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Topic: Bitcoin in un emendamento parlamentare. - page 7. (Read 10336 times)

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January 21, 2014, 03:20:32 AM
#71
Ho scritto al parlamentare, vediamo se risponde:
https://twitter.com/boccadutri/status/424228003498184704

Non posso credere che tu abbia fatto una cosa così stupida....dimmi che non è vero.
Se è vero, quando tasseranno i BTC e le relative transazioni, sapremo chi ringraziare! Roll Eyes
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January 21, 2014, 02:46:59 AM
#70
Per come la vedo io la cazzata inaccettabile è quella di voler "schedare" i possessori di btc a priori e di tracciare gli stessi quando spostano il presunto equivalente di 1000 euro.
Un po' come se domani venisse fatta una legge che mi obbliga a dichiarare quanti regali ho avuto in oro da ragazzino e che mi obbliga ad essere tracciato dallo stato perché posseggo magari uno o più braccialetti/catenine d'oro che superano i 20 grammi e mi va magari di prestare/regalare anonimamente a qualche mio parente/amico/ragazza.
Perché mai dovremmo accettare una simile idiozia?

La fobia scatenata dall'antiriciclaggio ha generato mostri... imho e per questo mi ci incazzo, chi deve fare l'evasione seria davvero non si affida ai bitcoin, magari ci differenzia qualcosina ma sicuro non li usa a questo scopo.
Io non ho questo problema (e quasi mi viene da dire purtroppo) ma chi lo ha può rivolgersi tranquillamente nel territorio nazionale a professionisti dell'elusione fiscale che hanno tutta l'erudizione necessaria per far uscire dagli stessi in perfetta legalità somme a 6 o 7 zeri proprio tramite i circuiti "sorvegliati" e mi è bastato semplicemente usare google per trovare professionisti che lo fanno di mestiere eh.

La verità è che il nostro staterello sottomesso dai poteri forti è in rosso e sta cercando di raccimolare ogni briciola in più dal parco buoi, visto che le balene come al solito preferisce non infastidirle troppo.
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January 20, 2014, 08:57:26 AM
#69
SERGIO BOCCADUTRI
biografia (fonte riparteilfuturo.it)
Chi sono. Sono nato a Palermo e avevo diciotto anni quando ho incontrato la politica come una dimensione di vita e la sinistra come quella sola parte che guarda al cambiamento a partire dall’eguaglianza sociale e dai diritti inalienabili della persona. Ho imparato dall’insegnamento della mia famiglia come l’impegno politico mai si possa disgiungere da quello etico e ne ho misurato appieno il valore svolgendo il difficile lavoro di amministrare un partito che costruisce la sua organizzazione con le uniche risorse di una politica pulita. Considero il mio interesse per l’enograstronomia un’autentica passione politica che riguarda la qualità (e il diritto) del ben-vivere di ogni singola persona e che può essere una leva di sviluppo sano e sostenibile della nostra economia se solo si valorizzasse il lavoro di quei tanti piccoli produttori agricoli che sono, prima di ogni altra cosa, un presidio che vigila sulla salute di noi tutti. Vivo a Roma con Marina e aspettiamo l’arrivo di una bimba.
Le motivazioni della mia candidatura. E’ tempo di uscire dalla lunga stagione delle passioni tristi cresciute all’ombra della crisi. L’angoscia del futuro, la dignità negata e la solitudine di fronte al lavoro sono il risvolto diretto di un’economia che soffoca la vita reale delle persone. E’ tempo di dare voce e anima alla politica che porta credibilità e impegno nella società e nelle istituzioni. Una politica che sia fatta sempre, e non solo in tempo di crisi, di sobrietà e di trasparenza. La pratichiamo su noi stessi, per costruire una sinistra popolare e di governo, possiamo praticarla per trarre il nostro paese fuori dal declino in cui le opache e fallimentari classi dirigenti attuali l’hanno condotto. E’ tempo di dire “benvenuta sinistra, noi ci siamo”.


Secondo voi è normale che un parlamentare che vive di politica, non laureato e senza competenze tecniche specifiche in questo settore, presenti un emendamento sulla regolamentazione dei bitcoin?
Cos'ha fatto per presentarlo una ricerchina su google?
Poteva aprire un topic direttamente qui sul forum " Sto per presentare un emendamento sui bitcoin, avete consigli?"

sr. member
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January 20, 2014, 07:33:49 AM
#68
Nel caso l'eventuale legge richiedesse che tutti gli indirizzi utilizzati per ricevere (e quindi quelli di Bitpay), fossero identificabili, nelle ricevute attuali di Bitpay questi dati sono già presenti?
Bitpay indica la lista di indirizzi usati nelle varie transazioni e la loro appartenenza? (tecnicamente parlando farebbe ridere ma vabbe ...)

