Io vorrei proporre una riflessione, ha ancora senso parlare secondo schemi rigidi di "bear market" o di "bull market" relativo agli halving e prendendo sempre in esame lo Stock to Flow?
Mi spiego meglio, a me sembra che già post scoppio della bolla del 2017/2018 ci siano state delle anomalie importanti su questo modello che influenza chiaramente tutto il mercato cripto in generale.
O meglio, all'inizio sembrava il classico bear market, come i precedenti, tutto il 2018 fino a inizio 2019 depressione e tristezza e amen.
Poi da qui però sembra che l'andamento stia cominciando a cambiare e non sia così "lineare".
Comunque già nel 2019 abbiamo avuto una sorta di bullrun, da minimi deprimenti di 3K siamo arrivati a ben 14K, che non è che siano così tanto distanti dai massimi di fine 2017, in fin dei conti nel 2017 abbiamo sfiorato per un secondo i 20k, ma il grosso del mese di bullrun di tutto il mercato l'abbiamo vissuto con prezzi di BTC compresi fra 13 e 16K alla fine.
Un altra anomalia arriva anche dai minimi del crollo del coronavirus fino alla fine della cosiddetta "DEFI SUMMER"
Si vede meglio l'atteggiamento del mercato prendendo in esame ETH, in realtà dovremo ricordarci il pump sconsiderato di tanti progetti relativi alla DEFI
Comunque da l'idea dell'atteggiamento del mercato, che non sembra più seguire logiche lineari di "bear marke" e "bull market" ma fasi espansive e correttive a cicli completamente non prevedibili.
Anche oggi ci si chiede ancora se siamo ancora in bullmarket o in bear market, arrivando a oggi se fossimo ancora in un "bull market" l'anomalia secondo me sarebbe confermata.
Perchè comunque a me non sembra una struttura da bullmarket questa, sembra, come i due precedenti, un ciclo rialzista che poi termina la sua corsa e prende una seria pausa di riflessione.
Quello che voglio dire, è che ormai il ciclo precedente, in caso di ripresa di un mercato neutro o vagamente rialzista, sembra chiuso.
Nel caso si torni a salire, sarà per un nuovo ciclo indipendente dal precedente.
Come il piccolo ciclo rialzista del 2019 ha avuto il suo picco e la sua discesa completamente scollegato da quello del 2020 e scollegato da questo.
Se prendiamo i precedenti cicli rialzisti o ribassisti, avevano chiaramente delle correzioni nel percorso con dei dump o pump anche relativamente violenti rispetto al trend generale.
Ma correvano relativamente lineari e le correzioni erano sempre VELOCI, cioè riassorbite sempre in una manciata di giorni.
Insomma mi chiedo, ha senso fare tutte queste analisi relative a etichette strette di "bull market" e "bear market" ormai?
Anche lo Stock to Flow, è un simpatico modello ovviamente, ma alla fine riguarda solo l'offerta e la domanda rimane un punto di domanda.
Tralaltro nei primi cicli il mercato era molto immaturo e l'offerta era anche molto elevata. Alla fine a oggi l'inflazione di bitcoin con 6,25 btc per blocco non mi sembra così alta.
Siamo a quanto? circa il 2% di inflazione annua?
Un conto era fare un halving da 50 a 25 btc minati per blocco, un conto sarà farlo da 6,25 a 3,125.
Chiaro, meno inflazione, ma dubito ci sarà effettivamente uno "shock" enorme in modalità stock to flow solo perchè si passa da un inflazione del 2% a una dell'1%.
Se la domanda rimane incalzante, inflazione al 2 o 1 % cambia relativamente poco, dire che il valore di BTC possa raggiungere da 10k a 100k solo perchè l'inflazione è cambiata di 2 punti percentuali o addirittura immaginare 1M di dollari, solo per la scarsità di un punto percentuale secondo me non ha molto senso.
Poteva avere senso prima, ovvio passare da un 20% di inflazione a 10% è uno shock enorme per un mercato, ma oggi?
Di BTC al momento minati ce ne sono solo 18,750 milioni, se ne dovrebbero minare circa 328500 all'anno (ma contando anche sti problemi con l'hashrate e i blocchi più lenti saranno meno)
Insomma siamo su 1,75-1,5% di inflazione, cambierà così tanto al prossimo halving?
A conti alla mano un solo grayscale detiene due volte la produzione annua di bitcoin, Microstrategy da sola 1/3 della produzione annua..
Insomma, conta la domanda, se rimane incalzante, halving o non halving non sarà più molto rilevante per me.
Il mercato probabilmente andrà avanti da qui ai prossimi anni senza un gran filo logico, con fasi espansive incontrollate dovute a motivazioni che, a mio avviso, non centreranno più na mazza con l'halving.
Che ne pensate?