Parliamo di cose brutte che ruotano intorno a Bitcoin. Un nome viene, così a caso, in mente: Tether.
Tutte le (un)stable(not)coin hanno intrapreso, durante questo bear market, un cammino verso l'oblio e la (speriamo, ma non credo, definitiva) scomparsa.
Soprattutto BUSD e USDC.
Tutte meno una. Tether ha purtroppo fagocitato gran parte della concorrenza e, ad oggi, dopo un fisiologico calo, veleggia verso un probabile nuovo ATH dei token in circolazione. Il precedente, tanto per dare un'idea, è di 83 miliardi
Magari fosse questa la notizia brutta. No, c'è di peggio: Tether Holdings Limited, quindi intesa come struttura che fa capo alla (un)stable(not)coin, ha pubblicato un report sulle proprie riserve, report tra l'altro fatto da BDO, azienda di certificazione italiana a testimonianza degli stretti legami tra il nostro Paese e USDT.
Ammesso che questi numeri siano veri, se fosse un'azienda normale si dovrebbero stappare bottiglie di champagne per festeggiare numeri da capogiro: Tether HL ha conseguito un
utile netto trimestrale di quasi 1.5
miliardi di coriandoli verdi.
Se andiamo a guardare le riserve, in passato questi simpaticoni avevano messo tutto o quasi nei famosi commercial paper. Poi avevano corretto il tiro, spostandosi sui buoni del tesoro USA, come se fossero un "investimento" più sicuro.
Ad oggi infatti possiedono l'equivalente di 53 miliardi di treasury bills, una cifra astronomica che dovrebbe far scorrere una gelida goccia di sudore sulla schiena di ogni possessore di USDT. Ma si sa, il debito americano è sicuro, gli USA potenti, i 1000 miliardi di spesa per interessi una bazzecola, l'accordo sul ceiling cosa fatta.
Quindi tutto ok, è solo Plutosky il solito paranoico sulla tenuta dei debiti nazionali.
L'infausta novella è che i timonieri di Tether hanno deciso di mettere in pratica la moda del momento: hanno deciso di DIVERSIFICARE.
Quindi nel primo timestre del 2023 si sono accattati l'equivalente di 3.3 miliardi di sasso giallo e,
horresco referens, 1.5 miliardi di bitcoin, al cambio circa 56k
BTC.
Se fossi uno dei pumper bitcoin tanto di moda nel 2021 dovrei dirvi : "
wow raga tudemun, un miliardo e mezzo a trimestre, b. a 114646546$ entro fine anno..."
Invece mi viene subito in mente Terra/Luna che ha passato anni a mettersi in casa bitcoin che poi ha svenduto tutti in 3 giorni nel tentativo di salvare la baracca.
Non è un evento certo, ma secondo me è altamente probabile che prima o poi Tether farà la fine di Luna.
Quindi sarei stato molto più contento se Devasini & C. avessero messo i loro sudati (
) risparmi in toilet paper del governo usa o sasso giallo.
Tanti b. centralizzati nelle mani di questi loschi figuri non sono affatto un bel segnale.
Purtroppo ne sono venuto a conoscenza anch’io di recente.
Di nuovo la stessa storia, stessi tentativi alla luna con la stablefuffacoin.
Questa di tether e di ste minchia di stablecoin son sempre state un disastro per il settore.
Ancora oggi dopo schiaffi e sberle di ogni genere, c’è gente, e anche tanti iutubber, che continuano a proporre rendite o cagate in stablecoin.
Tether può essere letteralmente spazzata via con un colpo di spugna. Siamo alla vera dalla della centralizzazione qui.
Alla fine già i coriandoli sono carta straccia, figurati i coriandoli che sono peggio dei token di un casino qualsiasi, sono proprio soldi del monopoli.
E ne abbiamo viste di tutti i colori sulle stablecoin sto bear market, ma ancora la voglia e l’assurdità di stampar stablecoin sorge di nuovo in ogni angolo.
Il problema è che il popolino continua a detenerle non per il reale motivo (al massimo un secondo di deposito per fare trading o per vendere/comprare)
Ma le detiene come fossero proprio dollari veri per metterle a rendita o tenere decine di K in surrogati dei coriandoli che sono peggio di un clone di una taroccata.
Tralaltro ora si, monopolio assoluto di usdt, come se non peggio a un salto di binance se il “regolatore” si impunta, come aveva già tentato di impuntarsi nel 2018 e stava venendo già fuori li un patatrack risolto col token leo..