Il pagamento ad un negoziante con il metodo BitPay e di fatto un pagamento fra il privato ed una terza parte autorizzata come intermediario ed in regola con le norme per trasferimento di denaro quindi non è soggetta ai limiti di 1000€ (che sono presenti solo quando nessuna delle parti coivolte è identificata).


Fallen,
e' interessante quanto dici riguardo al non applicarsi della legge dei 1000Eur alle transazioni tramite intermediari (Istituti di Pagamento, suppongo). Potresti elaborare meglio?

Se riuscissi anche a darmi un link al testo che si applica in questo caso, mi faresti un gran favore.

Alessandro

Semplicemente con questo sistema il pagamento viene effettuato tramite BitPay che possiede i dati identificativi dell'attività.
All'apertura di un account BitPay vengono richiesti dati di base che vengono verificati in 24 ore prima di abilitare l'account, in seguito se si desidera rendere operativo il c/c bancario viene imposto un limite giornaliero di 100€ per circa 48 ore necessarie a verificare la legittimità e corrispondenza dei dettagli bancari con l'attività.
Se si richiedono limiti di transazione superiori ai 1000€ giornalieri viene richiesta una prova di residenza e copia di un documento di identità.

Questo consente di indentificare il commerciante/beneficiario in adempimento alle norme internazionali antiriciclaggio a cui ogni payment processor deve adempiere.


Claudio,
l'identificazione del commerciante e' ovviamente necessaria per le attivita' di payment processing. questo vale sia per il mercato POS che ecom (ovviamente).
La legge dei 1000 Euro punta ad identificare IL CLIENTE (cioe' la controparte che non e' il venditore), che e' impossibilitato ad usare metodi non tracciabili per transazioni superiori a 999,99 euro. Bitcoin e' un metodo non tracciabile (l'emendamento alla legge di stabilita' parla di pagamenti tramite metodi non tracciabili, non solo di contanti. Questo almeno secondo quanto ho letto finora) e quindi ricade in questo ambito.

Il problema dunque e' identificare il cliente finale (chi paga) oppure pagare tramite bitcoin per importi superiori a 1000 euro e' illegale. < questa e' la mia lettura della situazione

La questione e' se e' possibile introdurre metodi per l'identificazione del cliente al momento del pagamento (es: esibire documento o registrarsi online) oppure se la legge vuole bloccare l'utilizzo dei metodi non tracciabili a prescindere.

Nel secondo caso sarebbe un bel guaio per l'adozione di Bitcoin in italia. Ovviamente tra privati questo continuera' a circolare...

La tracciabilità sarebbe garantita dal fatto che per acquistare Bitcoin i servizi di exchange che seguono le norme antiriciclaggio internazionali richiedono una prova di residenza e identità che fornirebbe gli strumenti per tracciare la transazione utilizzando l'indirizzo di ricezione.
Concordo che la procedura sarebbe sicuramente ostica vista la tecnologia relativamente complessa ma anche per la circolazione di contante si può evitare la limitazione con diversi pagamenti di importo inferiore.
la presenza di un registro pubblico delle transazioni del resto è di certo un deterrente per chi volesse movimentare cifre importanti in maniera illegale in quanto fornirebbe una prova concreta della transazione.
Richiedere una copia di un documento al momento del pagamento se superiore alla soglia di legge non sarebbe particolarmente difficile in quanto la soluzione di BitPay viene solitamente utilizzata su smartphone e tablet dotati di fotocamera per poter salvare una copia del documento.
Certo il problema è presente ma la tecnologia e particolarmente utile nel caso di acquisti di importo inferiore ai 1000€ che comunque è una cifra molto più alta di, per esempio, i 15-20 euro di limite per la tecnologia contactless delle carte di credito.


Qualora si presentasse l'esigenza di adempiere a questo obbligo il problema sarebbe di facile soluzione per aziende come BitPay in quanto si andrebbe ad inserire un limite massimo per singola transazione, non rimovibile dall'utente, fissato al limite di legge.

Sottolineo che nessun cliente ha per ora richiesto una disponibilità superiore al limite di 1000€ giornalieri e qualora fosse richiesto la maggior parte dei prodotti che superano tale importo richiede comunque una documentazione del cliente (ad es. prodotti assicurativi o veicoli).

Grazie per aver sottolineato questo importante aspetto.
sr. member
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January 20, 2014, 07:09:00 AM
#67
basterebbe mettere una regola per far si che i negozi possano usarlo... bloccare i privati è inutile... tanto se vogliono possono sempre fare quello che vogliono...

