Il ricatto è chiaro ai miei occhi: o vi vaccinate (tutti, neonati, giovani e adulti) o vi mettiamo in lockdown. Nessuna via di mezzo, anche se i contagi pericolosi sono per la maggior parte quelli degli anziani e vaccinando loro (se il vaccino funziona) siamo apposto.
No, il "vaccino funziona" non significa purtroppo che un anziano vaccinato non può finire in terapia intensiva, la possibilità rimane,
il "
vaccino funziona" (ed è vero) significa che diminuisce significativamente il peso (la probabilità) di questa possibilità, non che la esclude completamente.
Ad esempio la tabella a pag. 32 di questo bollettino è emblematica (si riferisce al mese di ottobre 2021):
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_10-novembre-2021.pdfesempio:
fascia d'età 80+: in terapia intensiva 10,9 persone non vaccinate, 2,9 persone vaccinate
calcoliamo la probabilità per una persona di quella fascia d'età di finire in terapia intensiva:
poichè il 98% (in realtà di più, ma non ho qui sotto mano i dati precisi) dei 100k è vaccinata con almeno una dose, abbiamo per i 2 gruppi, vaccinati e non vaccinati:
vaccinati: probabilità di finire in terapia intensiva nel mese di ottobre: 10,9 / 98000
non vaccinati: probabilità di finire in terapia intensiva nel mese di ottobre: 2,9 / 2000
La prima probabilità è circa 13 volte maggiore della seconda,
in linea con i dati di questa tabella
https://tg24.sky.it/cronaca/2021/12/07/covid-vaccinati-non-vaccinati-confronto#10mentre nella fascia 40-59 è ancora più forte la differenza:
https://tg24.sky.it/cronaca/2021/12/07/covid-vaccinati-non-vaccinati-confronto#11Quindi sì, il vaccino funziona in modo evidente, purtroppo non elimina la possibilità per chi lo prende di finire in terapia intensiva, motivo per cui ostacolare il più possibile la circolazione del virus è importante (non basta vaccinare le fasce più deboli).
Bisogna sempre ragionare in termini probabilistici, quindi non è assolutamente vero che se vacciniamo gli anziani allora siamo a posto. I numeri dicono che non basta.
Per quanto mi riguarda, la scelta alla fine è semplice:
1) o mi vaccino (e il covid troverà un organismo vaccinato)
2) o non mi vaccino (e il covid troverà un organismo non vaccinato)
Non c'è una terza opzione; aspettare significa avere meno paura di affrontare il covid (che comunque arriverà) da vaccinati che affrontare il covid da non vaccinati (un non senso logico).
Oppure significa avere più paura degli effetti del vaccino rispetto agli effetti del covid.
Le morti, le TI piene, vengono usate come leva per farci fare cose che mai avremmo pensato.
L'emergenza è una scusa per calpestare diritti, e alla maggior parte della gente va bene così. Se dicessero che bisogna uscire di casa bendati, per tutelare la salute dei nostri anziani, in molti lo farebbero.
Guarda caso il green pass lascia comunque lavorare la gente con il tampone, per non far fermare il paese. Invece ristoranti, ecc... diventano un privilegio.
Di fronte a questo tipo di ragionamenti rimango sempre perplesso: se l'emergenza è una scusa, quale dovrebbe essere il
vero motivo che spinge governi di mezzo mondo a spingere per i vaccini? A imporre restrizioni?
Davvero la spiegazione più ovvia (l'emergenza sanitaria) la scarti, a favore di che cosa?
"Ai governi piace calpestare i diritti delle persone e alla maggior parte della gente va bene così. Se dicessero che bisogna uscire di casa bendati, per tutelare la salute dei nostri anziani, in molti lo farebbero"
Tranne il semplice fatto che nel caso reale che stiamo vivendo noi i motivi razionali delle restrizioni ci sono eccome, ben documentati. Non serve affatto fidarsi del governo italiano, ciascuno da sè dovrebbere essere in grado di riconoscere la sensatezza di certe misure (dalle mascherine ai vaccini) per rallentare la circolazione del virus e mitigarne gli effetti.
Un conto poi è discutere su alcuni dettagli (mascherina all'aperto, ...), un conto è mettere in discussione l'impianto generale (vaccini compresi).