il problema di fondo e' che ci sta troppo buonismo senza senso
appunto la filosofia woke e' una di queste espressioni di buonismo a tutti i costi
l'esempio che porto sempre e' quanto successo al mio amico antirez, creatore di redis
solo perche il suo software usava la classica nomenclatura slave/master si e' beccato da un neoassunto del fascista
quando la sua famiglia in periodo fascista pago un prezzo altissimo
cosi chi vuole far rispettare un nome "senza senso" dato che e' traslato in ambito informatico diventa LUI a sua. volta fascista
Esatto, dicasi anche politically correct, che nasconde meccanismi subdoli per il controllo mentale.
Il linguaggio è quella cosa che veicola idee e rappresentazioni mentali: quando il linguaggio è manipolato, censurato, c'è una sovrabbondanza di etichette, ecco che il pensiero crea in automatico schemi, ghettizazioni, ideologie che in teoria non dovrebbero esserci o che di fatto non servono a nulla.
In pratica sembrano offrire maggiore libertà e inclusività ma di fatto aumenta la ghettizazione e quindi la divisione dei gruppi sociali. Paradossalmente l'omologazione aumenta ma solo a livello ideologico, in pratica continuano a starci classi sociali distanti tra loro e che non interagiscono.
L'esempio eclatante è quando vedi scrivere "amic@" o "amicə".
Soltanto averlo riportato in questa frase mi fa sentire scemo, perché se non sono "inclusivo" allora non sono per la parità dei diritti, magari razzista, un giorno potrebbe diventare mal custume o maleducazione, cosa che ovviamente non ha riscontro nella pratica o semplicemente non ha senso.
Deliri contemporanei... ma studiati a puntino da qualcuno.