Trigun,
perche' mettere una regola? I negozi possono gia' usarlo, o mi sbaglio?

no perchè non comparirebbero da nessuna parte....
se tu prendi contanti poi quando li versi in banca devi far tornare i conti
se prendi un bancomat è cmq legato allo scontrino/fattura
se prendi un bitcoin non hai modo "al momento" di giustificare quell'entrata (o in particolare non hai modo di giustificare il fatto che non ti sono entrati i soldi)
se tu negozio hai un incasso di 1000€ di cui 80% contanti e 20% bancomat quando vai a versare i contanti in banca poi risulta che il giorno X hai incassato 1000€ di cui 800€ contanti e 200€ bancomat
se tu incassi 70% contanti e 10% bitcoin in banca vai a versare 700€ e quindi non risulterebbe l'incasso di 100€
come vai a giustificare la mancanza dei soldi?
probabilmente tutti i negozi che accettano i bitcoin non fanno lo scontrino (infatti sono per lo + bed&breakfast che sono al 90% dei casi attività tutte in nero e illegali)

una società deve poter dimostrare tutte le entrate e le uscite... se accettasse i bitcoin al momento non avresti modo di dimostrare che tu hai ricevuto il pagamento in bitcoin... quindi ci sarebbe un buco....
attualmente l'unico modo che ha un negozio per far pagare in bitcoin è semplicemente non fare fattura/scontrino della merce acquistata... cosa che molte attività fanno già tipo le pizzerie/bar/tutte le professioni di manodopera (muratore/idraulico/ecc)/ecc

ovviamente non fare lo scontrino/fattura = non ci pago le tasse = evasione

quindi attualmente i negozi non possono accettare i bitcoin


I nostri clienti che utilizzano il metodo BitPay possono convertire tutte le loro entrate in Euro ed avere un riscontro sul proprio conto bancario esattamente come accade con una carta di credito.
Le commisioni dell 1% sono presenti nel elenco dettagliato delle spese scaricabile dal profilo dell'utente in formato csv.
Dal punto di vista legale/contabile della cosa l'unica problematica si presenta se il commerciante decide di tenere una parte dell'incasso in bitcoin, nel qual caso occorre una contabilità dedicata (al momento sconsigliamo questa procedura in Italia in attesa di una legislazione più precisa in merito).

Attualmente i negozi possono accettare tranquillamente Bitcoin e ogni giorno aumenta il numero degli esercizi che supportano questa nuova soluzione di pagamento.

Ma con la decurtazione del 20% sui bonifici proveniente dall'estero,come immagino siano quelli di Bitpay, i soldi che si hanno sul conto non sono ad esempio 200 euro ma 160 euro,quindi ci sarebbero problemi o sbaglio?

La trattenuta del 20% si basa su bonifici da proventi finanziari e non vendite altrimenti sarebbe di fatto impossibile l'utilizzo di servizi di pagamento.
newbie
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January 20, 2014, 06:31:12 AM
#66
Verrà fuori la solta stro...ta all'Italiana ci scommetto..

Conoscendo i nostri polli (i nostri amati politici che hanno la bacchetta magica per distruggere tutto ciò che toccano) per me sarebbe molto meglio aspettare di vedere come si muovono gli altri paesi (che sono avanti anni luce).

Mi viene il dubbio, e lo spero proprio!!!!!, che se intendiamo il bitcoin come una moneta sia di competenza ESCLUSIVA dell'unione europea.

Sarò disgustato dalla classe politica ma sinceramente a me questo sembra solo, magari mi sbaglio, un tentativo di un giovane rampante politico di mettersi in mostra, tralasciando il fatto che un emendamento di un singolo parlamentare (di sel dall'alto del suo 3% dei voti) conta come il 2 di picche.
newbie
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January 20, 2014, 05:04:32 AM
#65
Nel caso l'eventuale legge richiedesse che tutti gli indirizzi utilizzati per ricevere (e quindi quelli di Bitpay), fossero identificabili, nelle ricevute attuali di Bitpay questi dati sono già presenti?
Bitpay indica la lista di indirizzi usati nelle varie transazioni e la loro appartenenza? (tecnicamente parlando farebbe ridere ma vabbe ...)

Il pagamento ad un negoziante con il metodo BitPay e di fatto un pagamento fra il privato ed una terza parte autorizzata come intermediario ed in regola con le norme per trasferimento di denaro quindi non è soggetta ai limiti di 1000€ (che sono presenti solo quando nessuna delle parti coivolte è identificata).


Fallen,
e' interessante quanto dici riguardo al non applicarsi della legge dei 1000Eur alle transazioni tramite intermediari (Istituti di Pagamento, suppongo). Potresti elaborare meglio?

Se riuscissi anche a darmi un link al testo che si applica in questo caso, mi faresti un gran favore.

Alessandro

Semplicemente con questo sistema il pagamento viene effettuato tramite BitPay che possiede i dati identificativi dell'attività.
All'apertura di un account BitPay vengono richiesti dati di base che vengono verificati in 24 ore prima di abilitare l'account, in seguito se si desidera rendere operativo il c/c bancario viene imposto un limite giornaliero di 100€ per circa 48 ore necessarie a verificare la legittimità e corrispondenza dei dettagli bancari con l'attività.
Se si richiedono limiti di transazione superiori ai 1000€ giornalieri viene richiesta una prova di residenza e copia di un documento di identità.

