Si è già detto molto sul cinismo di chi ancora se se esce con "tanto muoiono solo i vecchi" (che fra l'altro non è vero, muoiono anche giovani e giovanissimi anche se in percentuale minore)
Il fatto che muoiono in percentuale minore è importante, perché se in valore assoluto si infettassero SOLO i giovani, non staremmo qui a parlare di lockdown, vaccini, terapie intensive, ecc... Anzi, dato che la classe dirigente è notoriamente vecchia/prossima alla pensione, il covid potrebbe essere un problema alla stregua della depressione o altri "non problemi".
Stendiamo un velo pietoso sulla classe dirigente, per tutta una serie di motivi che vanno oltre il tema in discussione. C'è comunque una sottovalutazione del rischio da parte dei più giovani, perché l'eventualità di un esito fatale appare remota, ma trascura il fatto che anche su chi ha avuto il Covid in modo lieve il virus lascia strascichi pesantissimi a distanza di mesi, e questo è riscontrato in tutte le fasce di età, tanto che si parla apertamente di Sindrome post-Covid:
https://www.ilmessaggero.it/salute/focus/covid_sindrome_post_covid_sintomi_asintomatici_terapia_mal_di_testa_memoria_cosa_fare_news-5783285.html.
Il problema è che cinismo chiama cinismo. E se spuntasse un altro virus che colpisce in prevalenza i bambini o provocasse malformazioni nei feti delle donne incinte, per esempio? Non è un'ipotesi così remota:
E' un ipotesi remota, nel senso che i più deboli statisticamente saranno sempre gli anziani, i diabetici e in generale gli obesi. I neonati sono nella culla e rimangono naturalmente più isolati.
Evidentemente non sono isolati come ci si aspetterebbe quando sono ancora nel ventre materno... il virus Zika ha una bassa letalità e sviluppa sintomi non gravi nella popolazione adulta, ma nelle donne in gravidanza provoca anomalie fetali fra cui microcefalia quasi nel 30% dei casi sintomatici:
https://www.sdb.unipd.it/sites/sdb.unipd.it/files/Zika%20Virus%20e%20Gravidanza-2016-C.%20Silvestrin.pdf. Comunque era solo per fare un esempio, c'è un serbatoio di migliaia di virus latenti in ambienti naturali rimasti isolati e incontaminati per tutta la storia dell'umanità, e che il modello attuale di sviluppo sta invadendo e devastando ad un ritmo sempre più insostenibile: è difficile immaginare quando e come si manifesterà la prossima pandemia.
Detto questo, conoscendo il generale individualismo che prevale nella nostra società, se fossi in una fascia di rischio (ammalato o su d'età) mi preoccuperei in maniera molto rigorosa di isolarmi in casa e in posti aperti distante da tutti, ricevere la spesa online e non vedere nessuno. Non c'è molta differenza nel contagiarsi in un supermercato considerato essenziale e in una discoteca.
In un mondo ideale, ognuno si potrebbe gestire autoisolandosi completamente, peccato che nella realtà le categorie più fragili sono persone non autosufficienti, che hanno bisogno del supporto e del contatto continuo con operatori sanitari, infermieri, badanti, ecc., che come chiunque altro sono esposti al contagio e potrebbero trasformarsi nel vettore che porta il virus direttamente nelle loro case.
Non si risolverà mai il problema finché non si riuscirà a completare una campagna vaccinale che copra prima di tutto le categorie più a rischio, e poi chi per lavoro o per vincoli familiari si occupa di loro.