Facciamoci anche una domanda che potrebbe suonare molto egoista però: se tutti fossero parsimoniosi e pensassero a far fruttare i soldi invece di spenderli la società sarebbe migliore a livello di servizi e prodotti offerti? Esisterebbero ancora tanti beni di lusso? Varrebbe la pena spendere tanto in ricerche nel campo tecnologico se poi, esempio a casaccio, la gente comprasse uno smartphone ogni 5-6 anni invece che 1-2? Secondo me come spesso accade la verità sta nel mezzo, e dobbiamo essere contenti che ci sia gente che mantiene in piedi questo sistema che a sua volta da lavoro ad un sacco di altra gente. Pensa anche ai ristoranti, noi ovviamente ci andiamo ma mica 3-4 volte a settimana come fanno tanti però al tempo stesso mi rendo conto che se tutti i clienti fossero come me i ristoranti non sopravviverebbero.
Il consumismo ha effetti negativi sui prodotti artigianali non su quelli tecnologici. Produrre un cellulare in serie, con processi standardizzati è la prassi. Non si può fare altrimenti. La qualità non dipende dal lavoro umano (se non a livello di progettazione). Anzi possiamo dire che quasi tutti i prodotti tecnologici/industriali oggi hanno una qualità media superiore al passato, per effetto dell'affinamento e della meccanizzazione dei processi: le automobili 30 o 40 anni fa lasciavano a piedi più frequentemente di adesso, un PC si guastava più spesso e così via...
Il rapporto prezzo/qualità su PC, telefoni, TV...è mediamente aumentato. Parlo in confronto a 10-20 anni fa.
Così come la loro vita media, se uno non pretende sempre per forza l'ultimo modello. Il consumismo nei prodotti tecnologici possiamo dire che è quasi diminuito.
L'effetto mortifero del consumismo si è avuto invece sulla massificazione di prodotti ad alta intensità (e qualità) di lavoro umano. 30 anni fa una camicia durava anni, la compravi per il matrimonio con l'obiettivo di tenerla a lungo . Erano prodotti di alta qualità media. Che quindi, in caso di bisogno, si rammendavano, cucivano, sistemavano. Oggi sono arrivati H&M e Zara. Camicie a 10 euro. Se si rovina la butto e la ricompro. Che problema c'è.
Gli effetti negativi sono quattro:
1)La qualità media è andata a scatafascio.
2)Se voglio uscire dal prodotto massificato devo spendere molto più che in passato
3)Lato produzione, il laboratorio artigiano viene sostituito dalla grande industria. Il capitale (e quindi la rendita) sostituiscono il lavoro. Per ogni Zara che fa fantamiliardi, ci sono milioni di piccole sartorie, laboratori e atelier che chiudono.
4)L'illusione effimera del risparmio: è sicuro come la morte che andando avanti a comprare camicie usa&getta alla fine si spende di più che a comprare una camicia Armani che dura 10 anni senza rovinarsi. Ma siccome la piccola spesa frequente passa inosservata, l'incul@ta è servita in un piatto d'argento. La carta che si striscia senza PIN dà ancora di più la sensazione della spesa intangibile e indolore.
Tutti trucchi studiati apposta per aumentare i consumi.
Stesso discorso nell'industria del cibo e della ristorazione: grandi catene mondiali sostituiscono il piccolo ristorante. Resta da una parte il cibo spazzatura, dall'altra il ristorante stellato. Nel mezzo sempre meno offerta.
Pochi giorni fa LVMH extra lusso è la prima azienda europea a superare i 500 miliardi di capitalizzazione...
Ed è ovviamente la società europea capolista su tutti gli indici di settore e geografici.