Questo consente di indentificare il commerciante/beneficiario in adempimento alle norme internazionali antiriciclaggio a cui ogni payment processor deve adempiere.


Claudio,
l'identificazione del commerciante e' ovviamente necessaria per le attivita' di payment processing. questo vale sia per il mercato POS che ecom (ovviamente).
La legge dei 1000 Euro punta ad identificare IL CLIENTE (cioe' la controparte che non e' il venditore), che e' impossibilitato ad usare metodi non tracciabili per transazioni superiori a 999,99 euro. Bitcoin e' un metodo non tracciabile (l'emendamento alla legge di stabilita' parla di pagamenti tramite metodi non tracciabili, non solo di contanti. Questo almeno secondo quanto ho letto finora) e quindi ricade in questo ambito.

Il problema dunque e' identificare il cliente finale (chi paga) oppure pagare tramite bitcoin per importi superiori a 1000 euro e' illegale. < questa e' la mia lettura della situazione

La questione e' se e' possibile introdurre metodi per l'identificazione del cliente al momento del pagamento (es: esibire documento o registrarsi online) oppure se la legge vuole bloccare l'utilizzo dei metodi non tracciabili a prescindere.

Nel secondo caso sarebbe un bel guaio per l'adozione di Bitcoin in italia. Ovviamente tra privati questo continuera' a circolare...
hero member
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January 20, 2014, 05:02:10 AM
#64
Alla fine queste "regolamentazioni" avranno l'unico risultato di far spostare i business più intelligenti all'estero, come è già successo in decine di altre situazioni. Smiley Nessuno vuole fare affari in Italia, non ce n'è motivo, tanto meno dopo che le istituzioni ci metteranno il naso, perché non hanno idea di come si sta muovendo l'economia oggi, figuriamoci nel prossimo futuro. I paesi più furbi (Germania, USA, e dopo la recente udienza al senato anche la Francia) hanno capito che più che delimitare gli utilizzi di questa tecnologia, devono limitare i propri interventi, pur tenendo d'occhio il fenomeno finché non si è creata una biosfera all'interno della loro economia.

Quote
TRACCIABILITA'
E' un grosso problema, se non si risolve il bitcoin potrebbe soccombere di fronte alla potenza delle norme, giusto o no.

Se in parte sono d'accordo con il succo del discorso, cioè di avere delle linee guida... più che vedere il Bitcoin soccombere, sarà probabile vedere soccombere l'economia dei paesi che non hanno la capacità di tenersi al passo con i tempi. Dalla metà di questo decennio in poi sarà molto evidente come il potere passerà dalle mani di chi ha già i soldi a chi sa produrre beni e servizi per la società. Se banche e governi non cambieranno il loro modus operandi, le corporations acquisiranno sempre più potere e di questo già ne abbiamo riscontri. Il Bitcoin potrebbe essere benissimo utilizzato per questa transizione. Il discorso non è solo riguardo il Bitcoin, esso è solo una delle facce dei cambiamenti i cui effetti non si è in grado di prevedere, perché il progresso tecnologico si muove molto più velocemente di come si muovono quello sociale e politico. Serve dinamicità, finché il governo non capisce questo, non ha speranze.
newbie
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January 20, 2014, 04:29:04 AM
#63
basterebbe mettere una regola per far si che i negozi possano usarlo... bloccare i privati è inutile... tanto se vogliono possono sempre fare quello che vogliono...

Trigun,
perche' mettere una regola? I negozi possono gia' usarlo, o mi sbaglio?

no perchè non comparirebbero da nessuna parte....
se tu prendi contanti poi quando li versi in banca devi far tornare i conti
se prendi un bancomat è cmq legato allo scontrino/fattura
se prendi un bitcoin non hai modo "al momento" di giustificare quell'entrata (o in particolare non hai modo di giustificare il fatto che non ti sono entrati i soldi)
se tu negozio hai un incasso di 1000€ di cui 80% contanti e 20% bancomat quando vai a versare i contanti in banca poi risulta che il giorno X hai incassato 1000€ di cui 800€ contanti e 200€ bancomat
se tu incassi 70% contanti e 10% bitcoin in banca vai a versare 700€ e quindi non risulterebbe l'incasso di 100€
come vai a giustificare la mancanza dei soldi?
probabilmente tutti i negozi che accettano i bitcoin non fanno lo scontrino (infatti sono per lo + bed&breakfast che sono al 90% dei casi attività tutte in nero e illegali)

una società deve poter dimostrare tutte le entrate e le uscite... se accettasse i bitcoin al momento non avresti modo di dimostrare che tu hai ricevuto il pagamento in bitcoin... quindi ci sarebbe un buco....
attualmente l'unico modo che ha un negozio per far pagare in bitcoin è semplicemente non fare fattura/scontrino della merce acquistata... cosa che molte attività fanno già tipo le pizzerie/bar/tutte le professioni di manodopera (muratore/idraulico/ecc)/ecc

