Alludo alludo
Il fatto è che, da come scrivi, intuisco che tu sia abbastanza ferrato in materia ed anche abbastanza "scafato" sul discorso tassazione italiana ma i discorsi che fai, a mio parere corretti, posti così spaventano chi è alle prime armi.
Come ho ampiamente scritto sopra, io descrivo la realtà alla luce dei fatti.
Tale realtà è multisfaccettata.
Non sarò un genio della semplificazione e della parafrasi narrativa, ma alla semplificazione preferisco non omettere nulla perché si parla di IMPOSTE (o ISEE) e possibili SANZIONI collegate che ognuno dovrà eventualmente coprire di tasca propria.
A semplificare e ipersemplificare, inducendo illusorie e pericolose speranze nei contribuenti, ci pensano già i media, dai mainstream ai siti clickbait.
Tanto le sanzioni poi chi le paga? Il corrierino fiscale dei piccoli?
Tu scrivi la realtà dei fatti, solo che la rendi un pò troppo drammatica e terrorizzante.
Ovviamente la mia non è una critica: meglio dire le cose come stanno che far finta di niente.
A oggi comunque penso che nulla è stato definito e nulla è certo, meno che mai sanzioni fiscali ecc.
Vedi, come in tutti i problemi, non esiste una sola "responsabilità".
La tecnologia ha messo a disposizione delle masse possibilità di investimento finanziario su strumenti complessi, in mercati deregolamentati tramite intermediari esteri su cui depositare i propri (piccoli) capitali.
Le masse non sono necessariamente in grado di comprendere appieno ciò che stanno facendo: non esiste una "patente da investitore", per intenderci.
Una persona vuole investire in un portafoglio di titoli internazionali non quotati ufficialmente tramite intermediari esteri?Bene. E' suo dovere (se vuole evitare conseguenze) prepararsi PREVENTIVAMENTE a tutti quegli adempimenti che lo Stato ha previsto da decenni (il monitoraggio fiscale, per esempio) e che prima solitamente erano assolti da privati facoltosi, professionisti o aziende, non dall'uomo della strada.L'uomo della strada si avventura in un campo per lui totalmente nuovo e poi si lamenta perché terrorizzato dalle conseguenze fiscali?E' brutto dirlo, non vorrei dirlo, ma sono COSTRETTO a dirlo:
ignorantia legis non excusatL'ignoranza della legge non è una scusa per infrangerla e sperare di evitarne le conseguenze.
"Eeeh, ma a scuola guida non mi hanno insegnato questa nuova regola del codice della strada"Vigile "
terrorista": Mi spiace, ma la multa gliela faccio ugualmente perché è dovere di ogni automobilista tenersi informato.
Ma è suo preciso diritto poter ricorrere tramite Prefetto, Giudice di Pace, ecc.
A oggi comunque penso che nulla è stato definito e nulla è certo, meno che mai sanzioni fiscali ecc.
"Eeeh ma le cripto sono una cosa nuova non coperta dalla legge."Falso. La maggior parte delle legislazione esistente casca sulle crypto come un abitino.
Non c'è bisogno di inventare o aggiungere nulla, in molti contesti.
Testimonianza autorevole (video).
Quanto sopra richiama quello che si definisce come "effetto Facebook": la tecnologia ha rimosso delle barriere permettendo all'uomo della strada di esprimere la propria opinione in qualsiasi contesto, medico/scientifico/IMMUNOLOGICO/VACCINISTICO/fiscale/ecc.
L'homo-Facebook vuole dire la sua su tutto, senza averne le competenze, ma non vuole assumersene le responsabilità[1].
Possiamo fare un parallelo diretto fra l'homo-facebook e l'homo-crypto.
[1] Alludo Alludo
Alludo agli antivaccinisti
Concludo con questo: io tutta la normativa che istituisce il monitoraggio fiscale la prenderei e ne farei un grande falò, ma non certo per fare un favore alle crypto o a qualsivoglia investimento estero.
Se poi si vuole darmi del "terrorista", ma va bene! Non mi offendo!
Chi vuole può trovare conforto in un qualsiasi sito o paginetta facebook che dicono "di non dichiarare nulla e non fare nulla", ma sappia che anche il "non fare" in campo fiscale può avere delle conseguenze sanzionatorie.Cordialmente