Certo che quando sento questi discorsi mi incazzo proprio.....Ecco perchè questo paese va male, perchè ci sono dei poveri pazzi come voi che vogliono pagare il 26 per cento di tasse, anzi no facciamo un bel 50%, di cui una buona parte va allo stato illegale del vaticano, QUANDO IN ITALIA NON ESISTE ALCUNA LEGGE IN MERITO AL PAGAMENTO DI TASSE DALLE CRIPTOMONETE. Se mi arriva un bonifico da 100k io incasso in contanti e buonanotte. Che il fisco poi faccia da solo ,se vuole, le sue verifiche per accertarsi da dove venga io mio denaro. Tanto quando poi vede che è stato fatto da un exchange finisce tutto li, e poi non pago di sicuro tasse per una LEGGE CHE NON ESISTE.
Ma sei fuori? Le cose stanno esattamente al contrario.
Non è previsto che esista una legge per ogni modo di guadagnare; una legge per far pagare le tasse a chi vende detersivi, una diversa per far pagare le tasse a chi vende magliette e così via...
Esistono invece norme che inquadrano i diversi tipi di guadagno (reddito da lavoro, rendita da capitale) e quanto è previsto pagare per ciascuna categoria.
Se non esistesse alcuna legge, ci sarebbe da pagare il 26% perché si rientrerebbe nella rendita da capitale.
Al contrario, esiste una normativa (non è proprio una legge): la mitica risoluzione 72/e del 02/09/2016. Questa sostiene proprio che i privati cittadini non sono tenuti a pagare o dichiarare i proventi della vendita di valute virtuali. E' solo grazie a questa che possiamo evitare di pagare il 26%.
Anche per quanto concerne le verifiche ti sbagli di grosso: l'onere della prova spetta a te!
In caso di verifica, tocca te DIMOSTRARE la provenienza del denaro altrimenti sono guai.
Questo è il vero punto dolente: fino a che punto si vorranno spingere i controlli?
Ok, il bonifico viene dall'exchage ma le monete che hai venduto da dove le hai prese? Riesci a dimostrarlo?
Bada bene: non importa se hai torto o ragione, importa solo quello che riesci a dimostrare.
Ero già a conoscenza più o meno di questa normativa. Quindi in questa normativa ricadono anche i bonifici superiori a 51k? Se me lo confermi allora avevo ragione io, ALTRO CHE CONTRARIO!! STATE DISCUTENDO SUL NULLA NELLA SPERANZA DI PAGARE TASSE. ROBA DA NON CREDERE. Se hanno introdotto questa normativa di sicuro non la toglieranno mai. Nessuno partito vorrebbe introdurre ancora tasse per vedersi diminuire quei pochi voti che ancora possiede in questo caos parlamentare. Vedete di mettere la normativa in evidenza così da non spaventare i nuovi arrivati.
C'è un errore di fondo, non c'è nessuna normativa riguardo alle criptovalute. C'è solo la risoluzione n. 72 del 2016, in risposta ad un interpello fatto da un'azienda, dove si evidenzia che la cessione a pronti (semplice compravendita) di criptovalute non è soggetta a tassazione per le persone fisiche (non per le imprese) perchè non c'è intento speculativo, con riferimento al discorso della legge sulla detenzione di valuta estera (quindi non c'è intento speculativo se non si detiene più di € 51.000 in valuta estera per più di 7 giorni consecutivi nel corso dell'anno solare).
Questa risoluzione, essendo un'interpello, non ha il benchè minimo valore legale. Vale solo per chi ha fatto l'interpello (e questa persona in teoria, nel suo caso specifico, dovrebbe essere tranquillo). Può fornire un'indicazione di massima su come comportarsi, ma ripeto, non essendo legge, non ha valore legale... In qualunque momento, una volta fatta la legge, quest'ultima avrebbe valore retroattivo e lo stato andrebbe a controllare e recuperare tutti i tributi non pagati negli anni precedenti.