ovviamente non fare lo scontrino/fattura = non ci pago le tasse = evasione

quindi attualmente i negozi non possono accettare i bitcoin


I nostri clienti che utilizzano il metodo BitPay possono convertire tutte le loro entrate in Euro ed avere un riscontro sul proprio conto bancario esattamente come accade con una carta di credito.
Le commisioni dell 1% sono presenti nel elenco dettagliato delle spese scaricabile dal profilo dell'utente in formato csv.
Dal punto di vista legale/contabile della cosa l'unica problematica si presenta se il commerciante decide di tenere una parte dell'incasso in bitcoin, nel qual caso occorre una contabilità dedicata (al momento sconsigliamo questa procedura in Italia in attesa di una legislazione più precisa in merito).

Attualmente i negozi possono accettare tranquillamente Bitcoin e ogni giorno aumenta il numero degli esercizi che supportano questa nuova soluzione di pagamento.

Ma con la decurtazione del 20% sui bonifici proveniente dall'estero,come immagino siano quelli di Bitpay, i soldi che si hanno sul conto non sono ad esempio 200 euro ma 160 euro,quindi ci sarebbero problemi o sbaglio?
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January 20, 2014, 04:27:49 AM
#62
http://www.tomshw.it/cont/news/bitcoin-in-italia-presto-tracciati-sopra-i-1-000-euro/52611/1.html

Quote
Sel ha depositato un emendamento che introduce l'identificabilità del titolare effettivo del Bitcoin per transazioni superiori a 1.000 euro e l'applicabilità delle disposizioni di antiriciclaggio. Se ne parlerà a fine mese durante l'incontro "Obiettivo ePayment", organizzato da CashlessWay a Montecitorio

ehm... ma che fortuna... ehm... uau... alè...ehm...

Quote
"È necessario avviare un percorso fattivo sul Bitcoin poiché la sua innegabile diffusione non può essere lasciata senza una concreta osservazione istituzionale e relativa regolamentazione", sostiene Sel.
Ah beh se lo dicono loro guarda.

sr. member
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January 20, 2014, 04:02:50 AM
#61

Ma come ci insegna la storia, quando un processo sociale diventa cosi' fatiscente, cosi' debole,
cosi' corrotto e cosi' fatalmente inutile, viene inesorabilmente sostiutito.

BItcoin ha la forza per sfaldare queta fatiscenza, e uno dei punti di forza e' proprio
che restituisce alla gente la possibilita' di fare liberamente quel che vuole dei propri soldi.
.......
Bitcoin (o meglio i concetti che incarna) non e' un processo debole che dovra' sottostare alle scelte dei politici, sara' la politica e piu' in generale il modello sociale attuale a doversi rimodellare per diventare sostenibile in un mondo inesorabilmente passato ad un altro livello di circolazione della ricchezza !!!

E cosi' il tuo "che sia giusto o no" al quale ormai "dovremmo" essere abituati, finalmente soccombera'.
E magari potremo sognare di vedere in giro qualche spirito vero che sia capace di discernere
tra il cosa e' giusto e il cosa no, e sia chiamato a scegliere a testa alta, e non sia sempre costretto
a scegliere il minore dei mali.


