valore del btc, che senso economico avrebbe per lui impedire le transazioni azzerando così il valore dei token che ha in mano?
Se parli poi di atteggiamento distruttivo nel senso di attacco ostile dall'esterno della rete di cui si parlava qualche post fa, i numeri per ora dicono che ci vogliono più di 2 miliardi di dollari per avere delle possibilità, questa è la misura della sicurezza attuale.
Il fatto che i miner rimasti dopo una dura selezione siano pochi (ma chi sa veramente quanti pochi sono? Certo non 100.000 ma nemmeno 2) non rende per forza più probabile un loro attacco, nel senso che per essere rimasti tra quei pochi devi avere investito pesantemente e lavorato duramente, penso (spero) che se solo uno di essi provasse un'azione autodistruttiva (e quindi antieconomica per eccellenza) gli altri reagirebbero alla grande.