Certo che la ratio di tutto il discorso che stiamo facendo è per l'appunto l'intento speculativo: se uno fa trading continuamente, difficile negare l'intento speculativo per mia opinione personale... Infatti vari commercialisti non interpretano letteralmente questa risoluzione. Per esempio, qua c'è un commento interessante ad opera di uno studio di commercialisti esperti in criptovalute:
http://www.mysolution.it/fisco/approfondimenti/commenti/2017/06/commento-30-giugno-2017-n.-1220/Per il discorso dei 51.000 euro, bisogna considerare l'intero ammontare di tutte le proprie detenzioni in valuta estera nello stesso momento: se tale ammontare supera € 51.000 per almeno 7 giorni consecutivi, sulla cifra eccedente è necessario pagare le tasse sul capital gain (26%).
Il problema è che non c'è un tasso di cambio ufficiale per le criptovalute: per cui sarebbe un gran casino anche calcolare la fantomatica soglia dei 51.000 euro in un dato momento, considerando poi la volatilità di questo mercato... Inoltre, l'Unione Europea, con un'importante risoluzione (non me la ricordo ora, basta cercarla) ha escluso l'equiparazione delle criptovalute a valuta estera, assimilandole invece a degli strumenti finanziari.
La nostra Agenzia delle Entrate, con la risoluzione citata prima (72/2006) sembra orientarsi in maniera differente al momento, orientandosi verso l'assimilazione a valuta estera (per cui il discorso dei € 51.000), ma era solo la risposta ad un interpello: quando gli stati europei normeranno la materia con delle leggi, probabilmente dovranno attenersi a quanto già stabilito dall'Unione Europea e le criptovalute saranno considerati strumenti finanziari. Probabilmente le prime leggi ci saranno già da quest'anno, ormai a sentire le news è considerato da molti stati una priorità (vedi anche Francia e Germania)...
Anche altre persone (privati) hanno fatto un'interpello ed è stata confermata la non tassabilità per le operazioni a pronti: ma si trattava sempre, mi pare di ricordare, di una singola operazione fatta in un investimento in bitcoin (non a leva ovviamente, a leva = speculazione), ritrasformato in euro dopo un pò di tempo. Non mi pare che nessuno abbia mai fatto un interpello relativo all'attività di trading costante sulle altcoin (che difficilmente credo si possa evitare di considerarla speculativa...), ma più che altro su un'investimento che poi è salito di valore nel 2017.
Diciamo che allo stato attuale non c'è chiarezza sul dà farsi nel trading, d'altronde come potrebbe esserci visto che non ci sono leggi? Il mio consiglio è che se si fa cash out di somme anche solo un minimo consistenti, conviene sempre rivolgersi ad un commercialista che dirà come meglio procedere. Qualunque legge uscirà a breve, uno almeno così facendo si evita problemi successivi (almeno c'è la buona volontà che il fisco dovrebbe riconoscere
)...
Questo ovviamente è il discorso per quanto riguarda l'Agenzia delle Entrate, e quindi la fiscalità. Leggendo però alcuni alcuni post precedenti, si fa confusione invece con quanto invece attiene la Guardia di Finanza: quest'ultima ha un'altro compito, cioè valutare eventuali usi illeciti del denaro (per esempio riciclaggio). Per cui se ci fosse un controllo da parte loro, sarà necessario dimostrare la provenienza lecita del denaro e attenzione, in Italia l'onere della prova spetta sempre al contribuente (non spetta a loro dimostrare le loro accuse, ma a te cittadino dimostrare che non hai fatto niente di male). Chiaro che se uno ha fatto bonifici a Coinbase è tutto tracciato e il problema non sussiste, ma se uno ha fatto mining, ha comprato per contanti da privati o altro non tracciato da chissà dove e da chissà chi, è diverso: cosa bisognerebbe fare in questi casi, in caso di controlli, non ne ho la più pallida idea.
Per cui è tutto abbastanza incasinato ancora: probabilmente quando uscirà una legge, si prevederanno vari modi di mettersi in regola...
Spero che sia utile, anche se risposte definitive ancora non ce ne sono!