Non posso che quotare quello che è anche il mio pensiero.
Bitcoin nasce per ribaltare il tavolo delle regole della finanza e delle lobbies governative-bancarie che oggi stanno soffocando libera impresa, cittadini, crescita economica,  creazione di ricchezza ed opportunità di impiego e lavoro soprattutto per giovani e per chi ha la mente aperta all'innovazione.
Dico questo per averlo provato in prima persona e non sono certo un giovincello.
I progetti che sto portando avanti grazie a Bitcoin ed alla sua filosofia libertaria, stanno permettendo di creare opportunità lavorative ad almeno una trentina di giovani in tutta Italia.
Boccadutri nella sua veste istituzionale non può far altro che mettere il Bitcoin sotto l'ombrello delle regole esistenti dandogli però di fatto il riconoscimento ufficiale e ponendo così l'Italia un passo avanti rispetto agli altri governi mondiali che lo guardano ancora con paura e sospetto ( a ragione) in quanto esso mette in dubbio la sovranità monetaria degli stessi. Una sovranità che noi in Italia abbiamo già perso con l'entrata nell'euro e l'assoggettamento ai diktat dell'UE (ricordate i compitini per casa che hanno costretto Berlusconi a cedere il passo a Monti? Bene, li stiamo ancora svolgendo, e non è finita, siamo appena agli inizi...).
Le previsioni di Boccadutri riguardo alla tracciabilità di chi detiene e scambia bitcoin sono invece totalmente velleitarie (e probabilmente lui stesso lo sa), come si può leggere in questa discussione e non coercibili nè a livello aziendale/societario, tantomeno a quello privato. Il Bitcoin va esattamente nella direzione opposta (per fortuna!) e ad ogni indirizzo wallet tracciabile (nel senso riconducibile ad un proprietario) e registrato, se ne possono creare altri N wallet che viceversa non lo sono, anche uno per ogni transazione che si vuole mantenere "anonima".
L'anonimità è forse il motivo + forte del successo del Bitcoin, ciò che lo ha trasformato nell'oro delle criptovalute. Modificare questa caratteristica significa mettere mani al suo algoritmo, cioè di fatto creare un'altra valuta. Non si potrà + chiamare Bitcoin perciò, chiamatelo pure come vi pare, ma non + Bitcoin (shitcoin secondo me sarebbe il nome + adatto alla cryptocurrency riconducibile al suo proprietario  Grin).
La strada, per chi vorrà percorrerla, sarà quindi il divieto di uso-scambio-circolazione, come già stanno provando Cina, Taiwan, India, Thailandia ed in qualche modo Giappone ( che ne vieta l'uso per fare acquisti sul proprio territorio).
Ma è ormai troppo tardi....la sua diffusione ha superato la soglia di non ritorno a mio parere, e confinarlo o ricacciarlo indietro a moneta vietata e quindi da deep web, non riesce ad ammazzarlo, come abbiamo già visto con il caso Silk Road anzi, è il miglior aiuto alle mafie e all'evasione fiscale che finanza ufficiale e governi centrali possano dare loro. E non è un caso che il mondo anglosassone, notoriamente etico ed integerrimo riguardo al tema della fiscalità, ha un approccio molto friendly al Bitcoin: il nemico se non puoi vincerlo, è meglio averlo come alleato.
Non so se l'algoritmo di Satoshi nasconda la decriptazione delle intercettazioni globali compiute dalla Cia o NSA come qualcuno sostiene, di certo è cominciata la corsa alla valuta unica mondiale, una valuta che piace perchè chi la possiede ne è  finalmente l'unico proprietario e fiduciario e su ciò si fonda il suo valore, contrariamente alle monete fiat che si fondano non + sulle riserve frazionarie in oro (atto fiduciario materiale), ma sul debito pubblico e quindi su una mal riposta fiducia su Banche Centrali (private) e governi che ne regolano il valore.
Il tema non è quindi, per quanto riguarda l'Italia almeno, una legge che cerchi in qualche modo di regolare e tassare il Bitcoin (assolutamente ridicolo, infatti Boccadutri si guarda bene da farne alcun accenno nel suo emendamento), ma quello della pressione fiscale che in Italia è insopportabile e legittima qualsiasi forma di evasione come autodifesa del cittadino il quale, grassato dallo Stato, non vede corrisposto in servizi quanto lui versa. Ma questo è un altro argomento in cui il Bitcoin rappresenta una ottima soluzione.

sr. member
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January 19, 2014, 07:15:22 PM
#60
Sono in contatto con il parlamentare, e mi è sembrato ben disposto, disponibile quindi al dialogo e con buone intenzioni.
E' giovane, anche come carriera.
Cercherò quindi di aprire un contatto con lui, di metterlo ben al corrente delle potenzialità di questa tecnologia, e di quanto possa giovare da queste il nostro paese.

Penso che questa occasione, per quanto sia partita cosi a sorpresa e senza alcun preavviso, sia comunque sfruttabile per il beneficio di tutti.
Certo non credo che con un singolo parlamentare si apra ogni strada, ma sarebbe un modo per entrare a contatto con tutte le altre entità che potrebbero dare una spinta a questa tecnologia.

Quindi prima di fasciarsi la testa e urlare al lupo al lupo, vediamo come prosegue la cosa.
Ho diversi incontri per i prossimi giorni, farò il possibile di renderli tutti fruttuosi nell'interesse della comunità Bitcoin italiana presente e futura.

Bravo, è essenziale puntare sulle potenzialità. Fai del tuo meglio  Wink
staff
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January 19, 2014, 06:58:35 PM
#59
Sono in contatto con il parlamentare, e mi è sembrato ben disposto, disponibile quindi al dialogo e con buone intenzioni.
E' giovane, anche come carriera.
Cercherò quindi di aprire un contatto con lui, di metterlo ben al corrente delle potenzialità di questa tecnologia, e di quanto possa giovare da queste il nostro paese.

Penso che questa occasione, per quanto sia partita cosi a sorpresa e senza alcun preavviso, sia comunque sfruttabile per il beneficio di tutti.
Certo non credo che con un singolo parlamentare si apra ogni strada, ma sarebbe un modo per entrare a contatto con tutte le altre entità che potrebbero dare una spinta a questa tecnologia.

Quindi prima di fasciarsi la testa e urlare al lupo al lupo, vediamo come prosegue la cosa.
Ho diversi incontri per i prossimi giorni, farò il possibile di renderli tutti fruttuosi nell'interesse della comunità Bitcoin italiana presente e futura.
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January 19, 2014, 06:17:54 PM
#58
Nel caso l'eventuale legge richiedesse che tutti gli indirizzi utilizzati per ricevere (e quindi quelli di Bitpay), fossero identificabili, nelle ricevute attuali di Bitpay questi dati sono già presenti?
Bitpay indica la lista di indirizzi usati nelle varie transazioni e la loro appartenenza? (tecnicamente parlando farebbe ridere ma vabbe ...)

Il pagamento ad un negoziante con il metodo BitPay e di fatto un pagamento fra il privato ed una terza parte autorizzata come intermediario ed in regola con le norme per trasferimento di denaro quindi non è soggetta ai limiti di 1000€ (che sono presenti solo quando nessuna delle parti coivolte è identificata).


Fallen,
e' interessante quanto dici riguardo al non applicarsi della legge dei 1000Eur alle transazioni tramite intermediari (Istituti di Pagamento, suppongo). Potresti elaborare meglio?

Se riuscissi anche a darmi un link al testo che si applica in questo caso, mi faresti un gran favore.

Alessandro

Semplicemente con questo sistema il pagamento viene effettuato tramite BitPay che possiede i dati identificativi dell'attività.
All'apertura di un account BitPay vengono richiesti dati di base che vengono verificati in 24 ore prima di abilitare l'account, in seguito se si desidera rendere operativo il c/c bancario viene imposto un limite giornaliero di 100€ per circa 48 ore necessarie a verificare la legittimità e corrispondenza dei dettagli bancari con l'attività.
Se si richiedono limiti di transazione superiori ai 1000€ giornalieri viene richiesta una prova di residenza e copia di un documento di identità.

Questo consente di indentificare il commerciante/beneficiario in adempimento alle norme internazionali antiriciclaggio a cui ogni payment processor deve adempiere.
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January 19, 2014, 05:52:02 PM
#57
non conosco bitpay ma mi pare di capire che semplicemente faccia da intermediario.. ovvero :
negozio1 ha oggetto1
io voglio comprare oggetto1 da negozio1 con i btc
io pago bitpay in btc
bitpay paga negozio1 in €

quindi sostanzialmente negozio1 ha venduto in euro e non in btc... se è così allora il discorso è diverso (per negozio1 risulterebbe un pagamento con cc o bonifico o quello che è)... ma a questo punto stai pagando in euro e non in btc... (potresti benissimo vendere i btc e usare i soldi per comprare)

il problema si pone quando negozio1 riceve i btc direttamente

Il punto del sistema e di rendere possibile il pagamento al negoziante utilizzando i Bitcoin, a questo punto della diffusione è necessario creare una solida e ampia offerta di negozi e prodotti acquistabili tramite BTC così da agevolare l'utilizzo fra i privati.
Non appena si avrà una legislazione più precisa in merito o se si hanno le conoscenze e i mezzi per gestire questo tipo di contabilità si può decidere di conservare i Bitcoin con una semplice impostazione dal pannelo di controllo.
La nostra azienda conserva parte dell'introito in BTC ma in Inghilterra la situazione è differente, il numero di commercialisti esperti nella gestione di valute è molto maggiore e vi sono norme generali differenti.
Inoltre il calcolo di capital gain e loss non si addice alla contabilità semplificata di un piccolo negozio che comunque allo stato attuale delle cose non sarebbe nella posizione di pagare i propri fornitori in BTC dovendoli comunque convertire in fiat.

Il pagamento tramite BitPay avviene nel negozio in modo non differente da una soluzione POS tradizionale con l'unica differenza che il pagamento viene gestito tramite un URL utilizzabile tramite smartphone, pc o tablete non un apparecchio specifico.

Questa soluzione consente ad un commerciante di apprezzare i benefici e la velocità di Bitcoin come protocollo di pagamento senza esporsi ai potenziali rischi dell' attuale fluttuazione di valore e vuoto legislativo.




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January 19, 2014, 05:46:31 PM
#56
Nel caso l'eventuale legge richiedesse che tutti gli indirizzi utilizzati per ricevere (e quindi quelli di Bitpay), fossero identificabili, nelle ricevute attuali di Bitpay questi dati sono già presenti?
Bitpay indica la lista di indirizzi usati nelle varie transazioni e la loro appartenenza? (tecnicamente parlando farebbe ridere ma vabbe ...)

Il pagamento ad un negoziante con il metodo BitPay e di fatto un pagamento fra il privato ed una terza parte autorizzata come intermediario ed in regola con le norme per trasferimento di denaro quindi non è soggetta ai limiti di 1000€ (che sono presenti solo quando nessuna delle parti coivolte è identificata).


Fallen,
e' interessante quanto dici riguardo al non applicarsi della legge dei 1000Eur alle transazioni tramite intermediari (Istituti di Pagamento, suppongo). Potresti elaborare meglio?

Se riuscissi anche a darmi un link al testo che si applica in questo caso, mi faresti un gran favore.

Alessandro

se il metodo è quello che dico io allora il limite non c'e'...
perchè il limite è solo sui contanti
newbie
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January 19, 2014, 05:34:02 PM
#55
Nel caso l'eventuale legge richiedesse che tutti gli indirizzi utilizzati per ricevere (e quindi quelli di Bitpay), fossero identificabili, nelle ricevute attuali di Bitpay questi dati sono già presenti?
Bitpay indica la lista di indirizzi usati nelle varie transazioni e la loro appartenenza? (tecnicamente parlando farebbe ridere ma vabbe ...)

Il pagamento ad un negoziante con il metodo BitPay e di fatto un pagamento fra il privato ed una terza parte autorizzata come intermediario ed in regola con le norme per trasferimento di denaro quindi non è soggetta ai limiti di 1000€ (che sono presenti solo quando nessuna delle parti coivolte è identificata).


Fallen,
e' interessante quanto dici riguardo al non applicarsi della legge dei 1000Eur alle transazioni tramite intermediari (Istituti di Pagamento, suppongo). Potresti elaborare meglio?

Se riuscissi anche a darmi un link al testo che si applica in questo caso, mi faresti un gran favore.

Alessandro
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January 19, 2014, 05:29:58 PM
#54
non conosco bitpay ma mi pare di capire che semplicemente faccia da intermediario.. ovvero :
negozio1 ha oggetto1
io voglio comprare oggetto1 da negozio1 con i btc
io pago bitpay in btc
bitpay paga negozio1 in €

quindi sostanzialmente negozio1 ha venduto in euro e non in btc... se è così allora il discorso è diverso (per negozio1 risulterebbe un pagamento con cc o bonifico o quello che è)... ma a questo punto stai pagando in euro e non in btc... (potresti benissimo vendere i btc e usare i soldi per comprare)

il problema si pone quando negozio1 riceve i btc direttamente
zoe
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January 19, 2014, 04:00:32 PM
#53
gbianchi

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#52
basterebbe mettere una regola per far si che i negozi possano usarlo... bloccare i privati è inutile... tanto se vogliono possono sempre fare quello che vogliono...

Trigun,
perche' mettere una regola? I negozi possono gia' usarlo, o mi sbaglio?

no perchè non comparirebbero da nessuna parte....
se tu prendi contanti poi quando li versi in banca devi far tornare i conti
se prendi un bancomat è cmq legato allo scontrino/fattura
se prendi un bitcoin non hai modo "al momento" di giustificare quell'entrata (o in particolare non hai modo di giustificare il fatto che non ti sono entrati i soldi)
se tu negozio hai un incasso di 1000€ di cui 80% contanti e 20% bancomat quando vai a versare i contanti in banca poi risulta che il giorno X hai incassato 1000€ di cui 800€ contanti e 200€ bancomat
se tu incassi 70% contanti e 10% bitcoin in banca vai a versare 700€ e quindi non risulterebbe l'incasso di 100€
come vai a giustificare la mancanza dei soldi?
probabilmente tutti i negozi che accettano i bitcoin non fanno lo scontrino (infatti sono per lo + bed&breakfast che sono al 90% dei casi attività tutte in nero e illegali)

una società deve poter dimostrare tutte le entrate e le uscite... se accettasse i bitcoin al momento non avresti modo di dimostrare che tu hai ricevuto il pagamento in bitcoin... quindi ci sarebbe un buco....
attualmente l'unico modo che ha un negozio per far pagare in bitcoin è semplicemente non fare fattura/scontrino della merce acquistata... cosa che molte attività fanno già tipo le pizzerie/bar/tutte le professioni di manodopera (muratore/idraulico/ecc)/ecc

ovviamente non fare lo scontrino/fattura = non ci pago le tasse = evasione

quindi attualmente i negozi non possono accettare i bitcoin


I nostri clienti che utilizzano il metodo BitPay possono convertire tutte le loro entrate in Euro ed avere un riscontro sul proprio conto bancario esattamente come accade con una carta di credito.
Le commisioni dell 1% sono presenti nel elenco dettagliato delle spese scaricabile dal profilo dell'utente in formato csv.
Dal punto di vista legale/contabile della cosa l'unica problematica si presenta se il commerciante decide di tenere una parte dell'incasso in bitcoin, nel qual caso occorre una contabilità dedicata (al momento sconsigliamo questa procedura in Italia in attesa di una legislazione più precisa in merito).

Attualmente i negozi possono accettare tranquillamente Bitcoin e ogni giorno aumenta il numero degli esercizi che supportano questa nuova soluzione di pagamento.
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